Questione ebraica, complotto giudaico massonico, e omicidio rituale contemporaneo.
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Navigando online ci siamo imbattuti nel blog di Paolo Franceschetti, che per diverso tempo è stato direttore di riviste, e di corsi di formazione per magistrati e avvocati. E oggi mette a disposizione la sua esperienza a chi desidera cercare di capire meglio i complessi rapporti che intercorrono su alcuni dei più controversi temi dell’Italia contemporanea.
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Franceschetti - che proviene da una formazione giurisprudenziale - si occupa di svariati argomenti, in particolare dei rapporti tra politica e banche, magistratura, avvocatura, mafia e massoneria e poteri occulti in generale. In calce al blog scrive alcune considerazioni circa la sua policy sul copyright: in particolare da a ciascun visitatore la possibilità di “riprodurre, diffondere, interpretare, fraintendere, distorcere, e/o alterare i materiali da lui pubblicati nel suo blog, lasciando liberi i lettori di copiare i testi citando la fonte, oppure attribuendosene, la paternità, senza peraltro dover chiedere il consenso. Abbiamo optato per la prima soluzione perché riteniamo che l’onestà intellettuale sia, nel lungo periodo, non solo la scelta più sana e onesta ma anche quella più premiante nel tacito patto stabilito con i lettori. E poi anche per rimanere fedeli alla nostra mission: in questo tempo, dove manipolazione, alterazione e polarizzazione dell’informazione sembrano essere diventate le nuove regole del mestiere, vogliamo mantenere un pizzico di follia, e rimanere - per così dire - orwelliani. Convinti che nell'ambito del giornalismo la sfida più difficile – e più gratificante – sia quella di decifrare la realtà guardando la stessa da quante più angolazioni possibili. Rinunciando ad iscriversi in un unico paradigma, o in una chiave di lettura troppo rigida che finirebbe per impedire a chi legge di trovare le sue personali risposte circa l’interpretazione dei fatti. Questo sito nasce per stimolare la riflessione, non per indottrinare. Perché in democrazia il multi-pensiero è una ricchezza, anche se in tal modo la convivenza inter e intra-culturale diventa inevitabilmente più problematica.
L'analisi di Franceschetti mette a fuoco uno dei perni fondamentali su cui si muove il travagliato destino dell’equilibrio tra Medio Oriente e Mondo occidentale, e che nel prossimo futuro dovrà confrontarsi anche con i nuovi soggetti emergenti sulla scena economica globale, in particolare con l’avanzata della Repubblica Popolare dagli occhi a mandorla. Un argomento che ha il suo centro nevralgico nel crocevia delle tre grandi religioni monoteiste. Qui si parla nello specifico della questione ebraica, in relazione soprattutto alle teorie complottiste che vedono alcune famiglie di origine ebraica come i nuovi dominatori del sistema finanziario globale.
L’autore riesce in modo sapiente a spogliarsi di tutti i pregiudizi abituali che affollano il dibattito, spesso acceso e controverso in Rete, tra i cosiddetti Sionisti e chi si contrappone allo strapotere della “fratellanza bancaria”. Dimostrando come spesso le opinione pubbliche, le masse, sono vittime ciacuna di aspetti correlati alla propria cultura di appartenenza.
E come l’identificazione del nemico in una determinata etnia o comunità culturale costituisca, paradossalmente, il primo (ingenuo) passo per sottomettersi alla logica del potente di turno, che con l’atavico “divide et impera” riesce astutamente ad orientare i popoli, sempre più divisi e in lotta tra loro, mantenendo per sé il ruolo di utilizzatore finale e beneficiario principale di quest’odio e di questa ostilità, che sono funzionali al comando personale, a vantaggio proprio e di quello del clan/gruppo etnico da cui proviene.
Ovviamente è un testo che non piacerà a chi soggiace in modo più o meno cosciente a questa o a quell'altra ideologia. Poiché qui l'obiettivo è di affrontare la materia con una visuale antropologica ad ampio spettro, non ingabbiabile in sterili contrapposizioni assunte affinché primeggi una sola delle varie identità culturali e/o religiose in gioco. E dunque una riflessione poco utile alla dimensione politica, poiché non strumentalizzabile dalle singoli fazioni per portare acqua al proprio mulino, e riconsegna invece al soggetto-Uomo la scena centrale che gli spetta per natura, nell'ambito dell'ancestrale problema di avere a che fare con l'Altro-da-sé.
di Alex Sfera - 8 febbraio 2011
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Questione ebraica, complotto giudaico massonico, e omicidio rituale contemporaneo.
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1. Premessa. Le contraddizioni della questione ebraica. 2. Le principali accuse contro il popolo ebraico. 3 Il problema degli omicidi rituali contemporanei. 4. Ricapitolazione. Il complotto giudaico massonico. 5. Conclusioni.
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Studiando a fondo tutte queste questioni il caos non solo non si dipana, ma aumenta. Si scopre così che forse il popolo ebraico non è neanche un popolo con caratteristiche unitarie, come dice Shlomo Sand nel suo recente “L’invenzione del popolo ebraico”. Analizzando la questione israeliana e palestinese ci si addentra in un altro dedalo inestricabile di contraddizioni, con gli ebrei che vorrebbero avere una terra, ma con una guerra che è voluta anche da loro, i quali spesso non rispettano le tregue ed il cessate il fuoco, e dove spesso sono loro a scatenare la reazione dell’avversario. Il popolo ebraico è il popolo più perseguitato della storia. Il culmine delle persecuzioni lo abbiamo con il nazismo. Ora, se questo è vero, è anche vero che, studiando la storia della seconda guerra mondiale, si scopre che i maggiori finanziatori di Hitler erano… gli ebrei, ovverosia le banche inglesi e americane, che hanno finanziato in modo uguale tanto i nazisti quanto gli anglo-americani.
A questo punto la contraddizione è tale da far venire il mal di testa. Ecco perché per anni, ho rinunciato a capire ma soprattutto a parlare di queste cose. Per il semplice motivo che non capivo e non volevo addentrarmi in un discorso su cui non avevo le idee chiare. 3. Il problema degli omicidi rituali contemporanei Ho deciso di riprendere in mano la questione ebraica con tutto quello che ne consegue quando mi sono accorto di due fatti molto gravi che meritavano un approfondimento che nessuno faceva, e per tentare una ricostruzione da un punto di vista diverso rispetto a quello che oggi ci propongono le fonti ufficiali. Primo. Per capire molti dei fatti di sangue che i media ci propinano quotidianamente, da Sarah Scazzi a Jack lo Squartatore, occorre conoscere la Cabala, l’alfabeto ebraico e la cultura ebraica. Il Mostro di Firenze, Erba, Cogne, come abbiamo detto in altri articoli, sono delitti accomunati dall’essere tutti delitti rituali, decodificabili e decriptabili con la conoscenza della Cabala e della Bibbia. La strage di Erba, ad esempio, richiama un omicidio rituale ebraico, dai nomi delle vittime (Yussouf – Gesù; Valeria Cherubini) ai nomi degli assassini (Rosa, il simbolo, sì, della Rosa Rossa, ma anche di Israele), fino alle modalità dell’omicidio (sgozzate e private del sangue), che sono le stesse identiche modalità con cui gli ebrei uccidevano i cristiani, e descritte nel libro di Savino.
Giornalmente in cronaca leggiamo di omicidi in famiglia che sono sempre rituali; il 29 dicembre ad es. appare la notizia che Ercole Vangeli ha ucciso i figli Pasquale, Domenico e Giovanni. A Rho, Piero Amariti uccide Cristina Messina. A Città di Castello l’omicidio di Maria Geusa. Persino per capire a fondo la banda della Uno Bianca si deve far riferimento a quel “Savi” nel cognome degli assassini, che ricorda i Savi di Sion.
E persino per capire gli omicidi di un serial killer come Jeffrey Dahmer, il serial killer cannibale di Milwuakee, che uccise e mangiò 17 persone, occorre sapere che il cognome richiama la città dove Christian Rosenkreutz soggiornò più a lungo; e che fu ucciso a 33 anni da un certo Christopher (che significa portatore del messaggio di Cristo). Insomma: Cabala, Bibbia, cultura ebraica, sono le chiavi di volta per capire la maggior parte dei delitti contemporanei, particolarmente quelli che arrivano all'attenzione dei media. Secondo. Pochi si accorgono della ritualità dei delitti che abbiamo menzionato. Eppure, presso la comunità degli esoteristi, certe cose sono un fatto abbastanza noto; spesso mi sono trovato a parlare con esoteristi anche noti e competenti, che davano assolutamente per scontato che tali delitti fossero rituali. Perché allora, tra giornalisti, studiosi, ecc., non ne parla nessuno? domandavo. “Perché la gente non capirebbe”, rispondevano, “e chi capisce ha paura di parlarne”. La cosa assurda di questo aspetto del problema è che anche coloro che si occupano di omicidi rituali ebraici e che parlano di un complotto giudaico massonico, ignorano completamente il collegamento tra gli omicidi moderni e la cultura ebraica. Uno dei fatti che più mi ha colpito, di recente, è che quando ho parlato al giornalista Maurizio Blondet e a Fabio De Fina (quest'ultimo editore di Effedieffe e del libro di Domenico Savino, ed entrambi convinti sostenitori del complotto giudaico – massonico per la conquista del mondo) di questo aspetto della questione ebraica, la cosa è stata liquidata con sufficienza e senza alcun interesse.
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Questione ebraica, complotto giudaico massonico, e omicidio rituale contemporaneo.
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1. Premessa. Le contraddizioni della questione ebraica. 2. Le principali accuse contro il popolo ebraico. 3 Il problema degli omicidi rituali contemporanei. 4. Ricapitolazione. Il complotto giudaico massonico. 5. Conclusioni.
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La cosa è assurda, perché Effedieffe è un sito cattolico con continui attacchi ad Israele e agli ebrei tanto che, aprendolo a caso, in un giorno a caso (31.12.2010) compaiono i seguenti articoli in una volta sola: Israele traffica organi anche in Kossovo; Il ruolo ebraico nella rivoluzione Russa; Talmud Perverso; Israele stato divino o satanico; e altro ancora. Dal loro punto di vista, cattolicocentrico, la mia tesi degli omicidi rituali rafforzerebbe la loro convinzione sul progetto mondiale di dominio del mondo da parte degli ebrei aggiungendo un altro tassello contro gli ebrei.
L’atteggiamento di indifferenza da parte di persone che pure si occupano di problemi legati alla questione ebraica mi ha spinto a proseguire la ricerca per cercare di capire le ragioni di questo disinteresse. Il percorso di questi anni mi ha portato a rilevare un’altra contraddizione perché mi sono accorto che, curiosamente, le sole persone interessate agli aspetti moderni dell’omicidio rituale ebraico sono proprio persone ebree, che mi hanno dato in certi casi un aiuto determinante. Anzi, a dirla tutta è proprio una persona ebrea che mi ha messo sulla pista giusta in materia di omicidi rituali, dandomi qualche spunto per iniziare a leggere la simbologia di alcuni delitti.
Mentre diverse persone di origine ebrea mi hanno confermato quello che sospettavo da molto tempo, cioè che si, per loro è normale vedere in chiave ritualistica i delitti e i vari avvenimenti di cui danno notizia i TG, e spesso dietro alle notizie leggono o intuiscono i codici nascosti. Il che pare decisamente un paradosso. 4. Ricapitolazione - Vediamo allora di ricapitolare alcuni punti essenziali della storia ebraica, limitandoci a distinguere i dati di fatto dalle supposizioni. Gli ebrei sono stati uno dei popoli più perseguitati della storia. Questo è un dato di fatto. E’ difficile però capire il motivo reale di queste persecuzioni. L’accusa di omicidio rituale di bambini cristiani e musulmani è troppo banale per poter essere presa come la reale ragione delle persecuzioni nei secoli, per i motivi che abbiamo detto. Mentre non mi è stata d’aiuto la lettura di libri specifici, come il recente “Storia dell’antisemitismo” di Dan Cohn-Sherbok, e altri ancora, che spesso si limitano ad un elenco delle persecuzioni subite dagli ebrei, senza però mai approfondire le cause.
Va però considerato, quando si guarda questo dato, il fatto che la storia del mondo è costituita da persecuzioni continue di alcuni a danno di altri e da genocidi sistematici; i nativi americani sono stati sterminati perché i coloni europei dovevano insediarsi in quelle terre; tuttora c’è in atto lo sterminio delle popolazioni dell’Amazzonia; abbiamo poi lo sterminio dei Curdi, degli Africani, abbiamo il Ruanda, Armenia, Bosnia. La differenza tra le persecuzioni degli ebrei e le altre situazioni, è che le persecuzioni del popolo ebraico sono state più lunghe, abbracciando millenni di storia, e luoghi diversi. Un altro dato di fatto è che la cultura ebraica e cabalistica ha influenzato e influenza in modo penetrante tutta la cultura templare prima, e massonica poi. La massoneria basa i suoi riti e i suoi simboli sulla cultura ebraica (il mito di Hiram, il tempio di Salomone, il candelabro a sette braccia, ecc.). Ora, se si prende un altro dato di fatto, e cioè che la massoneria ha un progetto, che risale almeno al 1500, di unificazione del mondo sotto il potere massonico, che prende il nome di Nuovo Ordine Mondiale (progetto che ritroviamo nei manifesti rosacroce, e negli scritti di alcuni filosofi e massoni di varie epoche), e che attualmente tale progetto ha trovato una sua attuazione con il Trattato di Lisbona e con l’ONU, non è difficile capire il motivo per cui molto studiosi parlano di un progetto “giudaico – massonico” di conquista del mondo.
In effetti la massoneria è nient’altro che lo strumento di cui si serve l’élite finanziaria al potere per realizzare il progetto di NWO. E la massoneria è, intimamente, storicamente, culturalmente, giudaica. Aggiungo un altro dato di fatto, completamente ignorato dalla storiografica antisemita. L'omicidio rituale ebraico continua tutt'oggi, anche se con forme e modalità più adatte ai tempi moderni; Erba, Cogne, Sarah Scazzi, Mostro di Firenze, Jack lo Squartatore, sono veri e propri bagni di sangue rituali, ove la TV amplifica gli effetti esoterici dell'omicidio, che per il resto continua ad essere identico al passato.
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Questione ebraica, complotto giudaico massonico, e omicidio rituale contemporaneo.
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1. Premessa. Le contraddizioni della questione ebraica. 2. Le principali accuse contro il popolo ebraico. 3 Il problema degli omicidi rituali contemporanei. 4. Ricapitolazione. Il complotto giudaico massonico. 5. Conclusioni.
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Ma prima di trarre le nostre conclusioni sul problema del complotto giudaico massonico, affrontiamo un ultimo, importantissimo, punto: quello dello stato di Israele. Uno degli strumenti per la realizzazione di questo NWO (New World Order, cioè il Nuovo Ordine Mondiale, N.d.R.) è la creazione dello Stato di Israele. Analizzando il problema del conflitto israelo-palestinese, ci si avvede che il problema non è se hanno ragione gli israeliani o i palestinesi; la risposta infatti è “hanno ragione entrambi” in quanto Israele ha diritto ad avere una terra, ma tale diritto doveva essere realizzato con la cooperazione e la volontà del popolo palestinese; invece lo Stato di Israele è stata una creazione voluta da poteri diversi (l’Inghilterra e l’ONU), senza consultare i Palestinesi.
La domanda giusta infatti è: per quale motivo l’ONU ha stabilito che Gerusalemme dovesse essere divisa in tre? Con quale diritto un organo esterno può decidere di intromettersi nelle questioni di uno stato sovrano? Con quale diritto un organo esterno può decidere il destino di due popoli, senza consultare soprattutto quello che subirà la confisca dei territori? A questo punto arriviamo alle domande fondamentali. Per quale motivo si sono create le condizioni per quella che sarebbe chiaramente apparsa come una futura guerra? Chi vuole realmente la guerra? E perché? Ecco. Queste sono le domande corrette sulla questione israeliana. Ricapitoliamo. I dati di fatto sono questi: - Gli ebrei sono un popolo che è sempre stato perseguitato; - La cultura massonica è essenzialmente cultura ebraica; - La massoneria persegue il progetto del NWO; - Tale progetto è ad un passo dalla realizzazione; - Gli ebrei sono al vertice del potere finanziario e politico, nel mondo. A questo punto unendo questi dati, in alcuni casi apparentemente contraddittori, faccio una supposizione e provo a dare un tentativo di ricostruzione unitaria della questione ebraica. Probabilmente nei secoli c’è stato uno scontro tra vari poteri. Chiesa cattolica, sovrani, ebrei, musulmani. Nell’ambito di queste lotte hanno prevalso gli ebrei, imponendo la loro cultura un po’ ovunque, e riuscendo, di fatto, a gabbare tutti gli altri poteri. Ma ciascuno di questi poteri ha cercato di prevalere sugli altri. Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, ad esempio, la sua vocazione universalistica è provata dal nome stesso “Chiesa cattolica”, ove l’aggettivo cattolica dimostra inequivocabilmente la sua vocazione a convertire tutto il mondo, né più né meno di altre religioni.
Anzi… forse “meno” di altre religioni, perché in molte culture, giainista, induista, buddista, ecc., non si riscontra una simile volontà di “conversione” del diverso. Gli ebrei, quindi, sono solo la fazione vincitrice tra fazioni con identiche aspirazioni. Questo fenomeno è stato dovuto a diversi fattori.
- Il fatto di non avere una terra, il fatto di essere spesso perseguitati e racchiusi in ghetti, ha spinto gli ebrei a coalizzarsi tra loro e solidarizzare molto più di quanto sia successo per altri popoli; ciò ha sviluppato anche una fortissima identità culturale, superiore a quella di altri popoli; - La loro cultura, a causa delle particolari caratteristiche del loro alfabeto e della loro tradizione religiosa, è quella che più si prestava a costituire una sorta di linguaggio segreto comprensibile solo a pochi. Il loro alfabeto e il loro vocabolario hanno una ricchezza di significati e sfumature sconosciuta alle lingue latine che ben si presta a veicolare messaggi in codice, significati nascosti, ecc.
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Questione ebraica, complotto giudaico massonico, e omicidio rituale contemporaneo.
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1. Premessa. Le contraddizioni della questione ebraica. 2. Le principali accuse contro il popolo ebraico. 3 Il problema degli omicidi rituali contemporanei. 4. Ricapitolazione. Il complotto giudaico massonico. 5. Conclusioni.
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Nel corso dei secoli, insomma, gli ebrei si sono ripresi quello che, di fatto, era stato loro negato, prendendosi una rivincita sulle altre forze in gioco. - In tal senso è corretto, come diceva il mio amico Pamio, o come dicono Blondet e De Fina, parlare di un “complotto giudaico-massonico”. Solo che il complotto, se c’è, non si può imputare a tutto il popolo ebraico. Occorre ribadire poi che l’élite al potere oggi è quella che ha vinto sulle altre, ma se le cose non fossero andate in questo modo, oggi al posto degli ebrei avremmo i cattolici, i musulmani, o un qualsiasi altro gruppo di potere. Quindi non ha senso accusare gli ebrei di qualcosa che, se non fossero esistiti loro, avrebbe fatto qualcun altro.
Occorre altresì considerare che la posizione di supremazia culturale e finanziaria che oggi hanno gli ebrei nel mondo occidentale è solo precaria; il potere massonico, infatti, si sta incontrando con il potere orientale, specialmente cinese e giapponese; ovviamente qualcuna di queste forze vorrà inevitabilmente prevalere sulle altre. E la storia di questo conflitto è ancora tutta da scrivere.
Inoltre, la maggior parte degli ebrei non si rende conto di questo stato di cose, come la maggior parte dei cattolici non si rende conto (per ignoranza, o per non volerli vedere) dei crimini commessi dalla Chiesa cattolica, e come la maggior parte degli occidentali non si rende conto dei crimini commessi dagli USA a danno delle varie popolazioni del mondo, ritenendole normalissime interferenze volte a “portare la democrazia” in altri stati canaglia. 5. Conclusioni In conclusione, non esiste un complotto giudaico massonico. Esiste invece un complotto, perpetrato da alcune famiglie, che hanno avuto la ventura di avere il potere politico e finanziario; potere con cui hanno usato e strumentalizzato tutti i popoli, ebrei compresi, per arrivare alla situazione attuale e per poter accrescere il loro potere economico.
Questa élite al potere, ha usato e usa tuttora l’odio tra le varie razze come motore per far scoppiare continuamente guerre in ogni parte del mondo, arricchendosi sempre più, e centralizzando progressivamente i vari gangli del potere politico e finanziario del mondo. Questa élite non ha esitato a massacrare e far massacrare chiunque, ebrei e non, pur di raggiungere il suo scopo. Più che una egemonia degli ebrei in quanto popolo, oggi abbiamo un’egemonia della cultura ebraica, che è una cosa ben diversa. Il mio è solo un tentativo di ricostruzione, che ritengo senz’altro più attendibile delle ricostruzioni unilaterali del tipo “gli ebrei sono sempre perseguitati da tutti” o “gli ebrei sono tutti infidi e traditori” o “i palestinesi vogliono negare il legittimo diritto di Israele ad avere una terra”. Ovvio che alcuni punti di questa analisi possono essere approfonditi, rivisti in futuro, ecc. Una certezza comunque ce l’ho. La colpa dello stato di cose in cui siamo oggi non è degli ebrei, né della massoneria, ma dell’uomo in se stesso, che per sua natura cerca spesso, troppo spesso, il potere a danno degli altri. Esiste – ribadisco - una sparuta minoranza di persone nel mondo – le trecento famiglie indicate da tutti i complottisti – che si è trovata per sua fortuna (?) a guidare le sorti del mondo, facendo pagare un prezzo altissimo a tutti, ebrei e non ebrei. La soluzione del problema non è quella che ci viene posta da molti studiosi (combattere la massoneria, combattere gli ebrei, combattere Israele; né tantomeno passa per la sopraffazione del mondo occidentale a danno di quello islamico).
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Questione ebraica, complotto giudaico massonico, e omicidio rituale contemporaneo.
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1. Premessa. Le contraddizioni della questione ebraica. 2. Le principali accuse contro il popolo ebraico. 3 Il problema degli omicidi rituali contemporanei. 4. Ricapitolazione. Il complotto giudaico massonico. 5. Conclusioni.
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La soluzione è invece la pace, ad ogni costo, e senza condizioni. Il conflitto israelo-palestinese si potrebbe fermare anche semplicemente se uno dei due contendenti dicesse all’altro “basta, non voglio più la guerra; prenditi anche più di quanto ti spetterebbe, ma è meglio perdere qualche chilometro di terra, che continuare questo conflitto insensato facendo morire migliaia di innocenti”.
Finché la pace verrà subordinata al fatto che l’avversario cessi da questo o quell’atteggiamento, finché si legittimerà la guerra, anche solo per legittima difesa, ci sarà sempre qualcuno che provocherà un conflitto dando la colpa all’avversario. In questo, ci è d’esempio l’America, che provoca l’11 settembre per poter fare la guerra esterna all’Islam ed interna agli oppositori. L’esempio potrebbe essere quello del Dalai Lama, che pur cacciato dalla sua patria, e dopo aver subito il massacro dei tibetani, continua a parlare di pace, solo di pace, ad ogni costo. La soluzione è la pace senza condizioni, l’abolizione di ogni tipo di armi, e la tolleranza verso il diverso, qualunque tipo di diversità abbia.
La soluzione è anche il riconoscimento del fatto che la religione tenta di dare una risposta al problema dell’esistenza dell’uomo e che da questo punto di vista ogni religione ha in sé molte verità, di cui alcune assolute, ma altre variabili a seconda dell’età in cui la religione è nata e del popolo a cui era diretto, e che ogni guerra di religione è un assurdo logico, mentre il concetto stesso di guerra di religione dovrebbe essere bandito dai vocabolari, oltre che dalla realtà. Specie tenendo conto che musulmani, ebrei, e cristiani, hanno un ceppo comune e credono nello stesso Dio. Non a caso leggendo "Il potere della cabala" di Yehuda Berg, si ha la sensazione di leggere anche un libro buddista, o un libro cristiano scritto dai cristiani migliori, quei preti che ho conosciuto ai tempi in cui frequentavo l'Azione Cattolica, e che ascoltandoli ti potevi innamorare del cristianesimo. Ancora una volta cito le parole del Dalai Lama, a cui hanno chiesto: “Lei consiglia di diventare buddista a chiunque?”; ha risposto: “No. Ciascuno deve coltivare e approfondire la religione di provenienza; il mondo ha bisogno di più pace, non di più buddisti”. Post scriptum. Proprio oggi sono andato a mangiarmi un kebab. Ho detto al titolare del locale, Ahmed, "non so come fai a farlo così buono; i tuoi ingredienti sono gli stessi di altri locali, ma il tuo è più buono. Ha qualcosa in più".
Mi ha risposto: "nella nostra religione c'è il concetto di Baraka... Se fai una cosa non per il cliente, ma per Dio, la cosa riesce meglio. E io non ti faccio il panino perchè mi dai i soldi. Lo faccio per Dio". Spesso ho visto Ahmed regalare i suoi panini a persone che non avevano soldi. Gente che entrava e diceva "cosa posso comprare con un euro?" e lui rispondeva "quello che vuoi. Oggi costa tutto un euro". E dopo che quelli avevano ordinato un kebab, gli regalava anche una bibita dicendo "questa invece è in omaggio col kebab".
Difficile pensare che l'Islam sia una religione di odio che incita a sterminare tutti i non islamici. Mangiando un kebab, il sospetto che qualcuno ci prenda per il culo tutti i giorni, fomentando gli odi razziali inutilmente, diventa una certezza. E ieri, passeggiando per il quartiere ebraico con un'amica ebrea, mi era difficile sentirmi un Goim. Mi sentivo semplicemente bene. E avevo sempre questa sensazione... di essere preso per il culo. Ma non dalla mia amica ebrea. Dalla società in cui vivo.
di Paolo Franceschetti - 31 dicembre 2010
A seguire: alcune precisazioni in merito a questo articolo scritte dallo stesso autore
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Alcune precisazioni in merito all'articolo sulla questione ebraica
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A seguito dell'articolo sulla questione ebraica, come era prevedibile, sono seguite diverse critiche. Si va dalle accuse di essere filo-nazista, a quelle di essere filo-ebraico, ma non mancano anche, su ComeDonChisciotte, critiche più fantasiose del tipo "Paolo si è innamorato di un'ebrea" o quella di chi mi ha rimproverato di non aver fatto cenno all'origine aliena degli ebrei.
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Scrivo due righe per precisare il mio pensiero perché alcuni fraintendimenti - specie quelli in malafede e fatti apposta per creare confusione - li voglio assolutamente evitare, facendo chiarezza sul mio rapporto con l'editore Effedieffe, e chiarendo, in sintesi, la mia posizione sulla questione ebraica, che non è né filo-ebraica né filo-cattolica, né filo-massonica, nè filo-buddista, filo-alcunché. Iniziamo dal primo equivoco, il riferimento ai colloqui avuti con l'editore di Effedieffe, Fabio De Fina, e Maurizio Blondet. Prima precisazione. Con queste persone abbiamo da qualche tempo una frequentazione abituale. Solange ha stretto quello che è un vero e proprio rapporto di amicizia. E anche io li frequento abbastanza spesso, da poter dire che c'è un rapporto (almeno da parte mia) anche di affetto, e non di semplice conoscenza, specie per i modi carini e affettuosi che hanno. Ciò non toglie che, come è normale, su alcune questioni siamo abbastanza divisi e spesso ci prendiamo reciprocamente in giro, io chiedendo a Fabio quando è che mi pubblica il Canone Buddista, e lui dicendo che prima o poi mi convertirà al Cristianesimo. Seconda precisazione. Con Effedieffe Solange ha talvolta un rapporto di collaborazione, e non escludo che succeda anche per me in futuro. Abbiamo infatti in comune con l'editore Effedieffe diverse cose, prime tra tutte lo spirito di ricerca su alcune questioni, e la voglia di impegnarci per un mondo migliore. Non a caso alcuni tra i libri più interessanti che ho letto sono proprio di Effedieffe o comunque sono distribuiti e venduti dalla sua casa editrice (il libro di Epiphanius "Massoneria e sette segrete", quello di Savino sull'omicidio rituale ebraico, e quello su Maria Maddalena e la dea dell'ombra, ad esempio), Il fatto di partire da premesse comuni, non significa che anche le conclusioni (o tutte le premesse) debbano essere comuni. Per farmi capire bene ed evitare equivoci voglio fare un parallelo. Dissento anche in modo netto su alcune cose scritte da Solange in questo sito (come il suo articolo sulla scuola, ove secondo lei occorrerebbe migliorarla studiando la retorica e la logica, idea assurda che deve probabilmente aver partorito in uno di quei giorni in cui vede tutto di traverso e sarebbe capace di sostenere che Giuliano Ferrara è magro, simpatico ed equilibrato). Sono diviso talvolta da Solange anche per quanto riguarda i fini del mio agire, e i metodi (perlomeno alcuni). Tuttavia abbiamo senz'altro un fine comune, quello di volere un mondo migliore e di lavorare per questo, ed è questo che mi fa appoggiare il suo lavoro e che (credo) fa lavorare Solange con me. Analogo parallelo vale per Effedieffe, ove ci accomuna la volontà di un mondo migliore, anche se fini e metodi sono talvolta diversi. E talvolta, come dimostra il lavoro fatto da me e Solange in questi anni, la diversità di fini e di metodi può essere una ricchezza, anziché un problema, perché se era per me, con i miei soli metodi, non avrei scoperto quasi nulla di ciò che abbiamo portato alla luce fino ad oggi. Prendere le distanze da una persona su alcuni punti, insomma, non sempre significa prendere le distanze su tutto, ma talvolta significa cercare di avvicinarsi su un punto che si ritiene fondamentale. Il mio accenno ad Effedieffe era in realtà una provocazione, ben sapendo che prima o poi l'editore avrebbe letto il mio articolo, e ci saremmo trovati nuovamente a cena a parlarne. Ed è una provocazione che è dovuta al particolare indirizzo del sito effedieffe, per cui auspico che loro, anche più di altri, si occupino in futuro del tema. Era inoltre una provocazione volta a sottolineare un aspetto della questione ebraica di fondamentale importanza.
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Alcune precisazioni in merito all'articolo sulla questione ebraica
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A seguito dell'articolo sulla questione ebraica, come era prevedibile, sono seguite diverse critiche. Si va dalle accuse di essere filo-nazista, a quelle di essere filo-ebraico, ma non mancano anche, su ComeDonChisciotte, critiche più fantasiose del tipo "Paolo si è innamorato di un'ebrea" o quella di chi mi ha rimproverato di non aver fatto cenno all'origine aliena degli ebrei.
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Quello degli omicidi rituali contemporanei, infatti, ritengo sia uno dei problemi più gravi che abbiamo. Beninteso... è più grave scatenare una guerra come quella in Iraq che ha fatto oltre un milione e mezzo di morti, o una guerra come quella in Vietnam, perché il numero di vittime è superiore e i disastri collaterali anche. Ma il fenomeno dell'omicidio rituale contemporaneo è di fondamentale importanza per capire che viviamo in una vera e propria Matrix, o un Truman Show se si preferisce, dove il potere uccide chi gli pare, dando poi la colpa a gente che c'entra poco o nulla nella vicenda, e per giunta dando pure un rilievo mediatico a tutta la storia. Ecco perché cerco di sensibilizzare varie persone su questa tematica che ritengo fondamentale, anche con provocazioni esplicite come quella di inserire una citazione esplicita nell'articolo. Vado quindi a precisare il significato del mio articolo. Non è un attacco alla Chiesa cattolica. Se è un attacco, lo è solo nella misura in cui ho attaccato anche la massoneria, e l'élite ebraica. Non è un articolo a favore degli ebrei. Al contrario, chi legge attentamente, noterà che ho detto delle cose anche più gravi di quelle che vengono dette normalmente dalla propaganda antisemita. Non mi risulta infatti che qualcuno (al di fuori della Carlizzi, di Cosco, e di Pamio, in passato) avessero mai accostato il problema degli omicidi contemporanei all'ebraismo e alla cultura ebraica. E questo è un aspetto del problema di una gravità tale, che quando le persone ne prendono coscienza rimangono scioccate. La mia posizione sulla questione ebraica è da una parte più grave di quella della maggioranza degli "antisemiti", che non si accorgono degli omicidi rituali attuali, e non si accorgono che la cultura ebraica pervade tutto. La mia posizione è però anche diversa, perché non ritengo che la colpa sia degli ebrei (neanche della minoranza al potere); attribuisco invece la responsabilità di questa situazione a tutte le forze in gioco, compresi i cittadini normali. Compreso me fino a qualche tempo fa, quando non mi rendevo conto di nulla, e compreso, forse, anche il me stesso di adesso, per gli errori che continuo involontariamente a fare. Riconosco che, nella lotta di potere che c'è stata nei secoli, se oggi non avessimo questa élite, ne avremmo un'altra, quindi dare la colpa ad una sola parte è limitato e non porta a nulla, se non a creare confusione. Guardando al presente, invece, la responsabilità va riconosciuta in ciascuno di noi. Il mio pensiero è che il cambiamento riguardo ai problemi di cui trattiamo nel blog, venga da una presa di coscienza di tutte le persone in buona fede, siano esse massoni, cattolici, musulmani, atei, politici, o altro ancora. Il miglioramento deve venire partendo dal basso, e dall'interno di queste organizzazioni e/o categorie, salvando il meglio della Chiesa cattolica, della massoneria, dell'islam, nel rispetto di tutti. Finché i massoni continueranno a vedere i mali della Chiesa e non riconosceranno quelli della propria organizzazione, finché i cattolici considereranno sempre "attacchi alla Chiesa" sollevare le questioni della pedofilia, dello IOR, e qualsiasi altra critica presente o passata a questa istituzione, finché si dividerà il mondo in ricchi e poveri, fascisti e comunisti, africani ed europei, il mondo resterà come è.
La pace ad ogni costo e senza condizioni, sia in noi sia verso gli altri, credo sia la soluzione. Inoltre credo che il cambiamento verrà anche quando io riuscirò ad apportare certi cambiamenti al mio comportamento o ai miei pensieri (cambiamenti su cui non mi soffermo, per evitare che questa parte del post venga derisa o strumentalizzata), perché ho una lunga serie di aspetti che, finché non cambieranno anche in me, non credo che mi potrò definire "evoluto". E proprio per questo non posso accusare gli altri, siano essi ebrei, africani cattolici o musulmani, di essere come sono. Poscritto. Forse il sunto migliore del mio pensiero può venire da un colloquio che tempo fa ebbi con la figlia dodicenne di una mia amica, la quale, mirabilmente, a seguito di una serie di domande, ha sintetizzato le mie idee meglio di chiunque altro. "La mamma mi ha raccontato che fai proprio una vita di merda. I tuoi colleghi ti sbattono fuori dallo studio, i tuoi genitori non ti parlano, ora vai in moto e ti sabotano la moto...". "Non è proprio vero che faccio una vita di merda. Pensa come stanno quelli che vivono in Iraq sotto le bombe, o gli africani che vendono borse ai lati della strada, sotto la neve. Sono sempre più fortunato io, non credi?". "Ma anche la guerra è voluta dalla massoneria?" "Eh sì". "Ma allora i soldati sono tutti massoni?" "No, quelli no, solo quelli che comandano. I soldati sono spesso solo stupidi, oppure non avevano altra scelta, oppure erano troppo giovani per capire". "Ma i tuoi genitori e i tuoi colleghi di studio sono massoni? Sarà mica che la moto te l'hanno sabotata loro?" "No, loro non c'entrano. Loro non mi hanno sabotato la moto. Anche loro sono solo stupidi, ma non sono cattivi e non ce l'hanno con me". "Ho capito. Allora per fare andare meglio il mondo forse bisognerebbe eliminare gli stupidi, non la massoneria".
di Paolo Franceschetti - 3 gennaio 2011
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FONTE: http://www.newsphera.it/store/Web8Feb2011LaQuestioneEbraicaPag6.asp
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