Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, vuole diventare un dittatore? L’ipotesi è di fantapolitica. Ma Twitter è letteralmente esploso di commenti del tipo: «Il presidente ha ora il controllo completo su tutte le risorse degli Stati Uniti! Legge marziale in tempo di pace!». Oppure: «L’Ordine Esecutivo di Obama spiana la strada a una completa nazionalizzazione dell’economia!».
Che succede? C’è un golpe in corso e non ce ne siamo accorti? No, “semplicemente”, lo scorso 16 marzo, il presidente ha approvato l’Ordine Esecutivo “National Defense Resources Preparedness” (letteralmente: stato di preparazione delle risorse per la difesa nazionale). Si tratta di un nuovo emendamento al vecchio Defense Production Act del 1950. Prevede che, in vista di una guerra o di un’emergenza nazionale, il presidente assuma pieni poteri sulle risorse americane. Ogni ministro diverrebbe un piccolo dittatore del proprio settore.Di colpo, in caso di emergenza, un Paese come gli Usa, che noi abbiamo sempre conosciuto come la terra della libertà e dell’iniziativa individuale, si trasformerebbe in un regime totalitario. La divisione dei poteri cesserebbe di esistere. Non si tratta di una distopia, come quella descritta da Ayn Rand nel suo “La rivolta di Atlante”, ma di una tragica possibilità.Ma è lecito aver paura, visto che gli Usa non sono in guerra e un conflitto totale, dal collasso dell’Urss in avanti, è sempre più un’ipotesi di studio che non una possibilità concreta? Leggi di questo genere esistono, appunto, sin dal 1950. E non sono mai state implementate, fortunatamente. Tuttavia, alcuni giornalisti di area liberal, conservatrice e libertaria (tutti e tre i fronti del dibattito americano) avvertono che questo Ordine Esecutivo ha una marcia in più.Partiamo da una fonte liberal, teoricamente più vicina a Obama: lo Huffington Post. Il giornalista Jim Garrison considera il “National Defense Resources Preparedness” (Ndrp) di Obama come l’ultimo (in ordine di tempo) atto di una serie di misure che mettono a rischio la libertà nel nome della sicurezza. Prima del Ndrp è stato firmato l’Ndaa (National Defence Authorization Act), che a sua volta si basa sul Patriot Act di George W. Bush. L’Ndaa, scrive Garrison: «definisce gli Usa come un “campo di battaglia”, come ha sottolineato il senatore Lindsey Graham e autorizza il presidente e i suoi agenti a catturare cittadini statunitensi, porli in stato di arresto a tempo indeterminato senza processo, basandosi sul semplice sospetto, senza alcuna supervisione del potere giudiziario. Il nuovo Ordine Esecutivo (Ndrp) stabilisce che il presidente e i suoi ministri possano avere il potere di pianificare tutte le risorse degli Usa, cibo e acqua compresi, di requisire trasporti e razionare l’energia su tutto il territorio statunitense. Il governo può arruolare obbligatoriamente i cittadini nelle forze armate o obbligarli a lavorare ai fini della “difesa nazionale”. Non è permessa alcuna supervisione del Congresso». Il presidente dovrebbe solo sottoporre rapporti periodici al potere legislativo.I libertari della rivista Reason sembrano meno allarmati. Ma solo perché sono ormai assuefatti a nuove leggi potenzialmente autoritarie. Visti tutti i precedenti, «la questione non è se sia giustificata l’interpretazione allarmistica di questi nuovi poteri, ma se questi poteri già esistano per il Congresso e per il presidente», scrive Lucy Steigerwald. La quale giunge alla conclusione che, tutto sommato, non c’è realmente nulla di nuovo sotto il sole. Ma c’è comunque da stare attenti, perché: «Il governo federale non è interessato a rendere noto quanto la nuova legge possa impattare sulle nostre vite. E così noi dobbiamo trincerarci e far sì che le nostre libertà non ci vengano portate via in un qualsiasi venerdì pomeriggio. Alcune persone diventano paranoiche per qualsiasi cosa. Possono sbagliarsi. Ma viviamo ai tempi della Ndaa e del Patriot Act. A volte, dunque, la paranoia è già una sottovalutazione» del pericolo.I conservatori, anche per ovvi motivi elettorali, sono stati i primi a scendere in campo contro il nuovo Ordine Esecutivo. Facendo notare che non si applicherebbe solo in caso di guerra, ma anche in tempo di pace. Così come è stato formulato l’Ndrp, infatti, prevede che «il presidente possa invocare questi poteri per “rispondere ai requisiti necessari alla difesa nazionale” nell’ambito di “tutti i casi di emergenza nazionale”», come rileva Joe Wolverton II sul The New American. Aggiungendo che: «La Casa Bianca non ha rilasciato alcuna dichiarazione sui motivi della firma di un simile ordine. Non c’è alcuna relazione di accompagnamento che spieghi perché questi poteri debbano essere conferiti al presidente, adesso o eventualmente in futuro». La differenza fra questo atto e tutti i suoi precedenti “è tutta contenuta nella parola “preparazione” – commenta Kate Daley, di Fox News – Il presidente vuole “assicurarsi la disponibilità” di tutte le risorse attualmente in mani private nel nome di una preparazione per un pericolo potenziale». In tempi di crisi come questi, un’eventuale guerra nel Medio Oriente, fra Iran e Israele, sarebbe sufficiente a far scattare uno stato di “emergenza”? Probabilmente sì, considerando che il conflitto potrebbe facilmente allargarsi (con attentati degli Hezbollah) al territorio americano.
Stati Uniti. Feti abortiti fatti a pezzi e venduti a ricercatori medici
Negli Stati Uniti, malgrado vi sia una legge che vieta questa pratica, i feti abortiti vengono fatti a pezzi e venduti a ricercatori medici.
La legge che vieta questo traffico contiene una lacuna gigantesca che le cliniche abortiste utilizzano per vendere enormi quantità di parti di bambini abortiti alla comunità scientifica, scrive il portale d’informazione I Lupi di Einstein.blogspot.com : “La scappatoia nella legge federale consente “compensi ragionevoli collegati a trasporto, lavorazione, conservazione, controllo qualità, o deposito di tessuto fetale umano.” Non ci sono linee guida su cosa debbano essere questi compensi ragionevoli e l’amministrazione Obama non si accinge certamente a perseguire le cliniche abortiste… continua
Obamacare: dal 2013 microchip sottocutanei per tutti i cittadini americani
di Enrica Perucchietti.
Premessa
Se verrà confermato alla Casa Bianca nelle presidenziali del prossimo 6 novembre, Obama ha chiarito che renderà obbligatorio nel corso del 2013 l’inserimento del microchip sottocutaneo in tutta la popolazioneamericana . L’obiettivo è di creare un registro nazionale di identificazione che permetterà di “seguire meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro salute”. Il nuovo progetto relativo alla salute (HR 3200) è stato adottato recentemente dal Congresso e alla pagina 1001, contiene l’indispensabile necessità per tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario di essere identificati con un microchip, il cui prototipo definitivo è allo studio della FDA (Food and Drug Administration) dal 2004.
Un passo indietro
Né George Orwell, né Aldous Huxley nelle loro distopie si erano spinti così lontano da poter prevedere l’avvento di una popolazione controllata da microchip sottocutanei. 1984 e Il Mondo Nuovo ci hanno tramandato due sistemi totalitari che hanno preceduto sulla carta, con inquietante forza visionaria, innovazioni politiche che ci hanno reso progressivamente sempre più “trasparenti” e schiavi di fronte all’ingerenza statale.
Già nel 1932 Huxley era arrivato a prevedere addirittura un sistema in cui gli abitanti sono concepiti e prodotti industrialmente in provetta. Sotto il mito del progresso i cittadini vengono condizionati fin dall’infanzia con tecnologia e droghe e da adulti si ritrovano ad occupare ruoli sociali prestabiliti dalla nascita. La rinuncia a ogni emozione, privacy, libero arbitrio che contraddistingue il Grande Fratello di Orwell e lo stato totalitario di Huxley offrono però ancora in minima parte una via di fuga, di reazione anarchica alla violenza livellatrice dello Stato. In 1984 il protagonista Winston Smith può ancora provare almeno a ribellarsi, allontanandosi dai centri abitati e tramando con l’amante lontano dall’occhio onnipresente del Grande Fratello. Questo perché nel mondo immaginato da Orwell i cittadini non sono ancora totalmente “trasparenti”. Essi sono sottomessi a un controllo quasi totale ma non del tutto globale.
La transizione sta per essere attuata ora sotto l’amministrazione democratica di Barack Obama che si avvia alla riconferma nelle Presidenziali del 2012. A dimostrazione che il Presidente americano più che un outsider della politica si è rivelato in linea con gli interessi delle lobby, che non distinguono tra democratici o repubblicani. È la Casta americana che macina provvedimenti per il proprio tornaconto e che sulla propria agenda politica ha l’ennesimo chiodo da piantare nella bara della nostra privacy.
Microchip per tutti
“Se posso mettere un microchip al mio cane per ritrovarlo quando scappa, perché dovrebbe essere illegale fare lo stesso con un messicano?”. La provocazione a dir poco delirante è stata lanciata dal candidato repubblicano al Congresso USA Pat Bertroche. In attesa che la proposta di siglare gli stranieri irregolari o non regolari sul territorio sbarchi anche in terra Padana, l’argomentazione ha suscitato un putiferio in America. Il pensiero è corso subito ai tatuaggi dei deportati nei campi di concentramento nazisti.
Si sbaglierebbe chi ritenesse questo genere di proposta soltanto una provocazione estrema in materia di sicurezza. Il ricorso a microchip sottocutanei per “mappare”, controllare e, chissà, manipolare a distanza gli individui non interessa soltanto gli stranieri. Le iniziative da stato fascista globale si stanno infatti insinuando in campo medico grazie anche ai democratici. Quale metodo migliore per controllare la popolazione che dotarla di microchipcome le bestie dietro motivazioni sanitarie? Violare i diritti civili di stranieri per quanto illegale desterà sempre reazioni contrastanti, anche violente perché i detrattori della proposta faranno appello a concetti quali razzismo, violenza sui più deboli, etc. Ma se si convincesse invece la popolazione della necessità dell’inserimento di chip sottocutanei in ogni membro del Paese per il proprio bene – come nel caso di vaccini forzati per contrastare fantomatiche pandemie – allora si raccoglierebbero minori resistenze. Ci verrà detto che è per il nostro Bene e molti di noi cadranno nella trappola facendosi impiantare i dispositivi sottocutanei, senza riflettere prima sulle conseguenze.
La paura come metodo
Per la costituzione di uno stato totalitario che ceda progressivamente il passo un nuovo ordine mondiale, il primo passo è manipolare il pensiero, le credenze delle persone, inserendo emozioni di terrore, destabilizzazione, rabbia, ansia, per poi proporre una soluzione alle paure collettive. È il sistema di azione-reazione descritto ampiamente da David Icke nei suoi saggi. Creare un sistema di paura pubblica con l’identificazione di un nemico visibile o invisibile che sia – terroristi, epidemie, crisi finanziarie – alimentare costantemente queste paure fino al parossismo bombardando le persone con immagini o notizie quotidiane di violenza, scardinando ogni sicurezza per poi costringere i cittadini ad accettare delle limitazioni alla propria privacy come ovvie misure di sicurezza. Una limitazione delle proprie libertà civili. Da qui le ben note norme contenute nel Patriot Act, l’introduzione di telecamere, bodyscannernegli aeroporti o nei luoghi ad alto rischio attacco, satelliti, intercettazioni di conversazioni telefoniche o mail private etc. Un graduale allentamento delle libertà individuali per garantire la sicurezza dal nemico che si aggira tra noi. Un insieme di limitazioni che Obama, lungi dal sopprimere come promesso in campagna elettorale, sta portando avanti seguendo le orme di George W. Bush: con la notizia della “morte” di Osama bin Laden – vera o falsa che sia – gli USA si sono visti “costretti” a incrementare gli investimenti sul fronte Sicurezza. Dal 2001 a oggi la Difesa americana ha stanziato 2 mila miliardi di dollari in programmi di antiterrorismo. Ma anche in Europa siamo mappati, marchiati, monitorati e neanche ce ne rendiamo conto. O forse ci fa comodo non rendercene conto per aggrapparci a quell’idea di sicurezza effimera che ci propinano i governanti. Alle norme di controllo globale per garantire la sicurezza – attraverso l’accrescimento delle paure collettive – si affianca un processo più strisciante che affonda i propri tentacoli in quell’apparato che dovrebbe invece garantire la salute delle persone: la sanità. L’introduzione dei microchip passerà in primis dal campo psichiatrico, dove le vittime sono da sempre le più deboli…
I Verichip per salvarvi la vita
La FDA (Food and Drug Administration) ha infatti concesso il permesso alla vendita dei Verichip, prodotti in Florida dalla Applied Digital Solution, e al loro impiego in campo medico. Il dispositivo, della grandezza ormai di un granello di sabbia, verrebbe inserito sotto la pelle del braccio o della mano con una siringa. Contiene un numero per l’identificazione del paziente. Il portatore del dispositivo, una volta arrivato in ospedale anche in stato incosciente, se dotato di Verichip, sarebbe in grado di trasmettere una cifra legata alla cartella personale. In questo caso il beneficio promesso sarebbe la possibilità di effettuare diagnosi più veloci e la riduzione di rischi legati a somministrazione di farmaci sbagliati qualora vi siano delle intolleranze o allergie. Per favorire l’utilizzo del Verichip negli USA la Applied Digital ha gentilmente promesso gratuitamente a più di 200 ospedali e istituti privati gli scanner per leggere i dispositivi sottocutanei. Lo scenario di orwelliana memoria assume contorni più chiari in vista della Riforma Sanitaria di Obama: se tutti possono accedere alle cure, tutti possono essere altresì curati e sottoposti a trattamenti obbligatori quali vaccini o impianti…
I VeriChip sono già realtà
Vi sembrano teorie fantascientifiche?
Sappiate invece che il VeriChip è già approdato in Messico, dove la società distributrice Solusat ha già impiantato diverse migliaia di pazienti. Il dispositivo è arrivato anche in Europa. In Italia è ancora al vaglio.
Che cosa c’entra Obama con tutto questo?
Dietro l’estensione della riforma sanitaria a tutti i cittadini americani – che come spiego nel mio libro L’altra faccia di Obama avrà come conseguenza primaria l’arricchimento delle società di Assicurazione, non il benessere dei contribuenti – potrebbe esserci una ragione occulta, meno umanitaria del previsto.
La legge di riforma sanitaria introdotta da Obama fa infatti riferimento all’introduzione di un dispositivo di “registro di sistema” di classe 2 che viene descritto come “un dispositivo impiantabile ditransponder a radiofrequenza che sia in grado di registrare i crediti, i dati di anamnesi del paziente – standardizzati e con immagini analitiche che permettano la condivisione degli stessi in diversi ambiti – oltre a qualsiasi altro dato ritenuto opportuno dal Segretario”. Insomma, per poter avere un’anamnesi immediata di un paziente, per poter monitorare i senzatetto e i pazienti psichiatrici – e magari gli stranieri – per razionalizzare la sanità, Obama ha pensato bene di inserirlo, anche se per ora non in via obbligatoria, all’interno della riforma. All’approvazione della Food and Drug Administration la percentuale della popolazione favorevole all’impianto del dispositivo, nel 2004, salì dal 9 al 19%. E se il chip venisse promosso, consigliato o addirittura obbligatorio per accedere alle cure statali a quanto salirebbe il consenso?
Se il Verimed nasce sul mercato civile per le sue applicazioni mediche, il Verichip più in generale può essere usato in vari campi della società, sicurezza, finanza, identificazione di emergenza, etc. Il chipping avviene in una ventina di minuti in anestesia locale. Una volta inserito sottopelle, il chip rimane invisibile a occhio nudo. Intanto una piccola quantità di energia in radiofrequenza parte dallo scanner e stimola il dispositivo inattivo che emette il numero di verifica tramite segnali in radiofrequenza. In questo modo il portatore del chip può essere sempre rintracciato, da qui l’idea di inserirlo tra i senzatetto e gli stranieri…
Il sistema di introduzione del chip tra la popolazione di una nazione avverrà infatti con la sua applicazione medica in forma di VeriMed; una volta raccolto il consenso della maggior parte dell’opinione pubblica potrà essere reso obbligatorio come certi vaccini ed esteso ad altre applicazioni: nel caso della riconferma di Obama alla casa Bianca, sembra infatti che il chippaggiodell’intera popolazione americana avverrà obbligatoriamente nel 2013.
Non occorre molta immaginazione per prevedere le conseguenze di tale progetto: una volta marchiati saremmo controllati da uno stato fascista globale, ben oltre l’Occhio elettronico del Grande Fratello, che poteva almeno sfuggire ad alcune zone out della società… Non bastava il controllo attraverso dispositivo GPS dei cellulari o dei navigatori satellitari, delle etichette nei vestiti, delle tracce lasciate da carte di credito, tessere fedeltà, bancomat etc. Con l’introduzione dei chip saremo sempre raggiungibili, controllati. Insomma, trasparenti.
Verso una popolazione di “vetro”
Se in 1984 l’azione sovversiva contro il totalitarismo era ancora possibile anche se ardua, una volta impiantato il chip il controllo sarà globale. Chi è davvero disposto a rinunciare alla propria libertà pur di vivere in una società – forse più ordinata – ma controllata in tutto e per tutto fin nell’intimità, senza possibilità di autodeterminazione, di scelta? La distopia orwelliana è forse vicina più di quanto non si pensi? Il controllo capillare e pervasivo sarebbe completo in caso di chipping di tutta la popolazione: nessuno sfuggirebbe ai Sorveglianti. Ognuno di noi sarebbe un “uomo di vetro”, trasparente, sotto costante controllo, addomesticato. Lo sguardo del Governo ci seguirebbe in ogni attimo della nostra esistenza. L’occhio elettronico del Grande Fratello accompagnerebbe costantemente ogni nostra azione grazie alle frequenze emesse dal chip. E non si può escludere che le sperimentazioni di impulsi a distanza nel campo della guerra – che vedremo più avanti – per modificare il comportamento dei soldati non vengano adottate anche nella vita quotidiana.
La degenerazione della democrazia in totalitarismo sarebbe completa con la realizzazione di un sistema di ingerenza totale nella vita quotidiana dei cittadini: il rischio di una “gogna elettronica” avanzato dal giurista Stefano Rodotà, già presidente della Commissione scientifica dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione Europea, pende davvero sulle nostre teste? Stiamo rinunciando alle nostre libertà individuali per l’illusione di più sicurezza e controllo sulle nostre strade? Dalla videosorveglianza sulle strade, negozi, luoghi pubblici alle banche date che da carte di credito, abbonamenti tv e web registrano ogni nostro consumo, tendenza, interesse. Siamo già controllati, schedati. La ricerca e l’attuazione di un sistema di trasparenza e controllo globale sono valori o rischiano di degenerare in un incubo collettivo? Fino a che punto siamo disposti a sacrificare il diritto alla privacy per l’illusione di sentirci più sicuri?
Una popolazione di ibridi
Con l’aumento degli attentati veri o presunti, del terrore, di stragi o sparizioni di bambini la popolazione mondiale si sentirà obbligata ad accettare l’inserimento dei chip sottocutanei per tutelarsi dalle “atrocità” che ogni giorno si sentono in televisione o ci raccontano i giornali. Con spontaneità l’obbligo ai microchip diventerà globale e la popolazione diventerà infine simile a un gregge schedato di pecore. Chi si rifiuterà di divenire un “ibrido di intelligenza elettronica e anima” – citando il dottor Peter Zhou, creatore del microchip Angelo Digitale – verrà bollato come probabile criminale, avendo sicuramente qualcosa da nascondere. Verrà segnalato alle autorità, costretto a piegarsi o a vivere fuori dalla società.
I VeriChip non sono gli unici dispositivi per ora sul mercato. La Motorola ha prodotto per la Mondex Smartcard dei dispositivi dotati di GPS che i Paesi dell’Unione Europea stanno pensando di adottare per la semplificazione dell’unificazione monetaria. Dall’anamnesi del paziente passiamo così alla giustificazione dell’impianto per i pagamenti! Così come il VeriChip misura 7 mm di lunghezza e 0,0775 di larghezza, contiene un transponder e una batteria a litio ricaricabile tramite la temperatura corporea. La Mondex, che ha acquisito il 51% del pacchetto azionario della Mastercard, ha speso 1,5 milioni di dollari per effettuare studi sul Biochip.
Da queste ricerche sarebbe emerso che i posti più adatti per inserire il dispositivo sarebbero il capo sotto la fronte e nella mano destra. In questo caso la ragione ufficiale per l’impianto sarà la facilitazione del pagamento in sostituzione di denaro corrente o carta di credito, a cui si andrà ad affiancare la procedura di riconoscimento della persona e il ritrovamento di persone scomparse, siano essi bambini oppure criminali… Insomma una carta d’identità elettronica munita di GPS per essere rintracciati ovunque. Ed ecco che il Grande Fratello è realtà! Inoltre per evitare la clonazione dell’impianto o meglio l’estrazione individuale del chip, il dispositivo contiene litio che nell’ipotetico tentativo di estrazione si romperebbe creando una vescica sottocutanea e la dispersione di sostanze chimiche dannose. Oltre, ovviamente, a essere rintracciati immediatamente dai Sorveglianti…
Manipolazione a distanza
Tra i teorici del complotto a insistere sull’ipotesi di un progetto segreto di ricerca sul controllo mentale mediante microchip, a fianco di David Icke si schiera la meno nota dottoressa Rauni-Leena Luukanen-Kilde, ex medico finlandese nota tra gli appassionati di ufologia per i suoi saggi nel campo UFO. La Rauni Kilde sostiene che sia possibile controllare il comportamento delle persone e influenzarne a distanza le azioni medianti l’impianti di microchip nel cervello, simili a quelli che le entità aliene impianterebbero nell’encefalo degli addotti nella zona ipofisaria. Sul giornale Spekula la Rauni Kilde pubblicò un lungo articolo sugli impianti sottocutanei mettendo in guardia gli americani dal pericolo di controllo di massa imminente. Ecco alcuni stralci: “È tecnicamente possibile inserire ad ogni neonato un microchip che potrebbe servire per identificare una persona per il resto della sua vita. Simili piani sono stati discussi segretamente negli Stati Uniti, senza nessuna esposizione delle questioni relative alla privacy […] Gli esseri umani con impianti possono essere seguiti ovunque: le funzioni cerebrali possono essere monitorate a distanza da supercomputers e persino alterare mediante il cambiamento delle frequenza. Cavie di esperimenti segreti sono stati detenuti, soldati, malati di mente, bambini portatori di handicap, audiolesi, ciechi, omosessuali, donne single, anziani, scolari e qualsiasi gruppo di persone considerato marginale dalle elites di sperimentatori”. La Rauni Kilde cita come esempi di primi esperimenti i dispositivi cerebrali impiantati chirurgicamente nel 1974 nello stato dell’Ohio, ma anche in Svezia a Stoccolma: “Elettrodi cerebrali furono inseriti nei crani di bambini, nel 1946, senza che i genitori ne fossero a conoscenza. Negli anni ’50 e ’60, impianti elettrici furono usati nel tentativo di cambiare il comportamento umano e i suoi atteggiamenti. Influenzare il funzionamento del cervello umano divenne un obiettivo importante dei servizi segreti e militari”. E ancora: “Il sistema elettronico di sorveglianza della NSA può simultaneamente seguire e gestire milioni di persone. Ognuno di noi ha un’unica frequenza di risonanza bioelettrica nel cervello, proprio come abbiamo impronte digitali uniche. Con stimoli cerebrali completamente decodificati dalle frequenze elettromagnetiche, segnali elettromagnetici pulsanti possono essere inviati al cervello creando la voce desiderata ed effetti visivi, perché vengano percepiti dal soggetto prescelto. È una forma di guerra elettronica”. Stando alla teoria della Rauni Kilde sarebbe possibile non solo la costituzione di un esercito composto da cyber soldati da controllare a distanza, ma anche la manipolazione di individui normalissimi che potrebbero essere “accesi” in qualsiasi momento e indotti a credere alla realtà di impulsi elettromagnetici quali allucinazioni visive o uditive creati ad hoc. Allo stesso modo si potrebbe torturare una persona dotata di microchip causandole dolore insopportabile e piegandola alla propria volontà.
Retroingegneria: chi copia chi?
La persona dotata di chip può esser manipolata in molti modi. Usando frequenze diverse, si può modificare la vita emotiva di una persona creando una specie di realtà virtuale – come sembra accada anche nelle abductions – attraverso la stimolazione dell’encefalo: “La si può rendere aggressiva o letargica. La sessualità può venire influenzata artificialmente. I segnali del pensiero e le riflessioni del subconscio possono essere letti, i sogni influenzati e persino indotti, tutto senza che la persona con l’impianto lo sappia o acconsenta”. La somiglianza con i rapimenti alieni pone alcuni quesiti che approfondisco in L’altra faccia di Obama: chi copia chi? I militari terrestri hanno adottato la retroingegneria aliena piegandola ai propri obiettivi, oppure le abductions si riducono per lo più a MILABS, ovvero rapimenti da parte di militari che ricostruiscono scenari virtuali in cui sarebbero entità extraterrestri ad agire sugli addotti? Come se questo scenario non fosse abbastanza agghiacciante, ecco aggiungersi in parallelo all’irradiamento tramite impulsi elettromagnetici, i metodi chimici di controllo delle masse. E qua il pensiero corre alle misteriose scie chimiche di più recente comparsa e agli esperimenti che ufficialmente dovrebbero modificare il clima. Droghe, sostanze chimiche tossiche e gas da inalazione potrebbero essere diffusi nell’aria o negli acquedotti. Se negli USA il metodo per influenzare la popolazione a scegliere di farsi impiantare un microchip passerà molto probabilmente per la via della riforma sanitaria, in Europa i governi sembrano aver scelto la strada della moneta unica: sostituire il denaro corrente, carte di credito e bancomat con un chip. La crisi, il caos economico non sarebbero altro che scorciatoie per condurre la popolazione il più velocemente possibile verso il controllo globale. “Quando le nostre funzioni cerebrali saranno ormai connesse ai supercomputers, tramite impianti radio e microchips, sarà ormai troppo tardi per protestare. Questa minaccia può essere sconfitta solo istruendo il pubblico” ha avvisato la Rauni Kilde. E con uno scenario del genere meglio essere pronti e passare per pazzi che farsi trovare impreparati, o come diceva Karl Popper, “il prezzo della libertà è la costante vigilanza”. Fonte
Apparato e metodo per monitorare ed alterare da lontano le onde cerebrali
Metodo e apparato per la captazione delle onde cerebrali da una posizione distante dal soggetto [che viene monitorato] attraverso il quale segnali elettromagnetici di differenti frequenze vengono tramessi simultaneamente al cervello del soggetto dove essi interferiscono tra di loro per generare una forma d’onda modulata dalle onde cerebrali del soggetto.
La forma d’onda di interferenza che è rappresentativa dell’attività delle onde cerebrali è ritrasmessa dal cervello ad un ricevitore dove essa viene demodulata ed amplificata. La forma d’onda demodulata viene quindi visualizzata ed inviata ad un computer per ulteriorie elaborazione ed analisi. La forma d’onda demodulata inoltre può essere utilizzata per produrre un segnale compensativo che è trasmesso in direzione inversa al cervello per generarvi il desiderato cambiamento dell’attività elettrica.
Per chi non avesse confidenza con le nozioni di fisica utilizzate nella costruzione di tale apparato (interferenza di onde, modulazione e demodulazione della forma d’onda) basti dire che il principio di cui si parla è simile a quello utilizzato per codificare (ovvero inviare), trasmettere e poi decodificare (ovvero ricevere) un segnale radio.
In questo caso alcune onde elettromagnetiche di opportuna frequenza vengono emesse in direzione di un individuo, il cui cervello emette naturalmente onde nello stesso range di frequenze (ovviamente di intensità alquanto debole). Quando un’onda (elettromagnetica) proveniente dall’esterno si “incontra” con un’onda generata dal cervello le due onde interferiscono, ed al rilevatore giunge non più il segnale emesso il partenza, ma un segnale a cui viene aggiunta (se è in fase) o sottratta (se è in opposizione di fase) una certa quantità.
La forma d’onda emessa (che dipende dalle differenti frequenze emesse dall’apparato emittente e dall’intensità delle onde emesse a tali frequenze) si trova così a differire dalla forma d’onda ricevuta dal ricevitore dopo l’interferenza con le onde cerebrali.
Comparando il segnale emesso in partenza con quello del ricevitore (modificato dall’interferenza), si può quindi ricostruire il segnale delle onde cerebrali grazie ad una sorta di differenza (analisi di Fourier a parte ovviamente).
Ed immaginatevi quale raffinato controllo sulle menti potrebbero avere le tecnologie di monitoraggio e alterazione del funzionamento tramite onde elettromagnetiche nei soggetti umani nei quali venisse impiantato un microchip … non certo per il loro bene come certa propaganda di regime vuole farci credere, visto che il microchip è un prodotto inaffidabile e pericoloso per chi lo riceve.
L’assassinio di americani: Esistenza di elenchi di uccisione segreti di fuorilegge americani, ora ammessi dalla Casa Bianca
(Martedì 11 ottobre, 2011
da Mike Adams, Ranger della Salute
Editor di NaturalNews.com (Vedi tutti gli articoli …)NaturalNews) Voi sapete le cose vanno male nel regno della tirannia in cui anche Reuters copre una storia che ammette la Casa Bianca si impegna apertamente l’assassinio a titolo definitivo dei cittadini americani che la Casa Bianca considera “nemici”. In un articolo intitolato, pannello segreto può mettere gli americani in “kill list” , la Reuters ha riferito: “militanti americani come Anwar al-Awlaki sono inseriti in una lista di uccidere o catturare da una giuria segreta di alti funzionari governativi, che informa poi il presidente della le sue decisioni, secondo i funzionari. Non vi è alcun registro pubblico delle operazioni o le decisioni del collegio, che è un sottoinsieme della Casa Bianca del Consiglio di Sicurezza Nazionale, numerosi ex funzionari hanno detto. Né vi è alcuna legge che stabilisca la sua esistenza o l’impostazione delle regole con cui si suppone di operare. “ ( http://www.reuters.com/article/2011 … ) Se questo suona come un rapporto di solito, si continua a leggere NaturalNews o InfoWars.com, è perché siamo di solito il primo a riferire sulle cospirazioni vero che esistono nel corrotto governo criminale in esecuzione dilagante in tutta l’America di oggi. Ma questa cospirazione assassina è particolare e così scandaloso – e in modo illegale – che anche Reuters ha dovuto coprire (a loro credito, tra l’altro). L’esistenza di questo segreto “kill list” significa che il governo degli Stati Uniti può ora decidere, completamente al di fuori della legge, per uccidere sfacciatamente qualsiasi persona che desideri. E nonostante questo è tutto apparentemente OK con il presidente Obama, il Premio Nobel della Pace! Mi chiedo se il comitato del Nobel per la Pace prenderà in considerazione la revoca del suo premio per la pace da un destinatario che ora funziona come parte di una squadra segreta “kill list” omicida. Se no, allora li dobbiamo solo rinominare tutti Premio Nobel per omicidio?, eh Orwell ha detto che la cosa migliore: La guerra è pace La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza …