11/04/2010 - 21.41 - vescovo accusa Gli ebrei Usa chiedono di condannare le parole del prelato di Grosseto, Giacomo Babini, che ieri ha smentito tutto. ROMA - Lo scandalo della pedofilia sui media è “un attacco sionista”, visto che gli ebrei “non vogliono la Chiesa, ... (City)
«L’olocausto fu una vergogna per l’intera umanità, ma adesso occorre guardare senza retorica e con occhi attenti. Non crediate che Hitler fosse solo pazzo. La verità è che il furore criminale nazista si scatenò per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei che strozzarono l’economia tedesca». Parole comparse sul sito cattolico www.pontifex.roma.it e attribuite al vescovo emerito di Grosseto, Giacomo Babini, intervistato su scandalo pedofilia e calunnie a Papa Ratzinger.
Nelle ore di incredulità, indignazione e imbarazzo anche diplomatico, il Comitato ebraico americano, guidato dal rabbino David Rosen, intima ai vescovi italiani «di condannare immediatamente questi diffamatori stereotipi che evocano tristemente la peggiore propaganda cristiana e nazista precedente alla seconda guerra mondiale».
Il vescovo emerito del capoluogo maremmano, che oggi vive in un convento a Sansepolcro e che di recente è stato criticato per i giudizi sugli omosessuali, sul sito avrebbe dichiarato che «lo scandalo pedofilia sui media non è altro che un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza: loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi». E di fronte ai dubbi dell’intervistatore, Babini non si sarebbe impressionato: «Poco male, compito dei vescovi è parlare chiaro, si sì, no no. Furono deicidi e questo non lo dice Babini, lo dice il Vangelo».
COSÌ il deputato ebreo del Pd, Emanuele Fiano, pretende «provvedimenti chiari e forti da chi ha responsabilità nella gerarchia ecclesiastica». E si spazientisce il presidente della Comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici: «Stiamo assistendo a una ridicola successione di dichiarazioni e di successive smentite che non è più tollerabile».
PACIFICI riconosce lo sforzo del portavoce della sala stampa vaticana, padre Lombardi, nel ricucire i continui strappi: «Ci appelliamo però ai vescovi italiani tutti perché chiariscano la loro considerazione del mondo ebraico al di là della tormentosa e complicata vicenda che sta vivendo il Vaticano a causa delle accuse di queste settimane». Il chiarimento più rapido sul giallo Babini arriva dal vescovo di Terni, Vincenzo Paglia, già presidente della commissione per il dialogo e l’ecumenismo: «Queste osservazioni sono totalmente contrarie alla linea ufficiale e al pensiero dominante della Chiesa cattolica».
Poi la smentita dello stesso Babini, attraverso la Conferenza episcopale italiana: «In alcun modo ho espresso simili valutazioni e giudizi da cui prendo nettamente le distanze». Amen
di LUCIANO SALVATORE
http://qn.quotidiano.net//cronaca/2010/04/12/317101-olocausto_colpa_degli_ebrei.shtml
"Lo scandalo pedofilia è un attacco degli ebrei" Bufera contro il vescovo
Un sito pubblica un’intervista a monsignor Babini, il vescovo di Grosseto, che arriva a dare agli ebrei la colpa dell'olocausto: "Gli israeliti hanno
strozzato i tedeschi". Poi la smentita: "Dichiarazioni mai fatte"
«Un attacco sionista» da parte dei «giudei deicidi». Il sito internet si chiama Pontifex, è dichiaratamente cattolico e «apologetico», vuole difendere il Papa e la Chiesa in questo momento sotto attacco per lo scandalo della pedofilia.
Ma, almeno in questo caso, l’effetto che ha ottenuto è stato - com’era peraltro facilmente prevedibile - quello di creare imbarazzi e controproducenti polemiche con il mondo ebraico, per aver pubblicato venerdì scorso le (presunte) dichiarazioni fortemente antigiudaiche dell’ottantunenne vescovo emerito di Grosseto Giacomo Babini, il quale peraltro ieri pomeriggio ha dichiarato di non averle mai pronunciate.
Il giornale online Pontifex, diretto da Bruno Volpe, pubblica spessissimo brevi e dirompenti interviste a personaggi della Chiesa, con giudizi taglienti e forti, anche se talvolta soggetti a successive chiarificazioni e aggiustamenti. Monsignor Babini, si legge sul sito, ha dichiarato: «La pedofilia è una cosa orrenda e basterebbe un solo caso per far gridare allo scandalo, ma mi consta che anche in altre confessioni ve ne siano e in proporzione maggiore a quella della Chiesa cattolica» e comunque è in corso una manovra orchestrata dai «nemici di sempre dei cattolicesimo, ovvero massoni ed ebrei e l’intreccio tra di loro a volte è poco facile da capire». «Ritengo che sia maggiormente un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza: loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi». Il vescovo avrebbe continuato affermando che la colpa degli ebrei «fu tanto grave che Cristo premonizzò quello che sarebbe accaduto loro con il “non piangete su di me, ma sui vostri figli”».
Ma c’è di più. Nell’intervista pubblicata da Pontifex si parla anche della Shoah, in questi termini: «L’Olocausto fu una vergogna per l’intera umanità, ma adesso occorre guardare senza retorica e con occhi attenti. Non crediate che Hitler fosse solo pazzo. La verità è che il furore criminale nazista si scatenò per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei che strozzarono l’economia tedesca».
Com’era comprensibile, le parole attribuite al prelato non sono passate inosservate. Il Comitato ebraico americano, in un comunicato ufficiale diffuso a New York, ha chiesto ai vescovi italiani di condannare immediatamente le dichiarazioni «antisemite» rilasciate dal vescovo emerito di Grosseto. Duro anche il giudizio del deputato del Pd Emanuele Fiano, di origini ebraiche: «Nel sessantacinquesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Buchenwald, dover leggere ancora oggi parole vergognosamente antisemite e razziste come quelle del vescovo emerito di Grosseto, dovrebbe indurre chi ha responsabilità nella gerarchia ecclesiastica a provvedimenti chiari e forti».
E la chiarificazione è avvenuta, a stretto giro di posta, con una dichiarazione scritta dello stesso monsignor Babini, diffuso dall’ufficio delle comunicazioni sociali della Cei. «Mi si attribuiscono - spiega il prelato - dichiarazioni sui fratelli ebrei da me mai pronunciate: preciso che in alcun modo ho espresso simili valutazioni e giudizi da cui prendo nettamente le distanze». «Rinnovo ai nostri fratelli maggiori nella fede - aggiunge Babini nella nota - la mia fraterna stima e piena vicinanza, in sintonia con il magistero della Chiesa costantemente riaffermato dal Concilio Vaticano II in poi».
Come si ricorderà, ad aprire un primo consistente fronte polemico con il mondo ebraico era stato il Venerdì santo, il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, che nell’omelia in presenza di Benedetto XVI aveva citato la lettera di un amico ebreo il quale paragonava i metodi dell’attacco attuale contro il Papa per lo scandalo pedofilia ai metodi dell’antisemitismo.
http://www.ilgiornale.it/news/scandalo-pedofilia-attacco-degli-ebrei-bufera-contro-vescovo.html
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