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L’Ultimo papa
"Questo Papa sarà l'ultimo": la terrificante minaccia a Francesco arriva dall'Italia
01 Dicembre 2015
“Parigi a lutto, la torre senza luci. 158 morti. Questo è solamente l’inizio (…). Voi avete continuato a bombardare e allora questo è il risultato”. E ancora: “E adesso dove andrai? Ricordatevi che non ci sarà più un Papa dopo questo, questo è l’ultimo. Non dimenticatevi ciò che vi sto dicendo!”. E via così: questo il tenore dei messaggi pubblicati e condivisi su Facebook da Samet Imishti, il kosovaro arrestato dalla Digos di Brescia e dai reparti speciali della Direzione nazionale antiterrorismo della Kosovo Police. L’accusa, appunto, è quella di terrorismo: secondo le autorità la minaccia era reale e concreta.
Imishti, che prima di tornare in Kosovo faceva base a Chiari, nel bresciano, era molto attivo su Facebook sul gruppo “Me ose, pa ty – Hilafeti eshte rikthy!” (tradotto: Con te o senza di te il califfato è ritornato!”). Un gruppo riservato a balcanici residenti in Italia e utilizzato per un’attività di propaganda riconducibile all’Isis. Nell’abitazione dell’estremista, in provincia di Brescia, è stato rintracciato il fratello Ismail, raggiunto da un provvedimento di espulsione diramato da Angelino Alfano, sempre per motivi di terrorismo.
Oltre ai commenti di Samet, da brivido anche le risposte di altri utenti, che in calce ai suoi deliri e alle sue minacce scrivevano: “L’Europa verrà disgregata, mentre entro cinque anni si formeranno gli stati islamici e ci sarà una legge, quella della Sharia”; “Dio distrugga la Francia, oh Signore, che fino a ieri i suoi aerei in Siria non hanno lanciato caramelle”. Alcuni messaggi erano diretti contro l’ambasciatrice Usa in Kosovo, Tracey Ann Jacobson: “L’ebrea americana dice che il nuovo governo combatterà la corruzione (…) questa miscredente merita la punizione con la Sharia”. http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11855013/terrorismo-brescia-arresti-minacce-papa-francesco-isis.html
L’Isis minaccia il Vaticano: “C’è la data X per l’attacco”
Intelligence e Antiterrorismo in allerta per gli avvertimenti dei jihadisti in vista dell’apertura dell’anno santo
Il Giubileo è ormai alle porte. Papa Francesco si appresta ad aprire la Porta Santa il prossimo 8 dicembre, data in cui comincerà l’anno santo.
Ma sulle celebrazioni, che dureranno un anno, incombe l’ombra del terrorismo di matrice jihadista. Più di una volta, come ricorda il Tempo, l’Isis con i suoi comunicati sul web ha messo nel mirino il Vaticano. L’immagine più inquietante è quella sulla copertina di Dabiq, il magazine online dello Stato islamico, dove sull’obelisco di piazza SanPietro è issata la bandiera nera dello Stato Islamico. Ma ad allarmare di più l’intelligence è un ebook, pubblicato lo scorso aprile, in cui i miliziani e le cellule terroristiche annunciavano la presa di Roma sette mesi dopo, ovvero proprio nel dicembre del 2015, mese in cui si aprirà proprio il Giubileo. Da lì, spiegano i terroristi nelll’ebook “comincerà un nuovo percorsoperl’Islam e per coloro che credono in questa religione o decidono di convertirsi. Per gli altri sarà l’Armageddon.
I fratelli che vivono in Europa hanno poco tempo per preparasi,«perchéentro 7mesi arriverà l’Anticristo”. Parole queste già note, ma che adesso, secondo le indagini dell’Antiterrorismo suonano come sinistre, soprattutto dopo l’annuncio di Papa Francesco di voler celebrare un anno santo straordianario. La data “x” dunque resta quella dell’8 dicembre 2015. Tra le immagini agghiaccianti che hanno affollato le scrivanie degli inquirenti dell’Antiterrorismo, ci sono le foto postate a fine agosto da un account Twitter, poi rimosso, in cui si vedono Roma e piazza San Pietro a ferro e fuoco, mentre la terribile bandiera nera dello Stato islamico sventola sulla città eterna. Segnali inquietanti a cui va data una ferma risposta sul fronte della sicurezza. http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lisis-minaccia-vaticano-c-data-x-lattacco-1170921.html