La Strage di Utoya? Colpa del Mossad e NWO
“La strage di Utøya? Colpa di Mossad e NWO. E anche degli Ufo!”
26/07/2011 - Come per l’11 settembre il Grande Complotto di massoni, Cia e miliardari ebrei riappare anche per la tragedia norvegese La strage di Utøya e le bombe di Oslo? Colpa di sionisti, Nato, massoni, governo ameriKKano e nuovo ordine mondiale. Giusto
Come per l’11 settembre il Grande Complotto di massoni, Cia e miliardari ebrei riappare anche per la tragedia norvegese
La strage di Utøya e le bombe di Oslo? Colpa di sionisti, Nato, massoni, governo ameriKKano e nuovo ordine mondiale. Giusto gli Ufo, che all’inizio sembravano c’entrare qualcosa, possono essere esclusi dalle responsabilità per la mattanza norvegese. Il più grave attacco terroristico in Europa dai tempi delle bombe di Madrid ha scatenato una nuova ondata di complottismo. Cia e Mossad vanno sempre per la maggiore, e la politica filo palestinese del governo di Oslo fa il resto. Il fatto poi che la polizia si esercitasse due giorni prima delle bombe che hanno colpito la capitale norvegese è la prima prova per il Grande Complotto.
L’ESTREMA DESTRA NON ESISTE – Megachip.Info ospita sin da sabato pomeriggio un intervento di Gianluca Freda. Il suo incipit è il manifesto di chi non è così credulone da credere che la verità la raccontano i media. Stiamo scherzando, no? Tutti sanno che i giornalisti si riuniscono in un bagno collettivo ospitato sottoterra per scrivere insieme le balle che circuiranno il popolo.
Sui motivi del doppio attentato terroristico in Norvegia, il cui tragico bilancio è finora di un centinaio di morti, l’unica cosa che bisogna tenere presente è che – come sempre – tali motivi vanno ricercati in direzione diversa, se non del tutto opposta, a quelli insinuati dai giornali e dalle TV di regime dell’occidente. A chiarire la situazione, forse sono utili alcune notizie uscite in sordina nei giorni e negli anni scorsi. Fare due più due non è difficile.
Ovvio che sì, è tutto così facile. Freda sostiene subito che l’estrema destra in realtà non esiste, perché questa definizione è il modo spregevole con il quale vengono diffamati eroi del pensiero europeo come Le Pen che si vogliono opporre al dominio degli interessi americani. Gli Usa hanno sempre appoggiato i socialdemocratici perché erano predisposti a farsi meglio colonizzare da banche e multinazionali a stelle e strisce. Reagan e Nixon socialisti? Certo che sì, come scordarsi i loro incontri con Willy Brandt o Helmut Schmidt? Cantavano pure l’Internazionale assieme, dopo aver firmato gli accordi sugli armamenti americani che comprava la Germania.
Fin dal termine della Seconda Guerra Mondiale, gli USA hanno ristrutturato la politica europea su basi anti-russe, favorendo in particolare i movimenti socialdemocratici filoamericani e isolando la destra europea anti-statunitense. La destra è tradizionalmente portatrice di ideologie nazionaliste, avverse tanto al dominio americano sul continente quanto agli strumenti politici (“democrazia”) ed economici (moneta unica) attraverso i quali tale dominio viene garantito. Solo in Francia, all’epoca di De Gaulle, la creazione di questo ostracismo verso la destra europea era temporaneamente fallita. Il partito filo-russo in Europa è ovviamente trasversale agli schieramenti politici, ma nel linguaggio della propaganda si tende a definire “populismo di destra” ogni posizione politica che non si uniformi ad una visione filoamericana dell’europeismo e che prenda anche solo ipoteticamente in considerazione la creazione di rapporti più stretti con la Russia. Tali forze politiche sono quelle che maggiormente preoccupano gli Stati Uniti, essendo poco malleabili, scarsamente controllate, avverse all’unione economica europea (attraverso la quale gli USA mantengono l’Europa nella morsa del debito, dunque sotto controllo), in crescita di consensi e – soprattutto – animate da una prospettiva “eurasiatica” che guarda alla Russia come ideale partner politico ed economico con cui rimpiazzare nel futuro la superpotenza americana in declino. Occorre dunque, ogni volta che sia possibile, demonizzarle (magari definendole “xenofobe” e “antisemite” a intervalli regolari) e screditarle, attribuendo ad esse la paternità di azioni ignominiose
L’attentatore dunque non può essere di estrema destra, questa è solo la maschera che gli ameriKKani impongono a quelli che combattono i loro interessi. Nonostante l’apologia per i reazionari in odor di neofascismo, il post viene ripreso da Megachip, rivista fondata tra gli altri dall’ex comunista Giulietto Chiesa. Ma quando c’è da andare contro gli americani e i loro spregevoli alleati sionisti, si sta tutti sulla stessa barca, filosovietici e nostalgici del maresciallo Petain.
AMERICANI E SIONISTI I VERI AUTORI – La Norvegia ha appena risolto un antico contenzioso con la Russia, si è opposta all’intervento della Nato e storicamente appoggia la causa palestinese. Ecco i veri motivi della strage di Utøya, pare di capire. Un Paese laburista, teoricamente gli Usa appoggiano i socialdemocratici ma una falla nella teoria ci può anche stare, filo arabi e pure un po’ pacifista va punito. E poi, come si fa a credere che un solo uomo possa aver compiuto una simile strage?
Per ciò che riguarda l’attacco all’isola di Utoya, è rilevante notare l’assurdità delle versioni pubblicate dalla stampa mainstream, secondo le quali il biondo “estremista di destra”, Anders Behring Breivik, avrebbe fatto tutto da solo: avrebbe piazzato l’autobomba nella capitale e poi se ne sarebbe andato tranquillamente a Utoya a massacrare un centinaio di persone. Non credo ci sia bisogno di spiegare, a chi vive nel mondo concreto e non in un film di Chuck Norris, perché quest’affermazione sia ridicola. E’ chiaro che le operazioni sono state eseguite da persone diverse. Ed è certo come l’oro che la stessa strage di Utoya è stata compiuta da un commando composto da diverse persone, visto che quasi tutti i testimoni sopravvissuti parlano di più persone coinvolte nell’attacco, né si capisce come un unico individuo, per quanto ben armato, possa aver compiuto una strage di simili proporzioni senza incontrare resistenza. E’ da notare che il Mossad israeliano recluta spesso informatori e operativi tra i rifugiati, in particolare palestinesi, ma non solo, che richiedono asilo politico in Norvegia. Il Mossad opera in Norvegia in cooperazione con i servizi segreti locali, sotto la copertura del cosiddetto “Kilowatt Group”, una rete d’intelligence che vede la partecipazione, oltre che di Israele e Norvegia, anche di altri paesi quali Svizzera, Svezia e Sudafrica e che si maschera – manco a dirlo – sotto la finalità di facciata della “lotta al terrorismo”. Infine, non va dimenticato che la creazione di “psicopatici e assassini seriali” attraverso il lavaggio del cervello è sempre stato una specialità delle pratiche di controllo mentale dell’MK-Ultra, il quale possiede anche un suo braccio norvegese.
Insomma, cari norvegesi, gli ameriKKani e i sionisti hanno mandato il loro messaggio, fate i bravi o la prossima volta altro che 100 ragazzi, vi coloriamo l’inverno innevato di rosso sangue. Ecco come l’autore del post risponde ad un commentatore un po’ scettico.
Il messaggio che USA e Israele hanno mandato all’establishment politico norvegese mi sembra anche troppo lampante. Esso dice: “Vi credete al sicuro? Vi credete difesi? Guardate cosa possiamo fare ai vostri edifici del governo, ai vostri sostenitori, ai vostri figli, alla vostra nazione, se solo lo decidiamo”. Non è un attacco “alla Norvegia” in generale, è un avvertimento mafioso lanciato personalmente al Primo Ministro (i cui figli erano a Utoya), al Ministro degli Esteri (anche lui era a Utoya poche ore prima) e a tutta l’elite politica del paese. USA e Israele hanno sempre usato questi mezzi, in Europa, anche e soprattutto in Italia, ed essi si sono sempre rivelati molto convincenti.
E’ chiaro che la colpa, poi, bisogna pur darla a qualcuno. Fino a poco tempo fa la si dava agli “estremisti islamici”, ma ora, con le rivoluzioni colorate in Medio Oriente in corso, con gli USA pronti a disimpegnarsi dall’Afghanistan, con Osama sfumato, con Al Qaeda che torna utile per appoggiare i “ribelli” libici, si è evidentemente preferito gettare in pasto all’opinione pubblica l’”estremismo di destra” (vale a dire il legittimo desiderio di essere padroni in casa propria), che in Europa sta crescendo e potrebbe dare dei fastidi ai dominanti, se non debitamente tenuto a freno. Non mi pare che la situazione sia così difficile da capire.
Su DonChisciotte la tesi viene riproposta con uguale forza anche se maggior sintesi. Eccolo lì, il complotto è sfoderato in maniera molto chiara.
“Quando il dito indica la luna l’imbecille guarda il dito”. Tutti i giornali sono scatenati a mostrare immagini e dettagli di vita del mostro di turno, Anders Behring Breivik. Per chi sa leggere i media, proprio questo dovrebbe far venire il forte sospetto che sia in corso una rappresentazione. Un’intelligenza subumana (uno scimpanzè, un maiale, un cane) potrebbe facilmente capire che un matto da solo non può fare un centinaio di morti, oltretutto uccidendoli uno per uno. I numeri sono chiari, e sono cifre da plotone d’esecuzione, non da matto isolato.Allora, se tutti i giornalisti di regime insistono nella storia del matto nazista, vuol dire che è una recita preordinata. Una volta capito che tutti i media di regime sono (as usual) inaffidabili, la domanda da porsi è quindi “Chi poteva organizzare una strage del genere?”. Una risposta sensata è che solo un’organizzazione governativa di assassini poteva riuscire, e di organizzazioni capaci di ciò ce ne sono poche: CIA, Mossad, MI6, FSB, DGSE. I cinesi probabilmente hanno un buon servizio segreto, ma in occidente non sarebbero riusciti ad organizzare niente del genere.
NUOVO ORDINE MONDIALE, O UFO?– Allora, americani e sionisti sono in prima fila per punire quei socialisti filoarabi dei norvegesi, ma le spiegazioni potrebbero anche essere altre, anche se loro c’entrano sempre, anche quando piove ed il weekend salta. Sulla rivista Il Democratico rimbalza la teoria del Nuovo Ordine Mondiale
Nel progetto di costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale, professato non solo dalle dinastie quali Rockefeller e Rotschild, ma anche da politici e capi di Stato, la mancata adesione al primo step rappresentato dall’UE non può che essere visto come un ostacolo da eliminare. Non si può escludere che entro un anno, dopo questo duplice attentato, venga riproposto il referendum per l’adesione all’Unione Europea e che questa volta il sì “magicamente” prevalga.
I Norvegesi pagano dunque, tra le altre cose, anche la loro resistenza all’entrata nell’euro. Il resto del pezzo è molto simile a il post di Freda ripreso anche da DonChisciotte, ma aggiunge qualche particolare in più. L’omicida è stato ovviamente aiutato da un commando sionista o dalla Cia stessa, però assomiglia terribilmente ad un serial killer australiano che in gioventù era stato sottoposto ad abusi psichiatrici. E’ biondo, occhi azzurri, insomma è proprio come quell’altro serial killer traviato dai servizi segreti.
Ora, che a nessuno sia venuto in mente il precedente del pluriomicida australiano Martin Byrant è sintomo della superficialità con la quale vengono affrontate e trattate le notizie. Anche Bryant – fisicamente simile a Behring, biondo, carnagione chiara, occhi chiari, sguardo spiritato – è stato accusato di aver ucciso da solo il 28 aprile 1996, 35 persone nella strage tristemente più nota della storia australiana. Emotivamente fragile, narcisista, violento, all’età di 31 anni è stato fermato come unico colpevole della strage di Port Arthur. Che abbia agito da solo, anche in questo caso, è improbabile. Bryant, inoltre, era stato sottoposto da adolescente a cure psichiatriche da uno dei responsabili del progetto Tavistock in Tasmania, una sorta di MK-ULTRA inglese. Il Tavistock avrebbe agito da copertura per esperimenti sulla psiche di giovani malati così come a partire dagli anni ’50 il progetto Monarch MK-ULTRA, portato avanti dalla CIA, sperimentò come gli abusi possono creare personalità multiple su cavie umane così da dar vita a super soldati o semplici sicari mentalmente manipolabili e all’oscuro di tale controllo mentale ma attivabili sulla base di semplici ordini vocali o visivi. L’MK-ULTRA ha avuto un suo “braccio” anche in Norvergia, così come il Tavistock in Australia. Il 4 settembre 2000 il Norway Post ha rivelato come il governo norvegese iniettò LSD e altre droghe a bambini e pazienti adulti in cura psichiatrica. Alla somministrazione di sostanze psicotrope si alternavano tecniche di privazione del sonno, della fame, elettroshock, radiazioni, ipnosi e abusi fisici per creare traumi ai pazienti.
Il Democratico ovviamente respinge le accuse di antisemitismo che un lettore posta in un commento. Stiamo scherzando, noi mica ce l’abbiamo con gli ebrei, la colpa è del Mossad…
Prima interviene la redazione
Qui non si tratta di antisemitismo o odio razziale, ma di un’attenta ed accurata osservazione dei fatti.
Se dovessimo prendere in considerazione le sue di osservazioni, dovremmo alludere che il razzista forse è lei e che magari il commento riproduce semplicemente il suo” vero amore”: l’odio.
w l’unione dei popoli e viva la libertà e la verità (quella vera).
Distinti saluti,
Poi arriva la redattrice del pezzo
Scrivo in merito alle accuse di razzismo e antisemitismo indirizzatemi da tale “Gianni”. Nell’articolo presente, come nei miei libri e precedenti studi, non mi sono mai permessa di introdurre tematiche di antisemitismo, nè tantomeno di odio verso altre “razze” o culture. I riferimenti all’operato occulto di CIA, Mossad, M16, ISI etc. non hanno nulla a che fare con gli abitanti del Paese di riferimento, semmai con i Governi. Sostengo la presenza di una politica occulta sovranazionale che starebbe – a mio umile parere – portando avanti una strategia verso la costituzione di un NWO. Detto ciò declino le accuse di antisemitismo che non hanno nulla a che fare con tale pensiero. Mi spiace che qualcuno leggendo l’articolo in questione possa essersi sentito ferito, ma non faccio mai riferimento al popolo ebraico. La posizione in favore del riconoscimento di uno Stato Palestinese è del Governo norvegese. Sentirsi oggetto di odio da parte mia e dell’editore credo sia da imputare a una Sua paranoia latente, non in quanto ebreo, sia chiaro, ma in quanto individuo. Che cosa c’entri la povera Winehouse in tutto questo mi sembra prova ulteriore del suo delirio di onnipotenza. Alla sua tragica fine ho dedicato un articolo che difficilmente potrà essere bollato come antisemita – non sapevo neppure che fosse ebrea, e non vedo che cosa c’entri con la sua morte. Chi ragiona ancora a compartimenti stagni è lei che crede di essere gudicato in base al suo credo e alle sue origini. Spero riesca a trovare l’equilibrio e la serenità che evidentemente le mancano.
Enrica Perucchietti
Che rintuzza ogni accusa come un grande difensore
A differenza sua non perdo tempo a lasciare commenti nei siti che ritengo “razzisti”. Rockefeller e Rotschild sono solo due elite finanziarie. Il fatto che siano di origine ebraica l’ha sottolineato lei. Le famiglie che appartengono alla “Nobiltà Nera” non sono tutte di sangue ebraico, ovviamente, come non sono tutte di orgine ebrea le lobby! Che poi Lei si attacchi al movente del riconoscimento dello Stato Palestinese dopo aver parlato a lungo nel mio articolo di altri (ben 10!) moventi per la strage norvegese – petrolio, asse filorusso, mancata adesione all’UE etc – denota la sua ristrettezza mentale. Paranoia è anche vedere la pagliuzza nell’occhio altrui quando si ha una trave ben conficcata nel proprio di occhio. Già, è una citazione evangelica, ora mi accuserà nuovamente di antisemitismo?
Il Democratico aveva già sabato brillato per aver rivelato un altro particolare sconvolgente. C’era un Ufo, sul luogo delle autobombe, e un video lo prova.
Mentre i testimoni dell’attentato a Oslo si aggiravano sconvolti tra le macerie dell’esplosione avvenuta tra il palazzo del Governo e quello del quotidiano VG (91 morti, ndr), alcuni video amatori stavano riprendendo le immagini dell’accaduto insieme a operatori norvegesi. In alcuni filmati già finiti sulla rete e cliccatissimi in queste ore, si può osservare chiaramente un UFO sorvolare il cielo sopra la zona dell’attentato, fermarsi e poi schizzare via ad alta velocità. Le riprese sono finite anche nei notiziari di tutto il mondo, senza che i giornalisti o i montatori si accorgessero di quell’ombra scura sopra le teste ignare dei norvegesi. Al rallentatore si può distinguere chiaramente la sagoma dell’Ufo che staziona sopra il centro della città, in uno dei momenti di maggior panico collettivo. Come una sentinella apparsa per vigilare sull’accaduto o per registrare lo sconcerto e il terrore della popolazione… Un lettore della nostra testata ci ha fatto notare che “l’UFO Oslo, quando sparisce a grandissima velocità 0:09 / 0:10 secondi, emette un sibilo identico al suono di un sibilo registrato da un testimone ecuadoregno in un avvistamento a Genova”, e pubblicato dalla nostra testata.
Alcuni eroici lettori fanno notare che in realtà le telecamere inquadrano un lampione, prima la redazione smentisce poi però è costretta ad ammettere. Almeno gli Ufo, con gli attacchi in Norvegia, non c’entrano nulla.
FACEBOOK APPLAUDE– L’articolo de Il Democratico è però apprezzato da una pagina Facebook dove il complottismo la fa spesso da padrone, Lo Sai? Il link al pezzo è tutto un programma, visto che “qualche dubbio viene”, come dice Daniele, e poi più di cento commenti dove sono in stragrande maggioranza tutti favorevoli alla tesi del grande complotto massonico. Eccone un paio
Francesco Chiodo possibile mai che solo io non ho dubbi in merito!?!?!? possibile mai che solo io abbia tutto chiaro??? possibile mai che vedo lo stesso “modus operandi” di sempre?? possibile mai che questo NWO possa in qualche modo essere solo per alcuni “un mostro immaginario”??…..io credo e penso che dietro ci sia sempre la stessa identica mano…..
Luca La Cofana Consonni UNA RAGAZZA DA TWITTER HA SCRTTO CHE ERANO N TRE A SPARARE, ERA ALLA FINESTRA DI CASA MENTRE IL MASSACRO SI SVOLGEVA IN STRADA. ci son articoli migliori, PR I LOBOTOMIZZATI SOPRA, CHIancora non legge gli avvenimentidi rilevanza internazionale senza un accezione mondialista massonica o comunque di contesto eggregorico, mi spiace, ma è un “trascurabile” che si trascura da solo.
NON ERA DA SOLO, ALMENO QUESTO CONCEDETELO! – Informare per resistere e Megachip.info rilanciano un articolo di Webster Tarpley, giornalista statunitense assurto a fama globale per un libro sull’11 settembre ideato da golpisti all’interno del governo americano.
Come si è visto, la stampa mondiale e i media della scuola anglo-americana si sono immediatamente fissati su Breivik come un caso esemplare di assassino solitario dello stesso stampo di Lee Harvey Oswald, Sirhan Sirhan, e tanti altri. Il problema per i mitografi del terrore è che, nella maggior parte di questi casi, vi sono credibili se non schiaccianti prove che queste figure non avrebbero potuto agire da sole. Tra i più recenti assassini solitari, Breivik potrebbe essere paragonato al maggiore Nidal Hasan di Fort Hood, in Texas, la cui sparatoria con carneficina risale al novembre 2009. Hasan è accusato di aver ucciso sette persone. A quel tempo, si ritenne degno di nota che Hasan era riuscito a uccidere così tanti soldati armati nella base militare. Ma i primi rapporti suggerivano che c’era un altro se non altri due sparatori oltre a Hasan. Come accade di solito, questi tiratori supplementari furono presto cancellati dalla versione dominante nei media. Nel caso norvegese, la prova che Breivik non era da solo a rivendicare il suo tributo spaventoso di vittime è chiara e convincente. La polizia ritiene che Anders Behring Breivik (32 anni) sia l’esecutore vestito da poliziotto, e lo hanno incriminato per due attacchi terroristici. I giovani intervistati da VG descrivono un esecutore aggiuntivo, che non indossava l’uniforme della polizia. La persona che li seguiva era alta circa 180 centimetri, aveva folti capelli scuri e un aspetto nordico. Aveva una pistola nella mano destra e un fucile sulla schiena. – “Io credo che ci fossero due persone che stavano sparando”, sostiene Alexander Stavdal (23 anni) ….Alla conferenza stampa di sabato mattina la polizia ha affermato che ci sarebbero potuti essere diversi esecutori e ha sottolineato che c’è un’indagine in corso» [2] La presenza di un secondo tiratore è ovviamente più scomoda per la teoria dell’assassino solitario, in quanto rappresenta la prova incontrovertibile di una associazione cospirativa criminale, l’elemento essenziale che la copertura mediatica è generalmente ansiosa di evitare. Nel caso norvegese, i riferimenti a un secondo sparatore sembravano essere sufficientemente persistenti anche 36 ore dopo l’evento principale, tanto da poter far resistere qualche speranza che la versione ufficiale possa essere interamente abbattuta sulla base di questo particolare.
Tarpley parte da questo spunto, ovvero del complice di Breivik, per costruire una teoria del tutto simile a quella già rilanciata da Freda e Perruchhietti. La Norvegia pagherebbe una politica estera troppo indipendente e quasi avversa agli americani. Chissà in questo contesto come si inserisce il premio Nobel per la Pace assegnato due anni fa al presidente statunitense. Probabilmente qualcuno della Cia si sarà sentito offeso, ma non divaghiamo.
WIKILEAKS CONFERMA TUTTO – Tarpley non è per nulla un fan di Julian Assange, ma ritiene che grazie a Wikileaks qualcosa si poteva già intuire delle minacciose intenzioni del governo americano nei confronti dei poveri scandinavi.
Grazie alle discariche documentali rilasciate della sussidiaria CIA che cura le rivelazioni parziali controllate (limited hangout, nell’orig., NdT), generalmente conosciuta come Wikileaks, è già stato fornito un chiaro percorso per l’utilizzo degli attacchi terroristici norvegesi come base adatta a rovesciare l’attuale governo. Dispacci del Dipartimento di Stato veri o manipolati e cortesemente messi a disposizione da Wikileaks ritraggono il governo norvegese, che la NATO odia, come una manica di pasticcioni e mentecatti, incapaci di prendere misure efficaci per salvaguardare la sicurezza nazionale del paese. Un altro promemoria del Dipartimento di Stato propinato da Wikileaks, presumibilmente scritto nel 2007 … aggiunge: « la valutazione ufficiale delle minacce della polizia (PST)… afferma che le organizzazioni terroristiche internazionali non sono una minaccia diretta contro la Norvegia.» Un promemoria scritto nel 2008, mostra come gli Stati Uniti ritenessero che la Norvegia non fosse consapevole della possibilità di un potenziale attacco terroristico. Nel dispaccio si legge: «Noi premiamo ripetutamente sulle autorità norvegesi affinché prendano sul serio il terrorismo. Cercheremo di basarci su questo slancio per combattere l’ancora diffusa sensazione che il terrorismo accada altrove, non nella tranquilla Norvegia» E un dispaccio scritto solo lo scorso anno aggiunge: «Il PST ha visto di nuovo la Danimarca come un obiettivo più che la Norvegia, per ragioni molto specificamente legate alla controversia sulle vignette.» [8].Il governo della Norvegia ha bisogno di passare all’offensiva e stabilire tutta la verità su ciò che è appena accaduto. In caso contrario, è probabile che il governo soccomberà alla campagna orchestrata internazionalmente che i documenti Wikileaks così chiaramente presagivano, ma sarebbe anche cosa troppo voluminosa per poter essere aggiunta qui.
ANDERS, IL MASSONE ISRAELIANO FILO GAY – Da un po’ di ore impazza per la rete questo messaggio, che rivelerebbe l’identità nascosta di Anders Breivik. Il conservatore fondamentalista cristiano era in realtà un sionista, notizia ovviamente accolta con grande giubilo dalle parti di Forza Nuova, dal cui forum riprendiamo il testo, che traduciamo in parte visto che i neofascisti l’hanno messo in italiano via Google Translate, non proprio il massimo della chiarezza.
Prima c’è la descrizione dei siti seguiti dall’omicida di Utoya
Anders Behring Breivik, il massone, postava regolarmente su molti siti norvegesi, in particolare su document.no, che è gestito da Hans Rustad, ex giornalista di sinistra. Rustad è un ebreo, ed è un convinto sionista, lanciando appelli contro l’islamizzazione, la violenza ed altri problemi legati all’immigrazione musulmana. (…) Molti dei suoi visitatori condividono questa impostazione anti islamica ma non contro l’immigrazione di altre etnie. (…)La loro dedizione alla causa sionista li separa dai sinceri movimenti nazionalisti come il British National Party, i neonazisti della Npd o il Front National francese.
Poi viene postato un suo commento, nel quale esprime una visione tollerante dell’omosessualità e filo sionista, parlando di movimenti conservatori che non condividono questa impostazione.
Formazioni come il partito di destra fiammingo devono ancora passare attraverso un processo di riforme, ma ora non siamo nella posizione di sceglierci i nostri alleati. Ecco perché dobbiamo fare in modo di influenzare gli altri movimenti conservatori affinchè assumano la nostra linea di pensiero anti razzista, pro Israele e pro gay. Quando questa posizione si sarà affermata potremo passare al prossimo livello.
Che fortuna, Breivik non sarebbe un fondamentalista conservatore, ma un simpatizzante sionista, ed è stato perfino un massone.
Il presunto autore degli attacchi di Oslo, Anders Behring Breivik, apparterrebbe alla loggia massonica norvegese di San Giovanni Olaus dei tre pilastri. E’ quanto riporta sul suo sito internet il quotidiano del Paese scandinavo Dagbladet. Il motto della loggia, di cui Breivik sarebbe membro al terzo livello (su dieci), è ”E tenebris ad lucem”, dalle tenebre alla luce. Il portavoce della loggia, Helge Qvigstad, però, ha preso le distanze dall’attentatore, sottolineando ”Non abbiamo modo di esprimere un parere su individui o incidenti relativi a tutti i membri”.
E così, altri possono spiegare la verità degli attentanti norvegesi con la consueta linea del grande complotto sionista americano, con la sapida aggiunta del signoraggio. Parola di Gianvito Armenise - Responsabile Movimento Politico Cattolico “Azione e Tradizione”
Il presunto attentatore di Oslo, Anders Behring Breivik, é un Massone? Guardate come é “addobbato”. E’ una foto tratta dal suo profilo facebook… Si nota, chiaramente, il grembiulino degli iscritti alle logge massoniche… I “giornalai” di regimi tacciono… però su questo aspetto puntando l’indice, ovviamente, sul suo “fondamentalismo” cristiano e la sua appartenenza a gruppi di “estrema destra”… I “giornalai” tacciono anche sulla circostanza che la Norvegia aveva assunto una politica filopalestinese dichiarando di votare, a settembre, a favore della costruzione di uno stato palestinese in ambito ONU. I “giornalai” tacciono la circostanza secondo la quale i proventi del petrolio norvegese sono introitati direttamente dallo Stato Norvegese e non dalle compagnie petrolifere private e che lo scorso anno la Norvegia aveva escluso due aziende israeliane dallo sfruttamento di pozzi petroliferi del Mare del Nord. I “giornalai” non dicono anche che la Norvegia aveva annunciato di ritirare le sue truppe dalla guerra in Libia. Infine, i “giornalai” non dicono che almeno dal 2002 la Commissione Europea aveva accusato la Norvegia di non adottare una legislazione bancaria compatibile con quello dell’Unione Monetaria Europea.Infatti, la Banca Centrale Norvegese é in mano pubblica mentre la Banca centrale Europea é una SPA privata partecipata dalle Banche Centrali nazionali a loro volta private. In Norvegia il guadagno da signoraggio non é gestito dai banchieri privati ma redistribuito ai norvegesi… E’ sufficiente?
MANCA SOLO IL CETRIOLO GLOBALE – Noi, in realtà, siamo adepti ad un diversa teoria. Il complotto globale esiste, ma Cia, Mossad e i massoni non c’entrano nulla. Teorie vecchie, di un mondo ancora fordista che si sviluppava su industria e finanza. No, nell’epoca dei beni comuni e della sostenibilità ambientale, Madre Natura ci fa sentire la sua voce, e la sua rabbia, attraverso di lui. Il nostro unico profeta, Corrado Guzzanti, ha svelato la verità. Occhio, complottisti, il Cetriolo Globale potrebbe colpire anche voi.
http://www.giornalettismo.com/archives/134955/la-strage-di-ut%C3%B8ya-colpa-di-mossad-e-nwo-e-anche-degli-ufo/ Identikit dello stragista norvegese...
BREIVIK IL SIONISTA tratto da Effedieffe
Lunedì 18 luglio, ad Oslo, il ministro degli Esteri Jonas Gahr Store ha ricevuto Mahmoud Abbas, il capo dell’Autorità Palestinese, rendendo chiara e definitiva la volontà del governo norvegese di riconoscere la Palestina come Stato. Al rappresentante palestinese in Norvegia è stato ricoinosciuto lo status di ambasciatore. È una mossa a cui Israele è estremamente ostile. Benchè l’aspirazione della Palestina a dichiararsi unilateralmente Stato sia appoggiata da molti Paesi del Terzo Mondo e dell’America Latina, la Norvegia è l’unico Stato europeo a farlo. Il 19 luglio, martedì, Eskil Pedersen, il leader del movimento giovanile del partito laborista norvegese (AUF) rilascia dichiarazioni che il giornale Dagbladet pubblicherà il giorno dopo, mercoledì 20:Eskil PedersenEskil Pedersen insieme al primo ministro norvegese Stoltenberg durante i funerali«È giunto il momento di attivare misure più severe contro Israele» per il suo trattamento dei palestinesi, dice Pedersen: «Il processo di pace non va da nessuna parte, il mondo intero aspetta che Israele si degni di conformarsi, ma non lo fa. Perciò noi della Gioventù Laburista vogliamo un embargo economico unilaterale della Norvegia contro Israele».Il movimento giovanile norvegese, spiega Dagbladet, ha attivamente promosso la campagna internazionale di boicottaggio contro Israele (per le atrocità commesse a Gaza). Adesso, nel suo ultimo congresso, ha chiesto al governo norvegese di imporre un embargo unilaterale, più stretto di prima.«So che è una misura drastica», dice Pedersen, «ma secondo me dà un chiaro segnale che siamo stanchi del comportamento israeliano». (Dialog nytter ikke, Jonas)
Il 22, venerdì, Anders Behring Breivik fa esplodere un potentissimo ordigno alla libanese presso i palazzi governativi di Oslo, e poco dopo, armato di mitragliatore militare e chili di proiettili, compie il suo massacro sull’isola di Utoya, sterminando quella gioventù laburista così esplicita nella denuncia della doppiezza e crudeltà israeliane.Come anti-islamico, Breivik avrebbe potuto fare una strage in una moschea: del resto era proprio venerdì. Invece ha usato il suo armamento bellico per massacrare i membri del partito malvisto ad Israele. Breivik si è comportato come un perfetto Manchurian Candidate, attivato da un qualche segnale. Ma si sa, i candidati manciuriani, che una manipolazione cerebrale ha reso robot letali pronti a scattare dopo anni di normalità, esistono solo nei film. Non siamo complottisti, suvvia, non facciamoci deridere.
È per me motivo di ammirazione e d’onore constatare che il primo a sfidare la derisione, e a ventilare nell’eccidio norvegese una risposta israeliana alla decisione filo-palestinese del governo di Osllo, è stato Gilad Atzmon. Sappiamo chi è Atzmon: musicista di livello, saggista, nato in Israele, ha scelto di vivere a Londra avendo aperto gli occhi sulla natura anti-umana dello Stato ebraico, e dove cerca di aprire gli occhi a tutti noi. È stato anche soldato d’Israele, conosce i metodi e i machiavelli del sistema, e dunque ha sùbito visto nella strage norvegese la mano ebraica.«Da ammiratore di Israele qual è, Behring Breivik sembra aver dato ai suoi compatrioti lo stesso trattamento che l’Israeli Defense Force riserva ai palestinesi», ha scritto. (Was the Massacre in Norway a reaction to BDS?)Filo-ebreo entusiasta, Breivik si manifesta in più parti del suo verboso testamento ideologico (1.500 pagine) in inglese:«Quando qualcuno mi chiede se sono un nazional socialista, sono profondamente offeso. Se c’è una figura storica che odio è Adolf Hitler (...)».E come mai Breivik odia Hitler? Ecco la sua risposta:«Hitler aveva le capacità militari per liberare Gerusalemme dall’occupazione islamica. Avrebbe potuto giungere ad un accordo con il Regno Unito e la Francia per liberare le antiche terre giudeo-cristiane allo scopo di restituire agli ebrei la loro culla ancestrale... Gli ebrei avrebbero guardato ad Hitler come ad un eroe, per aver ridato loro la terra santa».Pù avanti:«Coloro che disapprovano il diritto di Israele ad esistere sono o antisemiti, o sono disennati. Chi ha un po’ di senno dovrebbe sostenere il sionismo (nazionalismo israeliano) che è il diritto di autodifesa di Israele contro il Jihad».
Una frase che potrebbe essere uscita dalla penna di Fiamma Nirenstein. O forse dalla centrale di propaganda che indottrina l’uno e l’altra.Ma ecco i consigli di Breivik a chi vuol essere un vero conservatore:«Studiate Otto von Bismarck, non Adolf: il primo è stato il precursore della destra moderna, il secondo della sinistra. Studiate il Risorgimento italiano (che fu un vasto movimento di rinascita nazionale e non il complotto di una piccola elite, come dicono i libri) e un’alleanza fra la destra aristocratica (il conte di Cavour e re Vittorio Emanuele) e la Sinistra rivoluzionaria (Garibaldi). Guardate alla rinascita della Turchia per opera di Ataturk... Irlanda e Israele hanno avuto le lotte nazionaliste da cui possiamo imparare molto: in ciascun caso, un pugno di visionari ha sollevato intere nazioni, dopo secoli, o anche millenni di oppressione... Dunque combattiamo insieme ad Israele, a fianco dei nostri fratelli sionisti contro tutti gli anti-sionisti, contro tutti i marxisti-multiculturalisti». (The Norway Shooter's Support for Zionism: In His Own Words)
Chi sa da quali logge fu ideato e sostenuto il Risorgimento, e chi sa che i nazionalisti turchi di Ataturk erano in realtà Donmeh cripto-ebraici (come ho modestamente documentato nel mio Cronache dell’Anticristo) può intuire quali ambienti abbiano indottrinato il giovanotto. E ha imparato con profitto, essendo in grado di ripetere praticamente a memoria il verbo ufficiale
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