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Rapporto OPWC: I “ribelli” hanno utilizzato le armi chimiche, non Assad
L'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPWC) ha confermato le tracce del gas sarin usato in Siria non fanno parte dell’arsenale del governo siriano.
Il rapporto conferma direttamente che le asserzioni del governo siriano, secondo il quale, la fazione responsabile per l’attacco chimico, così come in altri 11 casi di utilizzo di armi chimiche, era l’opposizione siriana.
Il rapporto dell’OPWC rapporto conferma le affermazioni del Premio Pulitzer Seymour M. Hersh e quelle del mese scorso di Ahmed al-Gheddafi al-Qahsi, cugino di Muammar Gheddafi, il quale ha affermato che le armi chimiche usate nell’attacco erano state rubate dalla Libia e poi contrabbandate in Siria attraverso la Turchia dai terroristi. L’annuncio segue un’indagine condotta dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), su richiesta del presidente siriano Bashar al-Assad e dal governo del paese arabo. “In un caso, nell’analisi di alcuni campioni di sangue indica che alcune persone sono state esposte a da sarin” ha affermato Ahmet Üzümcü, dell’OPCW. Ha poi aggiunto che il gas sarin esaminato portava caratteristiche diverse di quella di cui disponeva il governo siriano.
Quando il devastante attacco con gas sarin causò la morte di circa 1400 civili, nell’Est Ghouta nel 2013, Stati Uniti, Unione Europea e Lega Araba si erano subito affrettati ad accusare Bashar al-Assad e l’esercito siriano di utilizzare le sue armi chimiche per combattere i “ribelli islamici”, a Damasco. Successivamente, il governo siriano ha concordato con la Russia e il governo degli Stati Uniti che la sua riserva di armi chimiche fosse distrutta in modo sicuro in Norvegia. Meno di un mese fa, è stato annunciato che la totalità delle scorte di armi chimiche erano state tranquillamente smaltita.