PAPA FRANCESCO: ETICO VACCINO CON CELLULE DI FETI UMANI VIVI
Vaccino e feti abortiti, il tradimento del Vaticano
01 Gennaio 2021
Riassumiamo: il 21 dicembre la Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) ha pubblicato una “Nota sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19”. Tale Nota è la risposta ai quesiti ricevuti a proposito di vaccini «sviluppati facendo ricorso, nel processo di ricerca e produzione, a linee cellulari che provengono da tessuti ottenuti da due aborti avvenuti nel secolo scorso». La CDF sintetizza ciò che già la stessa CDF e la Pontificia Accademia per la Vita avevano già spiegato in passato: è lecito l’uso di questi vaccini in caso di stato di necessità e se non ci sono alternative eticamente ineccepibili, ferma restando la condanna dell’aborto e l’opposizione morale all’«utilizzo di linee cellulari procedenti da feti abortiti». E ferma restando la richiesta alle aziende farmaceutiche e alle agenzie sanitarie governative di trovare vaccini eticamente accettabili. Punto. Negli articoli precedenti, noi abbiamo cercato di spiegare la continuità in linea di principio di questo documento rispetto ai precedenti a cui esplicitamente fa riferimento.
Poi sicuramente si può discutere sul modo in cui questo documento è scritto; si può discutere sulle priorità espresse da questa nota rispetto ai documenti precedenti e il differente contesto in cui nascono (lo facciamo in un altro articolo); si deve anche rilevare che per la prima volta un documento vaticano dichiara esplicitamente che non è ammissibile l’obbligatorietà della vaccinazione.
Ma lasciamo per un momento tutto questo da parte. Vediamo invece un altro aspetto molto importante, ovvero come è stato recepito e comunicato il documento: sui media di tutto il mondo il messaggio passato è che c’è stata una svolta nella Chiesa, che ora «giudica moralmente leciti i vaccini sviluppati da cellule di feti abortiti». Un messaggio gravissimo, anche se incidesse soltanto sulla vicenda dei vaccini anti-Covid: legittimerebbe infatti l’uso di quelli eticamente inaccettabili pur mancando lo stato di necessità e pur essendo in attesa di autorizzazione altri vaccini che non presentano lo stesso problema (qui si può trovare l’elenco delle aziende che stanno sviluppando vaccini anti-Covid e l’uso o meno delle cellule provenienti da feti abortiti) .
Ma la cosa è ancora più grave se si tiene conto che ci sono allo studio diversi farmaci per la cui ricerca vengono usate linee cellulari provenienti da altri feti abortiti, e che ci sono forti pressioni per liberalizzare la ricerca sugli embrioni (cosa che in parte già accade). Il messaggio uscito - al di là di cosa è effettivamente scritto nella Nota - costituisce dunque il rovesciamento di quanto sempre sostenuto dalla Chiesa e un vero disastro per quel che riguarda la difesa della vita.
Se davvero lo scopo era sintetizzare ciò che la Chiesa ha sempre detto su questo tema, sarebbe ovvia - di fronte a una enorme manipolazione e strumentalizzazione di un documento - una immediata, pronta e chiara smentita che non lasci spazio ad equivoci. Così però non è stato. Dalla Santa Sede, dalla CDF, solo silenzio. E a dire il vero non è neanche la prima volta che accade.
Ma le implicazioni di questo silenzio sono gravissime: tutti, compresi i credenti, sono tenuti ora a pensare che la Santa Sede - e il Papa in prima persona che ha approvato la pubblicazione della Nota - abbia effettivamente inteso sdoganare l’uso di cellule di feti abortiti per scopi medici. Tutti sono legittimati a pensare che ora anche in vaticano valga la legge de "il fine giustifica i mezzi". E la cosa non può certo essere sfuggita a chi dirige la comunicazione vaticana, visto che stiamo parlando di un giornalista esperto. Il silenzio in questo caso - di tutti gli organi competenti - non può che essere complicità con chi concepisce feti ed embrioni solo come materiale biologico da usare a proprio piacimento, complicità con chi attenta alla vita.
Ma non c’è solo questo purtroppo: tutta la vicenda si inserisce infatti in una martellante campagna vaccinista vaticana che dura da mesi ed è guidata da papa Francesco in persona, campagna che ha contribuito non poco a rivestire di messianismo l’attesa del vaccino. Anche ieri, Vaccino Day per tutta l’Unione Europea, un trionfante monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha parlato di «una luce che si accende in un tunnel finora molto buio» e di «una giornata storica che sottolinea la responsabilità della scienza, della politica, della morale e della giustizia».
I ripetuti interventi del Papa peraltro hanno spostato la discussione sull'aspetto morale del vaccino dalla modalità della realizzazione, dalla sicurezza e dall’efficacia alla modalità di distribuzione. Vale a dire che l’importante è che sia distribuito a tutti, anzitutto i poveri, i vulnerabili. Lo ha ribadito ancora il giorno di Natale, nel messaggio Urbi et Orbi, quando ha affermato che i vaccini sono «luci di speranza» se sono «a disposizione di tutti», specialmente «per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del Pianeta».
E quindi, ecco che anche in Vaticano in gennaio si comincerà la vaccinazione – ha detto il Direttore sanitario del Governatorato, prof. Andrea Arcangeli, a Vatican News - con il prodotto della Pfizer, che è appunto uno di quelli per cui sono state usate le linee cellulari incriminate nella fase di test del vaccino. Senza aspettare l'arrivo di altri vaccini «eticamente ineccepibili» e senza neanche sollevare un dubbio sul reale stato di necessità o sulla effettiva sicurezza ed efficacia.
E davanti ai fatti, le parole lasciano il tempo che trovano.
Coronavirus, il Vaticano: moralmente accettabili i vaccini prodotti da cellule di feti abortiti
Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede. «Il ricorso a tali vaccinazioni non significa una cooperazione formale all’aborto»
Vaccini, l'Elemosineria del Papa destina 1.200 dosi ai poveri
CITTÀ DEL VATICANO. È «moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione», quando per diversi motivi non sono disponibili vaccini «eticamente ineccepibili». Mentre molti Paesi si accingono ad attuare le campagne vaccinali, interviene il Vaticano, con una nota autorevole della Congregazione per la Dottrina della Fede, per chiarire una questione delicata che da anni crea dibattito tra i cattolici, specialmente quelli più sensibili ad ogni tipo di tematica legata all’aborto. Il documento, firmato dal cardinale prefetto Luis Ladaria e dal segretario monsignor Giacomo Morandi ed approvato dal Papa lo scorso 17 dicembre, vuole offrire una risposta a dubbi e domande emerse nel tempo a causa anche di dichiarazioni talvolta contraddittorie, a volte della stessa Chiesa... Dunque, evidenzia la nota odierna, quando per diversi motivi non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 «eticamente ineccepibili», è «moralmente accettabile» vaccinarsi con prodotto da cellule di feti abortiti.
La ragione per acconsentire è che la cooperazione al male dell’aborto è «remota» e il dovere morale di evitarla «non è vincolante» nel momento in cui, spiega la Congregazione, ci si trova in presenza di «un grave pericolo» come la diffusione incontenibile di «un agente patogeno grave». «L’utilizzo moralmente lecito di questi tipi di vaccini, per le particolari condizioni che lo rendono tale, non può costituire in sé una legittimazione, anche indiretta, della pratica dell’aborto, e presuppone la contrarietà a questa pratica da parte di coloro che vi fanno ricorso», chiarisce il Dicastero... L’ex Sant’Uffizio, sulla scia dei recenti appelli di Papa Francesco, definisce «un imperativo morale» garantire che «vaccini efficaci, nonché eticamente accettabili», siano accessibili «anche ai Paesi più poveri e in modo non oneroso per loro», perché la mancanza di accesso alle vaccinazioni diverrebbe «un altro motivo di discriminazione e di ingiustizia». Infine una parola a tutti coloro che, per motivi di coscienza, rifiutano vaccini prodotti con linee cellulari originate da feti abortiti: devono «adoperarsi per evitare, con altri mezzi profilattici e comportamenti idonei, di divenire veicoli di trasmissione dell'agente infettivo». Così da scongiurare «ogni rischio per la salute» delle persone più vulnerabili. FONTE: https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2020/12/21/news/coronavirus-il-vaticano-moralmente-accettabili-i-vaccini-prodotti-da-cellule-di-feti-abortiti-1.39687865
Ci sono dodici linee cellulari provenienti da feti abortiti, e non bisogna dimenticare il modo atroce in cui questi bambini vengono uccisi per poter usare i loro tessuti. Quanto ai vaccini moralmente problematici, la Chiesa dice che si possono accettare solo per gravi necessità e su base temporanea, ma protestando contro la produzione di tali vaccini e contro l'uso dei feti abortiti nella ricerca medica. In nessun caso è possibile indicare l'uso di questi vaccini come un dovere morale, mentre è invece doveroso fare azione di lobby per avere vaccini etici.
Sono un medico, teologo morale e sacerdote domenicano. Le opinioni che presento qui sono le mie, e in nessun modo quelle di una qualsiasi istituzione a cui appartengo o di una posizione alla quale sono attualmente assegnato. Scrivo quanto segue semplicemente come scienziato, teologo morale e fedele cattolico. Sono disponibili molte informazioni (reali e false) sui vaccini Covid. In questo articolo spero di portare chiarezza riguardo alla scienza, alla moralità e agli insegnamenti della Chiesa in materia.
1. LINEE CELLULARI FETALI
Il problema di coscienza per molte persone è che la produzione di molti vaccini moderni comporta l’uso di cellule derivate da bambini abortiti (note come “linee cellulari fetali”). Si sostiene che i bambini stessi non siano stati uccisi per estrarre campioni di tessuto; ma questo ragionamento omette la stretta collaborazione che deve sussistere tra chi esegue l’estrazione e chi esegue l’aborto per poter raccogliere campioni vivi. Si dice anche che le cellule fetali siano ormai molto distanti dal feto originario, per l’azione del tempo e della manipolazione genetica; ma questo trascura il fatto che le cellule del nostro corpo sono allo stesso modo molto distanti (per l’azione del tempo che passa e di qualche mutazione genetica) dalle cellule originarie che avevamo nello stato di feto, e che comunque sempre restano le nostre cellule. Le linee cellulari fetali, nonostante il passare del tempo e alcune modifiche genetiche, rimangono oggettivamente cellule derivate da un feto e spesso da un particolare organo o tessuto. Nel contesto della collaborazione tra l’acquirente del campione e il professionista dell’aborto, affermare che questi bambini non siano stati uccisi per i loro tessuti è una mezza verità fuorviante. Infine, si dice che non siano necessari ulteriori aborti per ottenere tali linee cellulari; ma in verità nessun aborto è mai stato esplicitamente richiesto e mai lo sarà - ma la caccia a nuove linee cellulari fetali continua. L’assenza di obiezioni da parte nostra consente a questa “industria” di continuare ad agire in modo incontrollato e incontrastato.
2. I BAMBINI ABORTITI SENZA NOME
Alle linee cellulari prese da bambini abortiti viene assegnato un numero e una designazione, ma nessun nome. È così più facile dimenticare che si trattava di bambini, maschi o femmine, di una certa età, di una certa famiglia, città, nazione. Prima di esaminare i vaccini, diamo un’occhiata a questi bambini e vediamo cosa (o meglio, chi) viene utilizzato in questi vaccini e in questi farmaci. La raccolta di tessuti viventi significa che il prelievo da questi bambini viene eseguito a ridosso della morte:
“Perforavano il sacco amniotico di una donna incinta di 14-16 settimane, afferravano la testa del bambino con una pinza, tiravano la testa verso la cervice, facevano un buco nella testa del bambino e collegavano una macchina di aspirazione per rimuovere le cellule cerebrali. Tra le 16 e le 21 settimane, eseguivano un aborto con prostaglandine in cui una sostanza chimica è iniettata nell’utero provocando un mini-travaglio e l’espulsione del bambino. Nel 50% dei casi, il bambino nasceva vivo, ma questo non li fermava. Semplicemente facevano un taglio nell’addome del bambino senza anestesia ed estraevano fegato e reni, ecc.” (Dr Peter McCullagh, The Fetus As Transplant Donor: Scientific, Social and Ethical Perspectives. John Wiley and Sons, 1987).
(SIGLE RIFERITE AI VARI ORGANI DI FETI VIVI ABORTITI E INTRODOTTI NEI VACCINI)
A) WI-38 (bambina) - Istituto Wistar, linea cellulare 38
[Linea cellulare] Sviluppata dal tessuto polmonare di una bambina svedese, gestazione di 3 mesi, abortita “terapeuticamente” nel luglio 1962 su richiesta dei suoi genitori che ritenevano di avere già troppi figli. È stata estratta a Stoccolma, lunga circa 20 centimetri, avvolta in un indumento verde sterile e consegnata al dissettore. I piccoli organi della bambina sono stati estratti all’insaputa della madre e senza permesso, messi nel ghiaccio e inviati all’Istituto Wistar di Filadelfia, dove sono stati poi sezionati. Questa bambina è stata scelta perché i suoi genitori non avevano una storia familiare di malattie o cancro.
B) WI-26 (bambino) - Istituto Wistar, linea cellulare 26
Sviluppata dal tessuto polmonare di un bambino caucasico di 3 mesi, abortito intorno al 1963.
C) WI-44 (bambina) - Istituto Wistar, linea cellulare 44
Sviluppata da tessuti di una bambina svedese, 3 mesi di gestazione, abortita verso il 1964.
D) MRC-5 (bambino) - Medical Research Council, linea cellulare 5
Sviluppata dal Medical Research Council dal tessuto polmonare di un bambino caucasico, 14 settimane di gestazione, abortito in Gran Bretagna entro il settembre 1966. Sua madre era una donna di 27 anni, fisicamente e geneticamente sana. È stato abortito per “ragioni psichiatriche”; è stato specificato che sua madre non lo voleva. Al momento dell’aborto, il bambino non mostrava segni di malformazioni congenite o cancro.
E) MRC-9 (bambina) - Medical Research Council, linea cellulare 9
Queste cellule sono state prelevate dai polmoni di una bambina nel 1974, a circa 15 settimane di gestazione. Partorita da una madre di 14 anni, aveva uno sviluppo normale; l’aborto è stato eseguito perché la madre non era sposata. La madre e la sua famiglia non avevano una storia medica anormale. La bambina è stata sezionata immediatamente dopo il parto.
F) IMR-90 (bambina) - Institute for Medical Research, linea cellulare 90
Sviluppata dall’Institute for Medical Research dal tessuto polmonare di una bambina, gestazione di 4 mesi, a seguito di un aborto “terapeutico” eseguito nel luglio 1975, su una donna caucasica di 38 anni, madre di altri sei bambini. Le sue cellule dovevano sostituire la linea WI-38.
G) IMR-91 (bambino) - Institute for Medical Research, linea cellulare 91
Sviluppata dall’Institute for Medical Research da tessuto polmonare e tessuto epidermico di un bambino caucasico abortito, gestazione di 3 mesi, nel 1983. Le sue cellule dovevano sostituire la linea MRC-5.
Da cellule epatiche di un bambino, secondo semestre (13-28 settimane di gestazione). L’aborto è stato eseguito nel 1980 per “indicazioni psicosociali”, il che significa una gravidanza indesiderata. Le sue cellule sono utilizzate nella produzione di numerosi medicinali.
I) HEK-293 (bambina) - Cellule renali embrionali umane, test 293
Sviluppato da cellule renali (volutamente ricercate perché più adatte a studi di mutazione) di una bambina olandese di periodo di gestazione sconosciuto, abortita nel 1972. Uno degli sviluppatori della linea cellulare ha rivelato in seguito che non riusciva a ricordare se le cellule provenissero da un aborto procurato o da un aborto spontaneo. Ma la bambina è stata descritta come “completamente normale” da qualcuno presente per riceverla dopo la sua estrazione, il che suggerisce fortemente che in realtà fosse stata abortita.
Cellule sviluppate da una retina isolata (perché studi recenti hanno dimostrato che possono essere trasformate più facilmente) di un bambino di circa 18 settimane di gestazione, abortito nel 1985 nei Paesi Bassi. Il padre del bambino è stato registrato come “sconosciuto”, motivo per cui sua madre voleva sbarazzarsi di lui. È stato descritto come un “feto sano”.
K) RA 27/3 (sesso non registrato) - Rosolia, aborto, 27° feto, terza coltura tissutale
Un bambino di 8-9 settimane di gestazione il cui sesso non è mai stato registrato. Il bambino era uno degli 80 nascituri uccisi in uno studio sull’isolamento del virus della Rosolia. La madre di 25 anni era entrata in contatto con il virus della Rosolia e 17 giorni dopo il bambino è stato abortito chirurgicamente e immediatamente sezionato. Sono stati prelevati campioni di organi e molti sono stati coltivati con successo (polmoni, pelle, reni). Questo particolare bambino è stato il 27° di una serie di aborti eseguiti durante l’epidemia di Rosolia nel 1964 e anche la terza coltura di tessuti ad essere scelta arbitrariamente per ulteriori studi. Queste cellule cariche di virus sono state quindi utilizzate per infettare le cellule della linea WI-38.
L) WALWAX 2 (bambina) - Walwax Biotech Inc. (azienda cinese)
[Linea] Sviluppata dal tessuto polmonare di una bambina in Cina, 3 mesi di gestazione, che era stata selezionata tra altri 9 bambini abortiti nel 2009. Il motivo addotto per l’aborto è una cicatrice uterina causata da un precedente parto cesareo della madre, sana, di 27 anni. I responsabili dell’estrazione degli organi usavano un metodo chiamato aborto con “sacca d’acqua” (illegale negli Stati Uniti) per abbreviare il tempo dell’estrazione e per assicurarsi che la bambina nascesse viva, cosicché i suoi organi potessero essere raccolti, mentre era ancora viva, senza anestesia, in quanto ciò avrebbe compromesso i campioni di tessuto. Le sue cellule sono state deliberatamente ricercate per sostituire le scorte in esaurimento delle linee WI-38 e MRC-5.
3. TIPI DI VACCINI COVID
I vaccini AstraZeneca, Johnson & Johnson e Sputnik V sono stati prodotti utilizzando linee cellulari fetali. Queste cellule sono utilizzate nello sviluppo, nella progettazione, nella produzione e nella successiva sperimentazione dei vaccini. I vaccini stessi contengono quasi certamente detriti cellulari fetali. Dico “quasi certamente” perché l’industria farmaceutica deve ancora rivelare cosa c’è in questi vaccini Covid. A giudicare dai vaccini precedenti, i foglietti illustrativi rivelano che le linee cellulari fetali sono nell’elenco dei potenziali ingredienti.Questa non è una teoria del complotto. Si tratta di informazioni che le industrie riconoscono. Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention), l’agenzia di sanità pubblica degli Stati Uniti, pubblica online un elenco di “eccipienti” dei vaccini (cioè cosa contengono), e i detriti cellulari fetali sono apertamente elencati per un certo numero di vaccini. Si noti l’inclusione di MRC-5 e WI-38 come eccipienti per alcuni vaccini, il cui elenco può essere visualizzato tramite il seguente collegamento:
I vaccini Pfizer e Moderna utilizzano linee cellulari fetali per la progettazione e lo sviluppo di vaccini e per i successivi test sui lotti (batch testing). Non usano le linee cellulari di bambini abortiti per la produzione cellulare dei vaccini, quindi questi vaccini non dovrebbero contenere detriti cellulari fetali.
Molti cattolici considerano i vaccini Pfizer e Moderna meno discutibili semplicemente perché non sono i sottoprodotti diretti delle cellule fetali. Tuttavia, la produzione include la modifica della proteina Spike, la codifica sequenziale dei frammenti di RNA messaggero, l’espressione di pseudovirus e la neutralizzazione. Tutti questi passaggi hanno utilizzato cellule fetali abortite. L’eventuale produzione del vaccino stesso comporta la replicazione della sequenza di RNA messaggero e il suo incapsulamento in determinati lipidi. Il passaggio finale, è vero, non utilizza linee cellulari fetali. Ma ogni passo fino a quest’ultimo punto lo ha fatto! Dopotutto, sperimentare i vaccini è una procedura standard.
Di solito questa procedura utilizza anche linee cellulari fetali. I vaccini come quelli di Pfizer e Moderna dipendono quindi fortemente dalle linee cellulari fetali.
...
Con i vaccini dipendenti dall’aborto, per evitare o ridurre al minimo il peccato di scandalo, è necessario che tutti i cristiani e tutte le persone di coscienza protestino contro i loro governi, le industrie farmaceutiche e sanitarie, al fine di fermare la produzione e l’uso di vaccini e altri farmaci compromessi dall’aborto e sostituirli con alternative eticamente accettabili.Quando qualcuno dichiara che i vaccini derivati dall’aborto sono “moralmente accettabili” senza dover contestare l’uso di tessuti di feti abortiti, è un peccato di scandalo. La testimonianza pro-vita della Chiesa ne esce notevolmente indebolita. Al mondo laico sembra che noi cattolici dichiariamo di essere pro-vita ma siamo ipocritamente felici di beneficiare dei frutti dell’aborto! E, peggio, altri cattolici vengono indotti a pensare che questo sia un compromesso accettabile.
...
Il peccato di scandalo è una buona occasione per evocare “l’amore del prossimo”. Accade spesso che cristiani in buona fede dicano che i vaccini derivati dall’aborto dovrebbero essere ricevuti per amore del prossimo, per proteggere la sua salute costruendo l’immunità di gregge, ecc. Ma siamo anche chiamati a un più alto amore del prossimo. Ricorda che sebbene questi vaccini possano essere ricevuti in determinate circostanze, i produttori stessi di tali vaccini - ricercatori e abortisti inclusi - stanno mettendo in pericolo le loro anime. Il dottor Stanley Plotkin è un importante vaccinologo che è stato determinante nella scoperta del vaccino contro la Rosolia. Una continua tolleranza verso le medicine corrotte dall’aborto mette in pericolo le anime come la sua. Plotkin ammette:
«La Chiesa cattolica ha effettivamente pubblicato un documento su questo [problema dei vaccini derivati dall’aborto], che dice che le persone che hanno bisogno dei vaccini dovrebbero ricevere i vaccini, indipendentemente da questo fatto [se derivano dall’aborto]; questo implica che io sono la persona che andrà all’Inferno a causa dell’uso di tessuto abortito - cosa che sono felice di fare».
(Testimonianza del dottor Stanley Alan Plotkin in un caso giudiziario nella contea di Oakland, Michigan (11 gennaio 2018). Vedi il passaggio 17:30:44-17:31:13 al link https://www.youtube.com/watch?v=Y9gWzTlpiDI)
Il grafico dell’Istituto Lozier mostra che alcuni vaccini utilizzano effettivamente cellule fetali nelle fasi di “Progettazione e Sviluppo”, ma include un collegamento a riviste scientifiche che menzionano queste informazioni.
Accettabilità Morale
Tipo e Nome del Vaccino
Sponsor
Paese
Progetto e Sviluppo
Produzione
Test
✓
Virus Inattivato “BBIBP-CorV”
Istituto di Pechino Prodotti Biologici/ Sinopharm
Cina
Vero Scimmia
Vero Scimmia
Test Citopatici
✓
Virus Inattivato
“COVAXIN” “BBV152”
Bharat Biotech/
Consiglio indiano di medicina ricerca
India
Vero Scimmia
Vero Scimmia
Vero Scimmia
✘
Virus Inattivato“CoronaVac”
Sinovac Biotech Co., Ltd.
Cina
Vero Scimmia
Vero Scimmia
HEK-293
✘
Vettore di adenovirus“AZD1222” “ChAdOX1 nCoV-19”
AstraZeneca/
Università di Oxford
USA
UK
HEK-293
HEK-293
HEK-293
MRC-5
✘
Vettore di adenovirus
“Ad5-nCoV”
“Convidecia”
CanSino Biologics, Inc./ Istituto di Biotecnologia di Pechino
Cina
HEK-293
HEK-293
✘
Vettore di adenovirus“Gam-COVID-Vac”
“Sputnik V”
Istituto di ricerca
Gamaleya
Russia
HEK-293
HEK-293
✓
Virus vescicolare ricombinante
“IIBR-100”
Istituto israeliano per la ricerca biologica (IIBR)
Embrioni umani come ratti da laboratorio Istituto Charlotte Lozier | 23 giugno 2021 PER IL RILASCIO IMMEDIATO: 23 giugno 2021 | Contatto: Jamie Bowers, jbowers@lozierinstitute.org , 571-319-2703 Gli esperti CLI lanciano un allarme sull'uso non etico di embrioni umani per esperimenti di laboratorio Washington, DC - Una recente decisione della Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali di revocare la "regola dei 14 giorni" apre la strada all'uso di embrioni umani come topi da laboratorio, secondo gli scienziati etici del Charlotte Lozier Institute. La vecchia regola in precedenza limitava la sperimentazione sugli embrioni umani alle prime due settimane dopo la creazione. Le nuove “linee guida” vengono discusse e rese pubbliche questa settimana alla conferenza annuale dell'ISSCR. "In un momento in cui gli americani sono sempre più spinti a 'seguire la scienza', l'ISSCR offusca l'immagine della scienza mettendo in mostra pratiche scientifiche profondamente immorali", ha affermato il dott. David Prentice, vicepresidente e direttore della ricerca presso CLI . “L'ISSCR è un gruppo di scienziati autoproclamatisi senza alcuna supervisione che stabilisca le regole per giustificare i loro orribili esperimenti. La rimozione del limite di 14 giorni mostra il loro vero obiettivo: sperimentazione umana illimitata, trasformare embrioni umani in forniture di laboratorio usa e getta. La rimozione di qualsiasi limite alla crescita in laboratorio degli esseri umani apre anche una strada mortale per l'ulteriore utilizzo di embrioni umani come topi da laboratorio. Dovrebbe esserci una regola del giorno zero. Gli embrioni umani non dovrebbero mai essere usati per esperimenti di laboratorio”. La dottoressa Tara Sander Lee , Senior Fellow e Direttore delle scienze della vita di CLI , ha aggiunto: “Mentre l'ISSCR afferma di fare considerazioni etiche, le loro azioni raccontano una storia diversa. Condonano la pratica di creare, crescere, manipolare e poi distruggere gli esseri umani per la ricerca – senza limiti! L'unico modo per giustificare le loro azioni è dirci che questi non sono embrioni umani "reali". Ed è esattamente quello che hanno fatto". Come affermato in un recente webinar etico dell'ISSCR, "Se i modelli di embrioni integrati non sono embrioni umani 'reali', allora potremmo non essere giustificati nel richiedere che i ricercatori utilizzino il 'numero minimo di embrioni (modelli) per rispondere alla domanda di ricerca', poiché questo criterio per la ricerca sugli embrioni umani sembra essere fondato sul desiderio di prendere sul serio il valore morale degli embrioni”. "Stanno usando fumo e specchi per giustificare queste orribili azioni di sperimentazione sulla nascente vita umana", ha continuato Sander Lee . “La storia ha mostrato più e più volte le terribili conseguenze quando la società tenta di decidere quali esseri umani sono 'apprezzati' e quali sono 'usa e getta'”. Il Charlotte Lozier Institute è stato lanciato nel 2011 come partner per l'istruzione e la ricerca di Susan B. Anthony List. CLI è un hub per la ricerca e l'analisi delle politiche pubbliche su alcune delle questioni più urgenti che gli Stati Uniti e le nazioni di tutto il mondo devono affrontare. L'Istituto prende il nome da un medico femminista noto per il suo impegno per la santità della vita umana e per le pari opportunità di carriera e di istruzione per le donne. Il 15 marzo 2019 si è celebrato il 175 ° anniversario della nascita della dottoressa Charlotte Denman Lozier. FONTE: https://lozierinstitute.org/human-embryos-as-lab-rats/
Protocolli HEK293: coltura cellulare, trasfezione, produzione di proteine
Le cellule HEK 293 sono famose per la loro facilità di crescita e trasfezione ( HEK293 Transfection Kit ), che le rende una coltura cellulare comune nella ricerca sul cancro. Inoltre, l'elevata efficienza di trasfezione delle cellule HEK293 produce proteine o virus esogeni per scopi di ricerca farmaceutica e biomedica. Le cellule HEK-293 sono utili per molti esperimenti di trasfezione, in particolare la propagazione di vettori a base di adenovirali e retrovirali.
Origini della linea cellulare HEK293
HEK293 è una linea cellulare derivata da cellule renali embrionali umane coltivate in colture di tessuti. Sono anche conosciute, in modo più informale, come cellule HEK. Questa particolare linea è stata avviata dalla trasformazione e coltura di cellule normali HEK con DNA di adenovirus 5 tagliato. La trasformazione ha portato all'incorporazione di circa 4,5 kilobasi dal genoma virale nel cromosoma umano 19 delle cellule HEK. La linea è stata coltivata dallo scienziato Alex Van der Eb nei primi anni '70 nel suo laboratorio presso l'Università di Leiden, in Olanda. La trasformazione è stata eseguita da Frank Graham, un altro scienziato del laboratorio di Van der Eb che ha inventato il metodo del fosfato di calcio per trasfettare le cellule. La fonte delle cellule era un feto abortito sano di genitori sconosciuti. Il nome HEK293 è così chiamato perché era il 293° esperimento di Frank Graham.
Il tipo di cellula renale da cui è derivata la linea cellulare HEK293 è sconosciuto ed è difficile caratterizzare in modo conclusivo le cellule post-trasformazione poiché l'adenovirus 5 potrebbe aver alterato significativamente la morfologia e l'espressione cellulare. Inoltre, i reni embrionali sono un mix eterogeneo di quasi tutti i tipi di cellule presenti nel corpo. In effetti, è stato ipotizzato da ricercatori indipendenti, incluso lo stesso Van der Eb, che le cellule possano essere di origine neuronale. Sebbene teoricamente possibile, la maggior parte delle cellule derivate da un rene embrionale sarebbero cellule endoteliali, epiteliali o fibroblasti. L'origine neuronale è sospettata a causa della presenza di mRNA e di prodotti genici che si trovano tipicamente nei neuroni.
Oggi, le cellule HEK293 sono frequentemente utilizzate nella biologia cellulare e nella biotecnologia, seconde solo a HeLa, la prima linea cellulare umana. Intorno alla fondazione di HeLa nel 1951, gli scienziati erano riluttanti ad accettare e utilizzare linee cellulari umane per la preoccupazione di un agente oncogenico in esse contenuto. Questa preoccupazione, insieme alla nota capacità delle linee cellulari animali di crescere rapidamente e produrre un'elevata quantità di proteine, ha dato agli scienziati motivi per favorire le linee cellulari animali rispetto alle linee cellulari umane quando producono proteine ricombinanti. Tuttavia, i progressi tecnologici da allora hanno consentito un aumento dell'uso di linee cellulari umane. Un vantaggio delle linee cellulari umane è che sono in grado di produrre proteine più simili a quelle sintetizzate naturalmente dall'uomo. Ora ci sono prodotti bioterapeutici ricombinanti approvati prodotti da HEK293 e altre linee cellulari umane.
HEK293 e i suoi derivati sono utilizzati in un'ampia gamma di esperimenti, inclusi studi di trasduzione del segnale e interazione proteica, produzione rapida di proteine su piccola scala e produzione biofarmaceutica. Le cellule HEK293 crescono facilmente in una coltura in sospensione priva di siero, si riproducono rapidamente e producono alti livelli di proteine, il che spiega perché sono state ampiamente utilizzate per produrre proteine di qualità per la ricerca per un certo numero di anni.
Immagine del copyright da altogen.com. Riprodotto con il permesso di Altogen Biosystems .
Espressione in HEK293
Recettore muscarinico dell'acetilcolina M3
Recettore del fattore di rilascio della corticotropina di tipo 1
Potenziale transitorio del recettore TRPC1, TRPC3, TRPC4, TRPC6
Recettori della sfingosina-1-fosfato EDG1, EDG3 e EDG5
HEK293 Citogenetica
HEK293 è una linea cellulare ipotriploide con numero modale di cromosomi 64, presente nel 30% delle cellule. Le cellule con ploidie più elevate si verificano meno frequentemente ad un tasso del 4,2%. Le linee cellulari HEK293 mostrano una certa instabilità citogenetica.