L'AZIONE GIUDAICO-MASSONICA
AL CONCILIO VATICANO II
(Questo testo era riservato esclusivamente ai Rev.mi PP. Conciliari)
"Siamo un gruppo di sacerdoti, appartenenti alcuni ad Ordini religiosi e altri al clero secolare. Abbiamo seguito con particolare attenzione le deliberazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II per studiare la sostanza dei suoi insegnamenti e per applicarli poi nel nostro apostolato o nelle nostre cattedre. Non abbiamo mai preteso di far uscire delle pubblicazioni perché i nostri studi hanno un carattere assolutamente privato; naturalmente, facciamo tutto questo con il consenso del nostro Vescovo e dei nostri superiori ecclesiastici. Due sacerdoti del nostro gruppo, per la personalità che rivestono, partecipano alle riunioni conciliari. Ora, Per quanto in esse si è detto, sia pure attraverso le varie discussioni, abbiamo l'assoluta certezza che si vuole portare la nostra santa madre Chiesa per strade che si allontanano dagli insegnamenti del Divin Redentore e della Sua missione divina. Il nostro cuore è stato amareggiato a causa di qualche incauta affermazione che attribuiamo ad un indebolimento di fede in alcuni Padri Conciliari. Tutto questo ci ha dato molti pensieri; ma adesso, con profonda soddisfazione e ringraziando l'Altissimo, possiamo rendere di pubblico dominio la convinzione alla quale siamo giunti: non sono Tuoi figli, o Signore, quelli che vogliono tradirTi; rimangono dei fedeli, anche se qualcuno di loro è stato tratto in inganno. Sono i Tuoi nemici di sempre, quelli che entrarono di nascosto nella Tua Chiesa e che diffondono queste false dottrine che Tu hai scacciato. O Signore, sono gli ebrei falsamente convertiti, quelli che tentano ancora una volta di distruggere la Tua opera divina".
Roma, settembre 1964
UN GIORNALE CATTOLICO SMASCHERA
IL COMPLOTTO EBRAICO CONTRO LA CHIESA
Il complotto ebraico contro la Chiesa cattolica, ripreso attualmente in modo violento grazie all'infiltrazione di elementi ebraici in seno all'alto clero cattolico e nello stesso Vaticano, era già stato smascherato pubblicamente nel 1936 dalla Catholic Gazette di Londra, la rivista mensile e ufficiale della Società Missionaria Cattolica d'Inghilterra. Nel numero di febbraio di quell'anno, apparve un articolo intitolato The Jewish Peril and The Catholic Church («Il pericolo ebraico e la Chiesa cattolica»), nel quale si riproducevano brani di alcune conversazioni tenute in riunioni segrete tra ebrei di Parigi. Poco tempo dopo, il settimanale parigino Le Reveil du Peuple pubblicò un articolo analogo, nel quale si precisava che tali dichiarazioni erano state fatte durante una riunione segreta dell'Ordine Massonico del B'nai B'rith, Ordine nel quale i non-ebrei non hanno alcuna possibilità di entrare, e che costituisce uno degli elementi fondamentali della cospirazione mondiale ebraica. Fu appunto l'attuale suo Presidente, Label A. Katz, che si mise in contatto con il Cardinale Bea che poi lo introdusse alla presenza di Giovanni XXIII. Riportiamo ora il testo integrale del citato articolo.
«IL PERICOLO EBRAICO E
LA CHIESA CATTOLICA»
Nessuno può negare il fatto che è esistito e che ancora oggi esiste un problema ebraico. Dal ripudio d'Israele, millenovecento anni fa, gli ebrei si sono dispersi in tutte le direzioni, e malgrado le difficoltà e le persecuzioni, essi si sono stabiliti in quasi ogni Stato d'Europa, formando una potenza effettiva. Joseph Jacobs (1854-1916), nel suo libro Jewish Contributions To Civilization, esalta il fatto che gli ebrei, senza intaccare la loro unità razziale e il loro carattere cosmopolita, sono stati capaci di diffondere le proprie dottrine e aumentare la propria influenza politica, sociale ed economica tra le nazioni. Visto che il problema ebraico interessa in modo particolare la Chiesa cattolica, pubblichiamo i seguenti sconcertanti brani di un certo numero di conversazioni che sono state recentemente tenute sotto gli auspici di una sètta segreta ebraica di Parigi. Il nome del nostro informatore deve rimanere sconosciuto. Si tratta di un nostro conoscente personale, ma per le sue particolari relazioni con gli ebrei, attualmente, siamo rimasti d'accordo di non rendere nota la sua identità, come pure di non dare ulteriori dettagli sulla riunione di Parigi, ad eccezione dei seguenti estratti che, malgrado siano stati tradotti liberamente, riproducono in modo esatto la sostanza delle dichiarazioni originali: «Fino a che tra i cristiani non sarà eliminata ogni concezione morale dell'ordine sociale e fino a che non sarà distrutta ogni religione, ogni patriottismo e ogni dignità, il nostro regno sul mondo non potrà essere realizzato. Abbiamo già compiuto gran parte del nostro lavoro, ma non possiamo dire di avere realizzato lo scopo della nostra opera. Abbiamo ancora un lungo cammino da percorrere prima di poter abbattere il nostro principale nemico: la Chiesa cattolica. Dobbiamo metterci bene in mente che la Chiesa cattolica è l'unica istituzione che si è posta e che rimarrà ad intralciare il nostro cammino per quanto durerà la sua esistenza. La Chiesa cattolica, con il suo lavoro metodico e i suoi insegnamenti educativi e morali, forma nei proprî figli una tale mentalità che li manterrà troppo fieri di sé stessi per sottomettersi alla nostra dominazione e per inginocchiarsi ai piedi del futuro Re d'Israele (Catechismo della Chiesa cattolica (Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1992, § 597-598, pag. 100,101,118 il quale è stato definito da Giovanni Paolo II «una norma sicura per l'insegnamento della fede») [...]. Per questa ragione, abbiamo cercato di trovare il cammino migliore per attaccare la Chiesa nelle sue stesse fondamenta. Abbiamo diffuso lo spirito della Rivoluzione e del falso liberalismo tra le nazioni dei cristiani per indurli ad allontanarsi dalla loro fede e addirittura a vergognarsi di professare i precetti della loro religione e di obbedire ai comandamenti della Chiesa. Abbiamo indotto molti di costoro (i cristiani) al punto di trasformarli in atei e, più ancora, a vantarsi di discendere dalle scimmie (il darwinismo). Abbiamo loro offerto nuove teorie impossibili a realizzarsi, come il comunismo, il socialismo e l'anarchia, che servono attualmente ai nostri progetti [...]. I cristiani le hanno stupidamente accettate con grande entusiasmo, senza rendersi conto che queste sono nostre teorie e che esse costituiscono la nostra arma più pericolosa contro di loro [...]. Abbiamo coperto la Chiesa cattolica con le più abominevoli calunnie, abbiamo falsificato la sua storia e abbiamo sporcato le sue più nobili attività; abbiamo imputato ad essa la malvagità dei suoi nemici e abbiamo attratto questi ultimi vicino a noi, al nostro fianco [...]. E tutto questo lo abbiamo fatto in tal misura che stiamo ora assistendo, con la più grande soddisfazione, a ribellioni contro la Chiesa in diversi Paesi [...]. Abbiamo trasformato il suo clero in oggetto di odio e di ridicolo e lo abbiamo sottomesso al disprezzo delle masse. Siamo riusciti a fare in modo che l'osservanza della religione venga considerata come anacronistica o semplicemente una perdita di tempo. E i cristiani, nella loro stupidità, hanno dato prova di essere più sciocchi di quanto credevamo. Ci si attendeva maggiore intelligenza, ma si sono dimostrati non migliori di un branco di pecore. Lasciamoli brucare nel nostro campo fino a che non diventino abbastanza grassi per essere sacrificati al nostro futuro Re del Mondo [...]. Abbiamo fondato molte associazioni segrete che lavorano per i nostri fini, sotto i nostri ordini e sotto la nostra direzione. Abbiamo reso un onore ai cristiani permettendo loro di unirsi a noi nelle nostre associazioni che, grazie al nostro danaro, hanno raggiunto un alto grado di forza e potenza. Deve rimanere un segreto che quei cristiani che tradiscono i loro stessi interessi unendosi a noi, non devono sapere mai che tali associazioni sono di nostra creazione e che esse servono ai nostri fini. Una delle cose migliori della Massoneria è che i cristiani divenuti membri delle nostre Logge non riescono mai a sospettare che noi li utilizziamo per costruire le mura del proprio carcere su cui erigeremo il trono del Re Universale di Israele, e mai dovranno sospettare che facciamo forgiare ad essi le catene della loro stessa schiavitù per la gloria del nostro futuro Re del Mondo. Fino ad oggi, abbiamo studiato la strategia degli attacchi contro la Chiesa cattolica dal di fuori, ma questa è solo una parte dei nostri attacchi. Ci accingiamo ora ad esporre il modo con cui abbiamo progredito nel nostro lavoro per affrettare la rovina della Chiesa cattolica e come siamo penetrati nei suoi ambienti più intimi, avendo indotto perfino parte del suo clero a trasformarsi in avanguardia della nostra causa. Prescindendo dall'influenza della nostra filosofia, abbiamo preso altre misure per provocare una scissione entro la Chiesa cattolica. Permettetemi che vi spieghi come siamo giunti a questo: abbiamo convinto alcuni dei nostri figli ad entrare negli ordini cattolici con l'esplicito compito di lavorare in modo più efficiente per la distruzione della Chiesa cattolica creando situazioni di scandalo al suo interno. In questo abbiamo seguito il consiglio del Principe degli ebrei che così saggiamente diceva: "Fate divenire Cardinali e Vescovi qualcuno dei nostri figli, in modo che essi distruggano la Chiesa" (Cfr. Mémoires d'un antiapôtre («Ricordi di un anti-apostolo»), pag. 213. Trattasi di un diario scritto da un comunista infiltrato in un seminario per diventare sacerdote e sabotare la Chiesa dall'interno). Disgraziatamente, non tutti gli ebrei convertiti sono rimasti fedeli alla loro missione. Molti di essi ci hanno traditi, ma ce ne sono stati degli altri che hanno mantenuto le loro promesse facendo così onore alla loro nazione. In questa maniera, il consiglio dei nostri anziani ha avuto pieno successo. Noi siamo stati i padri di tutte le rivoluzioni, anche di quelle che qualche volta si rivoltarono contro noi stessi. Noi siamo coloro che hanno in mano la pace e la guerra. Noi possiamo andare orgogliosi di essere i creatori delle riforme. Calvino è stato uno dei nostri figli; egli era di origine ebraica ed è stato consigliato da autorità ebraiche, nonché appoggiato dalla finanza ebraica per svolgere il suo ruolo di riformatore. Martin Lutero era sotto l'influenza dei suoi amici ebrei solo per i consigli e per il danaro ebraico; la sua congiura contro la Chiesa è stata coronata da successo [...]. Grazie alla nostra propaganda, alle nostre teorie sul liberalismo e alle nostre false interpretazioni della libertà, le menti di molti cristiani sono state preparate per abbracciare la Riforma protestante. Essi si sono separati dalla Chiesa per cadere nelle nostre mani. E attraverso tutto questo, la Chiesa cattolica rimase sensibilmente indebolita e la sua autorità sui re dei cristiani è stata ridotta quasi a nulla. Siamo riconoscenti ai protestanti per la loro lealtà verso i nostri desideri, anche se la maggioranza di essi, nella sincerità della loro fede, non siano coscienti della lealtà verso di noi. Siamo loro grati per l'ammirevole appoggio che danno alla nostra lotta contro la civiltà cattolica e ai preparativi per l'avvento della nostra supremazia su tutto il mondo e sulle nazioni dei cristiani. Siamo riusciti ad abbattere la maggioranza dei troni europei. Il resto verrà in un prossimo futuro. La Russia ha già accettato il nostro regno; la Francia, con il suo Governo massonico, si trova nelle nostre mani. L'Inghilterra, dipendendo dalla nostra finanza, sta sotto i nostri piedi, e nel protestantesimo sta la nostra speranza di distruggere la Chiesa cattolica. La Spagna e il Messico sono delle ottime armi nelle nostre mani. E molti altri Paesi, compresi gli Stati Uniti d'America, sono già sottomessi ai nostri piani. Ma la Chiesa cattolica è ancora viva [...]. Dobbiamo distruggerla senza il minimo ritardo e senza pietà. La maggior parte della stampa mondiale si trova sotto il nostro controllo; facciamo in modo che essa fomenti nella forma più violenta l'odio del mondo contro la Chiesa cattolica. Intensifichiamo le nostre attività di avvelenamento della moralità dei cristiani; essi debbono essere indotti a detestare il patriottismo e l'amore verso la famiglia, e considerare la loro fede come un'onta e la loro obbedienza verso la Chiesa come una servitù degradante, in modo che divengano sordi agli appelli della Chiesa e ciechi di fronte agli avvertimenti contro di noi. Facciamo innanzitutto in modo che i cristiani escano dalla Chiesa cattolica e che i non-cristiani si avvicinino a tale Chiesa; in caso contrario, si rafforzerà sempre più l’opposizione contro la nostra dominazione e tutto il nostro lavoro andrà perduto, la nostra congiura sarà scoperta, i cristiani si rivolgeranno contro di noi con spirito di vendetta e non si avvererà mai la nostra dominazione su di essi. Ricordiamoci che fino al momento in cui i nostri nemici della Chiesa cattolica saranno attivi, noi non potremo arrivare ad essere i padroni del mondo [...]. E ricordiamoci pure che il futuro Re d'Israele non regnerà mai sul mondo fino a che il Papa di Roma non verrà detronizzato, così come tutti gli altri monarchi regnanti sui cristiani» (Cfr. Articolo apparso sul settimanale Le Reveil du peuple («Il risveglio del popolo»), intitolato «La libre parole» («La libera parola»), nel giugno del 1936. Fu mentre ne era direttore Henri Coston che apparve questo articolo sul B'nai B'rith). Il contenuto di questo articolo, apparso sulla Catholic Gazette, sembrerà incredibile a coloro che non sono a conoscenza delle attività sovversive dell'ebraismo di oggi e di sempre. Ma si tratta di cosa assolutamente reale che può essere provata in questo momento guardando l'attuale complotto degli ebrei, molto più chiaro che non nel 1936 quando venne pubblicato il testo delle conversazioni tra i cospiratori ebrei, durante la menzionata riunione segreta del B'nai B'rith a Parigi, cioè della stessa organizzazione il cui Presidente è in perfetto accordo con il Cardinale Bea. Nonostante il fatto che il B'nai B'rith appaia ufficialmente come un'istituzione di beneficenza e di «consultazione politica», la sua appartenenza all'alta gerarchia massonica è stata ampiamente dimostrata già da diversi anni. Il defunto Cardinale José Maria Caro Rodriguez (1866-1958), Primate del Cile, citando Mons. Jouin nella sua opera Le Mystere de la Maçonnerie («Il mistero della Massoneria»), scriveva: «L'Ordine ebraico-massonico del B'nai B'rith che, contravvenendo agli statuti delle Logge massoniche, accetta solamente degli ebrei e conta nel mondo più di 426 Logge esclusivamente ebraiche, serve da legame tra tutte le internazionali citate più sopra». Dicendo questo, Sua Eminenza si riferiva (Cfr. Mons. E. Jouin, Le Mystere de la Maçonnerie, pagg. 263-266) alle internazionali del'Alta Finanza, del comunismo e del socialismo, dai sionisti alla Massoneria universale. Il Cardinale José Maria Caro Rodriguez prosegue: «I dirigenti del B'nai B'rith sono gli ebrei Morgenthau, ex ambasciatore degli Stati Uniti a Costantinopoli; Brandeis, Giudice Supremo degli Stati Uniti; Mack, sionista; Warbourg (Felix) banchiere; Eckus; Kraus (Alfred), suo primo Presidente; Schiff (Jacob), defunto, che ha sovvenzionato il movimento di emancipazione degli ebrei in Russia; Marshall (Louis), sionista». Tra i numerosi altri documenti che dimostrano e confermano questa verità, riportiamo qui le dichiarazioni dello storico cattolico Vicente Risco (1884-1963) che, nella sua opera intitolata Histoire des Juifs («Storia degli ebrei») si esprime in questi termini: «Per qualcuno, l'organizzazione direttiva dell’ebraismo mondiale sarebbe l'Ordine massonico universale del B'nai B'rith, che è esclusivamente ebraico e che non ammette tra i suoi membri quelli che non sono ebrei. Il B'nai B'rith forma un Ordine massonico che ufficialmente si proclama indipendente, possiede una struttura internazionale nettamente dichiarata e ammette solo quelli che sono ebrei. Per questa ragione è la più segreta delle sètte massoniche. Un fatto indiscutibile è che mentre i membri del B'nai B'rith possono far parte delle Logge di qualsiasi altro rito massonico, nelle proprie Logge esso ammette solamente degli ebrei e nessun massone può farvi parte se non è ebreo [...]. Numerosi membri dell'Ordine occupano posti importanti nel Governo e nella diplomazia nordamericana» (Cfr. V. Risco, Histoire des Juifs, pagg. 339-343).
CHI È IL CARDINALE BEA E CHI
SONO I SUOI COLLABORATORI?
Fino ad alcuni mesi fa, mentre stavamo meditando sugli strani colloqui tra un Principe della Chiesa e la maggiore sètta massonica ebraica, facevamo le seguenti considerazioni: essendo il Cardinale Bea di origine tedesca, almeno ufficialmente, e per di più sacerdote gesuita, il suo ostinato progressismo e il suo fanatico filo-semitismo tanto favorevole alle forze anticristiane, appaiono veramente strani. Sorprende anche il fatto che il B'nai B'rith abbia scovato un autentico tedesco e gesuita come l'elemento idoneo per servire ad esso da strumento principale nell'intento di disgregare la Chiesa dall'interno. Inoltre, è altrettanto strano che sia stato proprio un gesuita, più o meno conosciuto, che fra tanti illustri gesuiti fosse elevato al cardinalato da Giovanni XXIII e che poi lo stesso porporato abbia trovato così rapidamente i suoi collaboratori nelle persone di due ebrei, uno domiciliato negli Stati Uniti e l'altro nel Canada. Tutto questo in aggiunta al fatto che il cognome del Cardinale non è di origine tedesca, ci fece sorgere dei dubbi sulla vera origine di Sua Eminenza; decidemmo pertanto, con tutta la discrezione del caso, di rivolgerci ad un gruppo di valenti uomini di scienza in Germania, noti per le importanti indagini storiche da essi compiute, per avere chiarimenti in proposito. Non sappiamo ancora se prima della pubblicazione di queste righe saremo entrati in possesso delle prove definitive sui primi risultati ottenuti e che dicono quanto segue. Negli ultimi secoli, troviamo in Germania e in Austria diverse personalità che portano il cognome di Behá, equivalente fonetico del cognome sefardita Beja, che i loro antenati sefarditi portavano in Spagna ove vivevano. Il cognome «Bea» viene dunque ad essere una latinizzazione dell'originale «Behá». Verso la metà del secolo scorso, aveva tale cognome un rabbino con diversi figli, uno dei quali si convertì al cristianesimo. Sono in corso delle ricerche per stabilire se questo cristiano converso sia il padre dell'attuale Cardinale Bea. Non appena saremo in possesso delle prove documentate di questo, esse saranno portate a conoscenza dei Padri Conciliari, perché sarebbe di valore decisivo, per ciò che riguarda le attività svolte dal Segretariato per l'Unità dei Cristiani, il poter provare che, oltre all'ispiratore principale Label A. Katz e gli assessori ebrei Oesterreicher e Baum, e ai propagandisti ebrei i Vescovi Mons. Mendez e Mons. Kempe, anche il Cardinale Bea sia di origine ebraica e non uno strumento estraneo alla faccenda, quale risulterebbe dal suo duplice carattere, almeno apparente, di tedesco e gesuita. In ogni caso, risulta evidente - non potendosi dare pieno valore a questa informazione, fintantoché non si sia in possesso di prove documentate - che gli atteggiamenti del Cardinale Bea sono stati quelli di un tipico cripto-ebreo, assolutamente uguale a quello di numerosi ebrei che nel corso dei secoli sono riusciti ad infiltrarsi nel clero cattolico. Il principale autore del Decreto De Judæis è l'ebreo sedicente convertito John Oesterreicher, oggi Mons. Oesterreicher. Durante una predica, che pronunciò nella Cattedrale di San Patrizio a New York, dove era predicatore prima di venire a Roma per «assistere» il Cardinale Bea, egli disse testualmente: «Noi non leggiamo più le numerose dichiarazioni di Gesù Cristo contro il suo popolo contenute nel Vangelo». Il «cattolico» Mons. Oesterreicher si permette di censurare il Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo stesso, e nelle sue prediche legge solo quello che giudica conveniente al suo popolo... Furono sue le maggiori insistenze affinché il Decreto sugli ebrei fosse incluso nello Schema sull'Ecumenismo, sostenendo che «la liturgia romana ha sempre insistito sul fatto che le origini della Chiesa dovessero essere ricercate nel richiamo di Dio ad Abramo [...]. La scissione tra la Chiesa e la sinagoga fu la prima separazione tra quelli che credevano nel Dio di Abramo [...]. Nessun ecumenismo è possibile senza la riconciliazione dell'antico e del nuovo Israele». Si tratta di affermazioni astute, destinate a «dimostrare», a corto di argomenti esclusivamente religiosi, la necessità di includere nello Schema sull'Ecumenismo cristiano, un documento che, in realtà, è politico nelle sue finalità. L'altro co-autore del documento è Padre Gregory Baum, lui stesso ebreo sedicente convertito. Nonostante che diversi anni fa fosse un ateo emigrato dalla Germania nel Canada, oggi egli appartiene all'Ordine degli agostiniani ed esercita un dottorato di Teologia cattolica 27. Il Cardinale Bea lo chiamò a collaborare col Segretariato per l'Unità dei Cristiani, forse a causa del suo libro Gli ebrei e il Vangelo. In questo libro, Padre Baum, sostenendo che le frasi antiebraiche contenute nel Vangelo e in altri passi della Sacra Scrittura sono una «vera e propria collezione di scritti dell'odio», ha fatto una critica eretica del santo Vangelo. I suoi argomenti in favore della «necessità» di approvare il Decreto sugli ebrei si basano sul fatto che, secondo lui, «nessun Apostolo ha mai confermato la responsabilità collettiva degli ebrei nella crocifissione di Gesù Cristo». http://www.crisidellachiesa.com/articoli/massoneria/azione_giudaico_massonica/azione_giudaico_massonica.htm
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