Risale a qualche giorno fa l’annuncio degli jihadisti dell’Isil (Stato islamico dell’Iraq e del Levante): verrà ricostituita la forma di governo del Califfato, istituzione sparita con la dissoluzione dell’Impero Ottomano, sui territori conquistati della Siria e dell’Iraq, da Aleppo al governatorato iracheno di Diyala. Il portavoce dell’Isil Abu Mohammad al Adnani ha annunciato che al vertice dello “Stato islamico” vi sarà posto Abu Bakr Al Baghdadi, che in tal modo diventerà la suprema guida dei musulmani del mondo. Baghdadi investito della carica di “califfo” ha annunciato con un audiomessaggio che “se iddio vorrà prenderemo Roma e il mondo intero” e che presto vi sarà un attentato peggiore di quello dell’11 Settembre 2001.
Una parte del mondo islamico però, in particolare docenti universitari, attivisti per i diritti umani e intellettuali residenti nei rispettivi paesi o all’estero, ha deciso di non tacere e lanciare un appello affinché il Medio Oriente non si trasformi in una “vetrina del fallimento degli Stati, della società e della stessa religione”.
Il governo iracheno di Al Maliki, secondo la Bbc, non è difeso solo dall’intellighenzia musulmana: un supporto molto più concreto è arrivato dalla Russia, che ha consegnato 5 caccia Sukhoi. Ma c’è anche l’Iran. Analizzando i video in cui compaiono aerei iracheni e iraniani, gli esperti dell’International Istitute for Strategic Studies hanno confermato il sostegno delle forze armate di Rohani a quelle irachene che, nella lotta al jihadismo in Iraq, combattono anche al fianco degli Usa. Washington ha inviato sul territorio di Baghdad elicotteri, aerei e 300 soldati, secondo una fonte americana citata da IraqiNews.
Anche l’Arabia Saudita si prepara, nel caso fosse necessario intervenire per fermare ondate di popolazione in fuga dalla dissoluzione dell’Iraq: sono state ammassate 30mila truppe per “blindare” gli 800 chilometri di confine condivisi con il territorio di Baghdad, fanno sapere dall’emittente televisiva satellitare Al Arabiya. Re Abdullah ha chiesto che “vengano prese tutte le misure necessarie” per proteggere Riad dall’avanzata del terrorismo, visto che le truppe irachene hanno abbandonato le postazioni al confine con il regno Saudita, e incalzate dall’offensiva dell’Isil si sono ritirate nel territorio di Kerbala. http://www.termometropolitico.it/127101_baghdad-iraq-stato-islamico-arabia-saudita-prepara-guerra-confine.html