Le prove che Montefiore, nel suo libro, volutamente ignora, dimostrano che anche nella sua iniziale carriera Stalin era già uno strumento dei poteri forti aziendali che stavano costruendo l’Unione Sovietica come un controbilanciamento industriale e militare agli Stati Uniti. ”
Nel 2004 Simon Sebag Montefiore descrisse il primo ministro georgiano, Mikhail Sakashvilli, come “il giovane focoso vincitore della rivoluzione delle rose georgiana” (1).
La sua biografia, di un altro georgiano, Josef Stalin, che copre il periodo fino alla Rivoluzione russa del 1917, fu pubblicata nel 2007. Il libro “Young Stalin” venne favorevolmente accolto da tutti i media dell’establishment. Montefiore sostiene che l’uomo che Trotsky considerò una “mediocrità” era in realtà il maestro tattico e dietro la rivoluzione russa.
Simon Sebag Montefiore è il rampollo di un’antica famiglia di banchieri Illuminati. Il pro pro zio di Simon, Sir Moses Montefiore, fu un partner bancario di NM Rothschild & Sons. Il libro è un tentativo di dipingere l’ex dittatore sovietico e assassino di massa, come il Robin Hood della Rivoluzione e confutare le accuse di Trotsky.
Oltre a non convincerci che Stalin fosse un rivoluzionario, tema che sarà presto sfruttato per produrre un film ad Hollywood, Montefiore fallisce in molti altri modi nel riabilitare il suo soggetto.
Infatti, anche se come romanzo intrattiene molto, da un punto di vista storico, ci sono vaste lacune che non trovano una risposta nel libro. Sebbene Montefiore ebbe accesso all’archivio Rothschild e ai documenti georgiani appena rilasciati, il libro è completamente e volutamente privo di ricerche approfondite.
I MONTEFIORE
Il banchiere Moses Montefiore (1784-1885) fu uno dei padri fondatori del gruppo ebraico – massonico, B’nai B’rith, e un sionista attivo nel XIX secolo (4). Montefiore visitò la Palestina sette volte durante la sua vita e visitò la Russia nel 1872. Trotsky stesso era un membro del B’nai B’rith, al quale aderì a New York, da dove si imbarcò per la Russia nel 1917 con l’oro di Wall Street.
Parvus fu un pioniere delle tattiche della rivoluzione permanente utilizzate nella rivoluzione dei Giovani Turchi nel 1908. Questo si rivelò essere il pretesto giudeo-massonico per la rivoluzione russa. Secondo Solzhenitsyn, Parvus insegnò a Lenin e Trotsky e al Comando tedesco come una piccola cricca avrebbe potuto conquistare il potere in Russia (6).
Parvus era uno strumento dei poteri della “Alien High Finance” descritta da Ivor Benson (7). Secondo Benson, i finanzieri come i Warburg, i Rothschild e i Montefiore sono stati in grado, dal tempo di Stalin, di controllare la politica a livello internazionale. In altre parole, anche se naturalmente Simon Sebag non lo scriverà a chiare lettere – un’elite finanziaria illegittima fu il vero potere dietro a personaggi come Stalin e Hitler!
CHI ERA IL PADRE DI STALIN?
Un certo numero di ricercatori delle cospirazioni come Cliff Shack sperò di fare luce attraverso i Montefiore, sul rapporto tra Stalin e i Rothschild (8). Shack insieme ad un altro ricercatore, Greg Hallett, suggerì che Stalin fosse figlio di Edmond de Rothschild che nella sua qualità di imprenditore del vino si stabilì anche in Georgia, un paese che, secondo Montefiore – “virtualmente galleggia sul vino” (9 ).
Potrebbe anche essere venuto a contatto con Yakov Egnatashvilli il ricco mercante di vino georgiano per la quale lavorava la madre di Stalin. Ahimè, possiamo solo chiederci perché la possibilità che Stalin fosse un figlio bastardo dei Rothschild rimane inesplorata da Montefiore!
Montefiore descrive l’esaltazione di Stalin nel 1902 quando ottenne un lavoro nella raffineria di Batumi dei Rothschild e di come, in pochi giorni, avesse bruciato il magazzino (11). Possiamo solo speculare sulle prove segrete in mano a Montefiore riguardo i contatti segreti con i Rothschild e dell’inizio della sua torbida relazione con i baroni del petrolio”.
Nonostante avesse accesso all’archivio di famiglia, non sappiamo ancora se Stalin fosse un sabotatore pagato a favore o contro gli interessi petroliferi della Rothschild. Né si riesce a scoprire per quanto tempo andarano avanti le relazioni con la dinastia “franco-ebrea”. Ci racconta il racket che mise in piedi Stalin per estorcere denaro per la causa bolscevica dai magnati del petrolio. Apprendiamo anche che lo stesso Stalin godette della protezione dei magnati dell’estrazione del manganese (12) a causa però della poca profondità d’indagine di Montefiore, la vicenda rimane oscura.
E ‘, tuttavia, illuminante scoprire che una volta al potere nel 1925, Stalin concesse contratti per vendere il petrolio sovietico ai Rockefeller in cambio di finanziamenti per il suo piano quinquennale.
Nello stesso anno Stalin concesse agli Harriman di sviluppare e sfruttare le miniere di manganese nella Chiatura georgiana. Montefiore denota che Stalin fu attivo a Batumi, Baku e Chiatura prima della rivoluzione, ma non tocca minimamente l’argomento delle relazioni che avrebbe potuto intessere con l’oligarchia finanziaria statunitense. Anthony Sutton scoprì che le infrastrutture e le tecnologie costruite dagli USA furono fondamentali per il successivo sviluppo industriale sovietico (13).
Le prove che Montefiore volutamente ignora suggeriscono che anche Stalin ad inizio carriera nei giacimenti petroliferi fosse già diventando uno strumento dei poteri forti aziendali che stavano costruendo l’Unione Sovietica come un controbilanciamento economico/militare/industriale/ agli Stati Uniti. Montefiore nella sua lacunosa indagine, con documenti Rothschild alla mano, pone un lievissimo accento sul fatto che Stalin era probabilmente sul libro paga dei magnati anche nel 1907 (14)!
STALIN E I FABIANI
La Conferenza a Londra del Partito socialdemocratico russo venne ospitata dai fabiani nei mesi di aprile-maggio 1907. Il fatto che Londra fosse un campo di addestramento in questo momento per sovversivi e terroristi stranieri molto simile al “Londonistan” che conosciamo oggi è indicato da Montefiore, che paragona i bolscevichi di quel tempo ai jihadisti di oggi (15). Ovviamente Montefiore mantiene il vero scopo della visita di Stalin e le connessioni tra i bolscevichi molto vaghe e inconcludenti.
Evidentemente le gesta terroristiche di Stalin avevano così alienato i suoi compagni georgiani che nessuno della sua delegazione aveva diritto di voto. I bolscevichi vennero instradati in Georgia e le finanze del partito erano a livelli bassi.
Ogni giorno gli agenti Okrana e la British Special Branch tennero d’occhio i sovversivi. Che Stalin avesse ricevuto una formazione dall’Intelligence militare britannica in questa visita o successivamente, come Greg Hallett suggerì, è un altro argomento off-limits per Montefiore (13).
STALIN: BANDITO KHAZARO A PIEDE LIBERO!
La copertura di Montefiore della spettacolare incursione di Stalin alla banca Tiflis banca organizzata al suo ritorno in Georgia da Londra nel 1907 impianta nelle nostre menti l’immagine del giovane brigante romantico.
Nonostante tutte le “estorsioni, contraffazioni di valuta, rapine in banca, così come l’agitazione politica di Stalin, i bolscevichi stavano ancora perdendo consensi e soprattutto mancava denaro.
Nonostante il molto sottolineato fascino da “super-cospiratore” (256) i bolscevichi erano profondamente invasi dagli agenti spia Okhrana. Stalin cadde vittima delle loro macchinazioni nel 1913 quando fu tradito da Malinovskij e inviato in Siberia (278-281).
STALIN E LA RIVOLUZIONE RUSSA SONO STATI UNA FRODE?
Con la sua incapacità di affrontare la questione, di quanto Stalin fosse legato alla finanza internazionale fin da giovane, Montefiore risponde infatti alla domanda che sta alla base di questo libro.
Se Montefiore ammettesse che Stalin fosse una “marionetta”, dovrebbe ammettere che l’intero esperimento sovietico era una frode bella e buona (228)!. Per uno storico dell’estabilishment, la possibilità di rispondere a entrambe le domande in modo affermativo è impensabile. Per il resto di noi, così come per tutte le sue milioni di vittime, nessuna poesia strappalacrime dovrebbe farci cambiare idea sul fatto che Stalin era un emissario dei Rotschild!
Fonte