2012: LEGGE DOMENICALE
L'incontro Mondiale delle Famiglie con papa Benedetto XVI che si terra' dal 29 maggio al 3 giugno 2012 a Milano, è collegato con la vita delle famiglie e con il riposo domenicale non dedito allo shopping, ma al riposo del giorno del Signore.
La domenica tuttavia si osserva già in gran parte del mondo, ma il papa insiste perché sia resa obbligatoria attribuendo ad essa un significato principalmente religioso e non ordinario. In fondo la storia si ripete. Nel 313 d.C. con l’Editto di Milano, Costantino, proclamò la domenica come giorno festivo e concesse alla Chiesa privilegi, che le permise di accumulare ricchezze e potere. Questi privilegi misero la chiesa in una posizione di vantaggio e quando entrò in vigore l’osservanza obbligatoria della Domenica (decretata nello stesso Editto di Milano) e altre dottrine pagane – cristiani (Concilio di Nicea 325 d.C.), il clero, tutelato dalle leggi dello Stato, poté perseguitare tutti coloro che rifiutavano di aderirvi. La libertà religiosa (http://www.avventismoprofetico.it/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=178&page=2) promossa da Costantino fu unilateralmente a beneficio delle dottrine cristiane cattoliche, per questo motivo sorse la persecuzione nei secoli bui.
Oggi il papa torna a chiedere una Domenica obbligatoria in tutto il mondo come giorno del Signore, facendo leva sul bisogno di riunire la famiglia per il suo benessere fisico e spirituale. Sebbene attualmente molti cristiani sono perseguitati e uccisi dove c'è un'intolleranza della religione cristiana, TUTTI, nel prossimo futuro si schiereranno sotto la protezione papale e ancora una volta la battaglia si dirigerà verso gli osservatori del Sabato del quarto Comandamento, che non riconosceranno la Domenica come giorno di riposo biblico e "la storia si ripeterà".
La Profezia ci avverte che una legge domenicale obbligatoria ridarà il potere persecutore al papato come nel Medioevo per quelli che accetteranno solo l'autorità della Bibbia.
Giovanni vide <<Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra. E vidi la donna (chiesa) ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. E quando la vidi, mi meravigliai di gran meraviglia. E la donna [chiesa] era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d’oro piena di abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione>> Apocalisse 17: 5,6,4.
Ai giorni nostri molte confessioni religiose hanno riconosciuto il primato del papato, protestanti, ortodossi, ebrei, musulmani ecc. L'ecumenismo, sotto la volta papale, permette l'unione delle fedi per realizzare la pace.
Può l'uomo raggiungere la pace senza ubbidire all'autorità di Dio, calpestando le Sue Leggi e la Testimonianze Bibliche?
Il connubio tra potere politico e religioso papale della nostra generazione è esposto da Daniele come segue:
<<E come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. Come tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, essi si mescoleranno per seme umano, ma non si uniranno l’uno l’altro, esattamente come il ferro non si amalgama con l’argilla… Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto; questo Regno non sarà lasciato a un altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni, e sussisterà in eterno>> Daniele 2: 42,43,44.
Ellen G. White scrive al riguardo
“Il miscuglio del potere della chiesa e quello dello stato si trovano rappresentati dal ferro e dall’argilla. Questa unione non può che indebolire tutta la potenza delle chiese. Il fatto di investire la Chiesa del potere dello Stato non può che produrre cattivi risultati” - Rewiev and Herald, 6 febbraio 1900.
Giovanni narra così questo connubio:
<<E le dieci corna, che hai visto, sono dieci re i quali non hanno ancora ricevuto il regno, ma riceveranno potestà come re per un’ora, insieme alla bestia. Essi hanno un’unica mente e daranno la loro potenza ed autorità alla bestia. Essi combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché Egli è il Signore dei signore e il Re dei re; e coloro che sono con Lui sono chiamati, eletti e fedeli… E le dieci corna che hai visto sulla bestia odieranno la meretrice, la renderanno desolata e nuda, mangeranno le sue carni e la bruceranno col fuoco>> Apocalisse 17. 12,13,14,16.
Secondo la Parola Ispirata i dieci re rappresentano i poteri politici del mondo che assieme al papato governeranno, o meglio, questi re daranno tutto il potere alla “bestia” [l'argilla] ovvero il potere religioso papale (Ap. 17: 13) che dominerà il mondo costituendo di fatto il capo supremo del Nuovo Ordine Mondiale. Il papato ha già un immensa influenza e potere sui capi di Stato, questo spinge a credere che la lotta che il papa ha intrapreso per ottenere la domenica obbligatoria decretata dal potere politico sia l’ultimo tassello per permettergli di obbligare tutti all’osservanza dei suoi dogma e delle sue dottrine, soprattutto il riposo domenicale obbligatorio, pena la scomunica e la persecuzione di chi non ubbidisce.
“Quando sarà eretta l’abominazione che causa la desolazione (o persecuzione…) [Dan 12:12 - Matteo 24:15]”, ovvero, quando gli Stati Uniti, Settimo Impero nella storia profetica, e alleato del papato, decreterà una Legge Domenicale obbligatoria, sappiamo che è giunto il tempo della fine. Inizieranno a scorrere i 1335 giorni di Daniele 12:12 e ci troveremo allora nel tempo dei “re” di Daniele 2:44 e dei “re” di Apocalisse 17:12 (ONU), i quali sono le potenze del mondo che sosterranno il potere dell’Ottava Bestia [Ap. 17: 12, il Vaticano], che perseguiterà, come abbiamo già detto, il rimanente fedele che non accetta sia i dogmi che contrastano con la Bibbia, sia l’osservanza della domenica perché è un’adorazione pagana offerta agli idoli [sole].
A che punto siamo con lo sviluppo della Profezia?
Leggiamo una lettera del papa sull'incontro mondiale con le famiglie:
Bolzano, a tutto campo la difesa del riposo domenicale
Il vescovo di Bolzano, Ivo Muser
Domenica aperti? No, grazie. Nella provincia di Bolzano le nuove liberalizzazioni commerciali decise dal Parlamento non spostano di una virgola il generalizzato rifiuto a trasformare la domenica in una giornata qualunque. E’ una posizione consolidata, confermata negli anni e che viene ora ribadita con forza, mentre è in itinere un disegno di legge provinciale recante norme per la liberalizzazione dell’attività commerciale. Sono scesi in campo sindacati di categoria e organizzazioni datoriali, organizzazioni di lavoratori e una associazione che è probabilmente unica in Italia: l’Alleanza per la domenica libera dal lavoro. Continua
I toni sulla questione delle aperture domenicali si sono fatti aspri, e il Dipartimento finanze e economia (DFE) si è visto costretto suo malgrado ad intervenire. Il Fox Town e il Centro Ovale, malgrado le autorizzazioni cantonali, rischiano di dover chiudere alla domenica in ottemperanza alla legge federale sul lavoro, che il Movimento per il socialismo (MPS) e il sindacato Unia ne reclamano l’applicazione. Ne abbiamo parlato con Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia del DFE.
venerdì 24 settembre 2010
Il Papa: Famiglie cristiane e comunità ecclesiali di tutto il mondo si sentano coinvolte e si pongano sollecitamente in cammino verso "Milano 2012"
LETTERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AL PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA IN PREPARAZIONE AL VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE, 24.09.2010
Pubblichiamo di seguito la Lettera del Santo Padre Benedetto XVI al Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Em.mo Card. Ennio Antonelli, in preparazione al VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012 sul tema: "La famiglia: il lavoro e la festa":
LETTERA DEL SANTO PADRE
Venerato Fratello
Cardinale ENNIO ANTONELLI
Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia
LETTERA DEL SANTO PADRE
Venerato Fratello
Cardinale ENNIO ANTONELLI
Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia
A conclusione del VI Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi a Città del Messico nel gennaio 2009, annunciai che il successivo appuntamento delle famiglie cattoliche del mondo intero con il Successore di Pietro avrebbe avuto luogo a Milano, nel 2012, sul tema "La Famiglia: il lavoro e la festa". Desiderando ora avviare la preparazione di tale importante evento, sono lieto di precisare che esso, a Dio piacendo, si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno, e fornire al tempo stesso qualche indicazione più dettagliata riguardo alla tematica e alle modalità di attuazione.
Il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la società e con la Chiesa. La Sacra Scrittura (cfr Gen 1-2) ci dice che famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un’esistenza pienamente umana. L’esperienza quotidiana attesta che lo sviluppo autentico della persona comprende sia la dimensione individuale, familiare e comunitaria, sia le attività e le relazioni funzionali, come pure l’apertura alla speranza e al Bene senza limiti.
Ai nostri giorni, purtroppo, l’organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico. Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà.
Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un’occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare. L’evento, per riuscire davvero fruttuoso, non dovrebbe però rimanere isolato, ma collocarsi entro un adeguato percorso di preparazione ecclesiale e culturale. Auspico pertanto che già nel corso dell’anno 2011, XXX anniversario dell’Esortazione apostolica Familiaris consortio, "magna charta" della pastorale familiare, possa essere intrapreso un valido itinerario con iniziative a livello parrocchiale, diocesano e nazionale, mirate a mettere in luce esperienze di lavoro e di festa nei loro aspetti più veri e positivi, con particolare riguardo all’incidenza sul vissuto concreto delle famiglie.
Famiglie cristiane e comunità ecclesiali di tutto il mondo si sentano perciò interpellate e coinvolte e si pongano sollecitamente in cammino verso "Milano 2012".
Il VII Incontro Mondiale avrà, come i precedenti, una durata di cinque giorni e culminerà il sabato sera con la "Festa delle Testimonianze" e domenica mattina con la Messa solenne. Queste due celebrazioni, da me presiedute, ci vedranno tutti riuniti come "famiglia di famiglie". Lo svolgimento complessivo dell’evento sarà curato in modo da armonizzare compiutamente le varie dimensioni: preghiera comunitaria, riflessione teologica e pastorale, momenti di fraternità e di scambio fra le famiglie ospiti con quelle del territorio, risonanza mediatica.
Il Signore ricompensi fin d’ora, con abbondanti favori celesti, l’Arcidiocesi ambrosiana per la generosa disponibilità e l’impegno organizzativo messo al servizio della Chiesa Universale e delle famiglie appartenenti a tante nazioni.
Mentre invoco l’intercessione della santa Famiglia di Nazaret, dedita al lavoro quotidiano e assidua alle celebrazioni festive del suo popolo, imparto di cuore a Lei, venerato Fratello, ed ai Collaboratori la Benedizione Apostolica, che, con speciale affetto, estendo volentieri a tutte le famiglie impegnate nella preparazione del grande Incontro di Milano.
Da Castel Gandolfo, 23 agosto 2010
Il Papa vuole spingere le famiglie a costituire la Domenica come giorno di riposo nel 2011 e completarlo nel 2012. Egli è il leader delle Nazioni Unite. Il Papa vuole che tutte le famiglie inizino a prepararsi per l'evento dal 2012.
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I° Precetto: la Messa domenicale e festiva
di Padre Francesco Pio M. Pompa, FI
Chiunque partecipa al «Giorno del Signore», in cui si rivive la Risurrezione di Gesù e la discesa dello Spirito Santo, soddisfa al primo Precetto. Questa partecipazione, però, deve essere attiva, sentita e piena. Chi non assolve questo Precetto commette peccato mortale; tuttavia sono previste delle “gravi ragioni” che dispensano da esso.
«Il primo precetto, “Parteciperai alla Messa la domenica e le altre feste comandate”, chiede ai fedeli di prendere parte alla celebrazione eucaristica ove è convocata la comunità cristiana nel giorno che ricorda la Risurrezione del Signore» (CCC, n. 2042; CDC, cann. 1246-1248).
La Chiesa consacra la domenica («Dies dominica, dies Domini», «Giorno del Signore») di ogni settimana al culto di Dio. Essa fu sostituita al sabato ebraico, per distinguere sempre meglio i cristiani dagli ebrei; inoltre nella domenica si ricorda in modo particolare la Risurrezione del Signore e la discesa dello Spirito Santo, due misteri fondamentali nella vita della Chiesa, avvenuti in tal giorno.
Alle domeniche dell’anno, a Pasqua e a Pentecoste, la Chiesa ha aggiunto, quale solennità di precetto: la festa della Santissima Madre di Dio (1 gennaio), l’Epifania (6 gennaio), l’Assunzione (15 agosto), Tutti i Santi (1 novembre), l’Immacolata Concezione (8 dicembre), il Natale del Signore (25 dicembre), (cf CCC, n. 2177).
Soddisfa al primo Precetto chi partecipa alla Messa dovunque essa venga celebrata con il rito cattolico, nel giorno stesso della festa o nel pomeriggio del giorno precedente (cf CCC, n. 2180).
Il Precetto parla di partecipazione e non più di assistenza, perché siamo attori e non semplici spettatori della Celebrazione eucaristica. Gli attori sono coloro che partecipano; mentre gli spettatori assistono.
Il Precetto richiede, inoltre, l’essere presenti in chiesa, dal principio alla fine. Ascoltare la Messa per radio o televisione è solo un atto di devozione utile per chi è realmente impossibilitato ad andare in chiesa.
La partecipazione alla Santa Messa deve essere attiva (seguire attentamente lo svolgersi del rito sin dall’inizio), sentita (unirsi vivamente a Gesù che s’immola sull’Altare fra le mani del sacerdote), piena (se si riceve la Santa Comunione, dopo aver purificato l’anima con il Sacramento della confessione).
Poiché la Santa Messa festiva fonda e conferma tutto l’agire cristiano, coloro che deliberatamente e senza un reale impedimento non osservano questo obbligo commettono un peccato mortale. Vi sono dei casi per i quali non partecipare alla Santa Messa festiva non costituisce peccato mortale e cioè: malattia, cura dei lattanti e dispensa del parroco per un grave motivo (cf CCC, n. 2181).
Nei giorni di Precetto è opportuno anche curare la formazione religiosa (studio del Catechismo o lettura della Bibbia, ecc.), partecipare possibilmente al canto dei Vespri o a qualche altra pia funzione o fare qualche opera di bene (visitare gli ammalati e i poveri, ad esempio), (cf CCC, n. 2186).
Nei giorni di Precetto i fedeli devono astenersi da quei lavori o da quelle attività che impediscono il culto dovuto a Dio, la letizia propria del giorno del Signore, la pratica delle Opere di misericordia e la necessaria distensione della mente e del corpo. Tutti devono avere la possibilità di godere di un sufficiente riposo e del tempo libero che permetta loro di curare la vita familiare, sociale e religiosa. Ogni cristiano quindi deve evitare di imporre ad altri senza necessità ciò che impedirebbe loro di rispettare il giorno del Signore. Le necessità familiari o una grande utilità sociale costituiscono giustificazioni legittime di fronte al Precetto del riposo domenicale (cf CCC, nn. 2185, 2195).
Le gravi ragioni che dispensano dal Precetto del riposo domenicale sono:
1) la pubblica utilità. Es.: i servizi di trasporto, il funzionamento degli impianti elettrici, idrici, del gas, gli strumenti della comunicazione sociale, ecc.;
2) la necessità di vita. Es.: cucinare, urgenti lavori domestici, ecc.;
3) il pericolo di danni notevoli. Es.: lavori urgenti in campagna o nelle grandi fabbriche, lo sgombero di edifici pericolanti, tenere accesi determinati impianti tecnici (per es. altiforni), i quali se venissero spenti e ridotti completamente all’inattività di domenica comporterebbe danni notevolissimi, o la cui riattivazione dopo la domenica comporterebbero costi molto elevati, ecc.;
4) la carità verso il prossimo. Es.: l’assistenza di un malato grave;
5) la pietà. Es.: lavori in chiesa da parte di chi presta servizio;
6) la consuetudine del luogo. Es.: servizi di ristorazione e turistici, alcuni esercizi commerciali per alcune ore necessarie per la società ecc.
La Messa festiva è insostituibile perché: 1) è l’unico atto di culto veramente degno di Dio; 2) ciò sarebbe apertamente contro il Comandamento che prescrive di santificare la festa; 3) specialmente alla domenica, memoriale della Pasqua, i fedeli si sentono e diventano comunità, Popolo di Dio e Chiesa, uniti dallo Spirito di Cristo morto e risorto (cf CCC, n. 2182).
Il CDC contempla l’eventualità che una comunità sia sprovvista di sacerdote: ovviamente è dispensata dalla Messa, ma non dalla sostituzione con altra Celebrazione liturgica (liturgia della Parola), secondo le norme stabilite dal Vescovo diocesano (CDC, can. 1248, § 2). http://www.settimanaleppio.it/index.cfm?ID=310&Contents=1&expand=4&Ar=1
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Vaticano preme per la legge Domenicale
La Domenica "è l'identità della comunità cristiana e centro della sua vita e missione", che "non possiamo vivere senza unirci insieme la Domenica", che solo i cristiani "che hanno vissuto in conformità con la Domenica" sono "giunti alla nuova speranza", e che "i cristiani di oggi devono riscoprire l'importanza fondamentale della celebrazione Domenicale". (Visita Pastorale di Papa Benedetto XVI a Bari per la chiusura del 24 ° Congresso Eucaristico Nazionale italiano, Omelia di Papa Benedetto XVI, Esplanade di Marisabella, Domenica, 29 Maggio 2005.)
Il Sabato "non è più" il giorno culto di Dio, solo la Domenica si può entrare a far parte del corpo di Cristo nel mondo, solo adorando la Domenica si può evitare "l'isolamento egoistico" ed essere invece uniti "in una grande comunità. .. una comunità universale "divenire" relativa a tutti nel mondo. "(Incontro con il Clero diocesano di Aosta, Discorso di Papa Benedetto XVI, Chiesa parrocchiale di Introd (Valle d'Aosta), Lunedi, July 25, 2005.)
Ogni Domenica deve essere dedicata e donata a Dio. (Santa Messa nella Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, Omelia di Papa Benedetto XVI, pronunciate in chiesa parrocchiale di Castel Gandolfo, Lunedi, August 15, 2005.)
"Disordine sociale, guerra, ingiustizia e violenza" può essere contrastata solo "con la riscoperta e il rispetto della legge morale universale [osservanza della Domenica], che solo riconoscendone il diritto il mondo può avere dignità, vita e libertà" "con condizioni di giustizia e di pace in tutte le comunità del mondo, e che la promozione e la difesa di questa legge è quello che deve regolare i rapporti tra le nazioni e i popoli nel perseguimento del bene comune della famiglia umana ... all'interno della comunità internazionale . "(Discorso del Papa Benedetto XVI a SE il Signor Francis Rooney, nuovo Ambasciatore degli Stati Uniti d'America presso la Santa, Sabato Santo 12, 2005.)
La domenica è un giorno di riposo per tutti i lavoratori. (Discorso di Papa Benedetto XVI a italiano 'Operaia Cristiana Associazioni (ACLI), Sala Clementina, Venerdì, 27 Gennaio 2006).
La gente non può essere santificata tranne che la Domenica, perchè Cristo ha trasferito la sacralità del Sabato alla Domenica, che solo coloro che continuano a osservare la Domenica appartengono a Cristo, che solo la Domenica è "il Signore risorto si fa presente tra i suoi seguaci", che solo questo è il "culto a Dio. ", e che possa la Domenica" riconquistare tutta la sua importanza. "(Lettera di Papa Benedetto XVI al Card.. Francis Arinze in occasione della giornata di studio in onore del 43o anniversario della promulgazione della Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium , Dal Vaticano, 27 novembre 2006.)
La domenica è un "obbligo per tutti i fedeli" che porta "la libertà autentica che consenta loro di vivere ogni giorno", che è il giorno del Signore, che è "un giorno per essere santificato", e quelli che non lo osservano subiscono " la perdita di un senso autentico della libertà cristiana "e la perdita di essere" figlio di Dio ", che Domenica è il" santo giorno primordiale "ed" è destinato ad essere conservato santo "," un giorno di riposo dal lavoro", che si spera "verrà riconosciuto anche dalla società civile" per legge. (Sacramentum Caritatis:-sinodale sul Esortazione l'Eucaristia come fonte e culmine della Vita e la chiesa della Missione, in cui Papa a Roma Benedetto XVI, a Saint Peter 22 febbraio 2007, festa della Cattedra di Pietro. Post)
"E' necessario", " tenere in grande considerazione "speciale" la Domenica per "rimanere uniti a Cristo", poiché "è il giorno dedicato al Signore." (Messaggio di Papa Benedetto XVI ai partecipanti al 9 ° International Youth Forum (Rocca di Papa, 28-31 marzo 2007), dal Vaticano, 28 marzo 2007.)
Solo la Domenica possiamo sperimentare "un incontro personale con Cristo." (Viaggio Apostolico di Papa Benedetto XVI in Brasile in occasione della V Conferenza Generale dei Vescovi dell'America Latina e dei Caraibi, seduta inaugurale, Discorso di Papa Benedetto XVI, Sala Conferenze, Santuario di Aparecida, Domenica, 13 Maggio 2007.)
"Senza Giorno del Signore, non possiamo vivere", che l'incontro con il Signore si verifica solo nel "giorno specifico" della Domenica, che la vita non può prosperare senza Domenica, e che la Domenica è un giorno di riposo, di libertà e di uguaglianza per tutto il mondo. (Celebrazione eucaristica Omelia di Papa Benedetto XVI, Stephen Cattedrale di Saint, Vienna, Domenica 9 Settembre 2007.)
Incoraggiato America ad esercitare "la propria leadership nell'ambito della comunità internazionale" basato sulla "legge morale comune [santità della Domenica]." (Discorso di Papa Benedetto XVI a SE la Signora Mary Ann Glendon, nuovo ambasciatore degli Stati Uniti d'America presso la Santa Vedi, Venerdì, 29 Febbraio 2008).
Il mondo ha più bisogno di speranza di pace, giustizia e libertà, che "non può mai essere conseguita senza obbedire alla legge di Dio" [santità della Domenica]. (Video-messaggio di Benedetto XVI il Papa ai cattolici e al popolo degli Stati Uniti d'America in occasione del Viaggio Apostolico prossimi, 15-21 aprile 2008).
Il RCC "dà il suo contributo (nella sfera etica e morale), secondo le disposizioni del diritto internazionale, aiuta a definire quella legge, e ad essa ha riferimento", che viviamo in un tempo in cui piccoli gruppi di persone indipendenti minacciano l'unità del mondo, e che l'unico modo per combattere questo problema è di una legge che istituisce e poi ordina a tutti la società ai sensi della presente legge, promuovendo in tal modo "la pace e la buona volontà su tutta la terra." (Viaggio Apostolico negli Stati Uniti d'America e Visita alla sede delle Nazioni Unite Organization, Incontro con i membri dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Discorso di Papa Benedetto XVI, New York, Venerdì 18 aprile, 2008.)
"Nel rispetto della libertà religiosa e del bene comune di tutti i cristiani [negli Stati Uniti e altrove] deve chiedere il riconoscimento della domenica e della Chiesa come santi giorni festivi." Catechismo della Chiesa Cattolica, e definitiva edizione popolare, 2000, par. 2188
"Questa organizzazione propone in ogni modo possibile per aiutare a preservare la Domenica come una istituzione civile. La nostra sicurezza nazionale richiede il sostegno attivo di tutti i buoni cittadini nel mantenimento della nostra americana sabato. Le leggi della Domenica devono essere applicate."- Citato come "principi contenuti nella Costituzione "del organizzazione originale (che allora si chiamava l'Unione americana Sabbath), citato in Il giorno del Signore dell'Alleanza, venticinque Report (1913), p. 6.
Nel quarto e quinto secolo, spettacoli e teatri di Domenica, si è lamentato, ha ostacolato la "devozione dei fedeli," perché molti di loro che hanno partecipato, i membri hanno preferenza al servizio della chiesa. La Chiesa, dunque, ha chiesto che lo Stato interferisca , e promuova il rispetto della Legge della Domenica. "In questo modo", dice Neander "la chiesa ha ricevuto aiuti dallo Stato per la realizzazione dei suoi fini." Questa unione della Chiesa e dello Stato è servito a stabilire il papato al potere. Un corso simulare perseguito ora produrrà gli stessi risultati. -AUGUSTUS NEANDER, Storia generale della religione cristiana e la Chiesa, la traduzione Torey (3a americana ed.), Vol. 2, pp 300.301
Il 7 settembre 1947, Papa Pio XII dichiarò che "il tempo per la riflessione e la pianificato che è passato in campo religioso e morale e il momento di agire è arrivato." Egli ha detto che "la battaglia in campo religioso e morale, imperniato su cinque punti: la cultura religiosa, la santificazione della Domenica, il risparmio della famiglia cristiana, la giustizia sociale e la lealtà e la sincerità nei rapporti." - Stella della Sera (Washington DC), 8 settembre, 1947.
Siamo pronti per la crisi imminente?
In Germania governo, sindacati e imprenditori si impegnano a rivedere l'attuale sistema entro il 2013: più spazio al tempo libero. L'obiettivo è dare ai lavoratori la possibilità di occuparsi dei figli...
dal corrispondente ANDREA TARQUINI (09 febbraio 2011)
Aperture domenicali, nuovo anatema del vescovo di Padova
PADOVA — Puntuale, come tutti gli anni, arriva la «scomunica» del vescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, contro le aperture domenicali… «Il tema del riposo settimanale e, per i credenti, della santificazione del giorno del Signore, rimangono un’attenzione costante nell’agire della Chiesa padovana. Il senso cristiano della domenica sta nel proporre valori fondamentali di qualità di vita umana, personale e sociale, degna dell’altissima vocazione dell’uomo. Il riposo festivo è un’esigenza profonda, perché assicura la trascendenza e la libertà dell’uomo rispetto alle cose terrene, il primato e la Signoria di Dio e non quella del profitto materiale, il coltivare la vita e gli affetti familiari, la necessaria distensione del corpo e dello spirito e l’esercizio delle opere di carità verso il prossimo…
Davide D’Attino
I vescovi d’Europa difendono la domenica come giorno di ...
Radio Vaticana - “La domenica, a rischio nella vita attuale” è il titolo del documento che i vescovi francesi hanno diffuso a commento della futura Direttiva europea sull’orario di lavoro. Nel testo – riferisce – Zenit - i presuli sottolineano l’importanza di rispettare la domenica perché – si legge - da un lato è necessario “un tempo per riposare, vivere in famiglia, avere una vita sociale e svolgere varie attività culturali, sportive”, e dall’altro l'economia e il lavoro “non possono avere l'ultima parola nella vita sociale”. Cancellare il carattere particolare della domenica, avvertono, “è una via facile che, con il pretesto del liberalismo, toglie all'uomo un'indicazione oggettiva, iscritta nel tempo, della sua dimensione spirituale”. E non è utile, giacché se i grandi esercizi commerciali intendono così “dinamizzare l'economia”, questa misura in realtà non è efficace perché il problema “ha più a che vedere con il potere d'acquisto reale dei consumatori”. Per i lavoratori, inoltre, i vantaggi salariali del lavoro straordinario spariranno, “a meno che non si ricorra a impieghi a tempo parziale, che continueranno a rafforzare le situazioni precarie di molte famiglie”. Fin dai primi secoli – spiegano i vescovi - il significato della domenica come giorno dell'Eucaristia “ha preceduto l'instaurazione della domenica come giorno di riposo settimanale”, che “ha permesso di arricchire la celebrazione del giorno del Signore” come “giorno dedicato alla famiglia e alla contemplazione spirituale”. Di fronte alla minaccia della scomparsa del riposo settimanale, i presuli ricordano che “l'uomo non vive di solo pane”, e affermano che difendendo la domenica, la Chiesa desidera anche “prestare un servizio a tutta la società, perché possa trovare un cammino che permetta di rendere la vita umana sempre più umana”. Un’esigenza, quella di rispettare la domenica, che trova eco nelle parole di Piotr Mazurkiewicz, segretario generale della COMECE che riunisce le conferenze episcopali d’Europa, secondo il quale il mancato inserimento della domenica come giorno privilegiato per il riposo settimanale all’interno della Direttiva europea rappresenta “un’incoerenza e un atto mancato, se si considera quanto i cittadini europei si attendano un’Europa sociale che protegge i lavoratori e le loro famiglie”. “E’ importante – conclude Mazurkiewicz – che Chiese, sindacati e organizzazioni della società civile continuino a mobilitarsi e a parlare con una voce sola negli Stati membri, in particolare quando occorre difendere i diritti sociali fondamentali”. http://www.facebook.com/note.php?note_id=106967480524
INTERVENTO DI MONS. VINCENZO PAGLIA, SUL RIPOSO DOMENICALE
Archiviato in: Nessuna categoria — chiesaumbra @ 18:24 and
Sollecitato ad intervenire su un problema particolarmente a cuore a numerosi lavoratori e lavoratrici, quello del riposo domenicale, il presidente della Conferenza episcopale umbra, mons. Vincenzo Paglia, a nome dei vescovi della regione, risponde con una lettera aperta… I vescovi non ne prendono atto solo oggi, ma è da anni che, attraverso la loro opera pastorale, richiamano credenti e non credenti alla «fisionomia» che la Chiesa dà alla Domenica: «giorno dell´Eucaristia e della preghiera, giorno della comunità e della famiglia, giorno del riposo e della festa, giorno della libertà dalle cure e dalle fatiche quotidiane…»…Questa centralità del giorno del Signore spinse alcuni cristiani a respingere l’accusa di violare la legge radunandosi di Domenica. Si rivolsero al giudice dicendo: Sine Dominico vivere non possumus (non possiamo vivere senza la Domenica). Si tratta di 49 cristiani del IV secolo di Abitene (una città nell’attuale Nord Africa) i quali accettarono la morte pur di non tradire la celebrazione della Domenica. Sì, sono martiri della Domenica!... Il giorno di riposo è assolutamente necessario per il bene e il benessere della famiglia, sia per la coppia di sposi, in quanto coppia, che ha pur bisogno dell’esperienza della gratuità e della libertà, sia per i figli che hanno urgente e grave bisogno d’un dialogo permanente con il loro papà e la loro mamma…Chiediamo pertanto il rispetto del giorno sacro della Domenica; chiediamo che nessuno sia obbligato a lavorare di Domenica e che, se richiesto, possa rifiutarsi senza pericolo di ritorsioni o di perdita del posto di lavoro. Anche agli sportivi chiediamo di rispettare maggiormente questo giorno, organizzando le gare in modo diverso.
Chiediamo agli uomini e alle donne credenti e di buona volontà, ai sindacati, alle associazioni di categoria di unirsi in un’azione comune volta alla salvaguardia dei valori umani, cristiani, familiari, sociali, sui quali non può non fondarsi la vita di ogni uomo e ogni donna e la salvaguardia dell’intero creato...per una lettura integrale http://chiesaumbra.terniblog.it/2010/04/09/intervento-di-mons-vincenzo-paglia-sul-riposo-domenicale/
In preparazione Concordato tra il Vaticano e la Bielorussia
Scritto da Administrator
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Domenica 05 Dicembre 2010 21:34
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Fonte: Belapan
Il responsabile della comunicazione presso la segreteria della Conferenza dei vescovi cattolici in Bielorussia, padre Alexander Ulas ha informato che è in corso la discussione per la firma del Concordato.
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La partita della domenica alle 12.30 non piace al Vaticano: "E' una decisione DELETERIA"
Monsignor Mazza critica la scelta di far giocare una partita alle 12.30.
03/ago/2010 18.46.00
Da quest'anno, la Serie A - a parte gli anticipi del sabato e il posticipo della domenica sera - inserirà nel proprio programma del weekend anche la partita delle 12.30, una sorta di "anticipo" all'inglese sulle sfide in programma poi alle 15.
Dopo le proteste di tifosi e calciatori in merito a tale decisione, è arrivata anche quella del Vaticano. "Ritengo questa scelta veramente deleteria - ha dichiarato monsignor Carlo Mazza, come riportato ggi su 'Tuttosport' - Mettersi davanti agli schermi alle 12.30, quando si va a pranzo, a me pare un’invasione di campo. La famiglia è uno snodo importantissimo, non possiamo “svenderlo” ad altri eventi".
per continuare a leggere…http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2010/08/03/2053981/
Benedetto XVI: "La domenica è un bene per l'uomo"
Chiede a credenti e non credenti di rispettarne il valore
CITTA' DEL VATICANO, domenica, 12 luglio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI esorta a non perdere il senso della domenica, sia per i credenti che per i non credenti, perché questa rappresenta "un bene per l'uomo"… "La domenica è allo stesso tempo un giorno di riposo e di relax meritati, per stare in famiglia o tra amici"… per continuare
La domenica cristiana
Il memoriale della risurrezione
Fin dai primi secoli la domenica è il giorno più importante per i cristiani, e poco per volta viene orientata quasi unicamente alla celebrazione della Messa. Ma, osservando più da vicino, si vede che essa interessa e trasforma tutta l’esistenza cristiana.
La domenica cristiana è costituita innanzitutto dall’assemblea che si raduna in memoria della morte e risurrezione di Gesù. Ora, poiché in tutte le assemblee legittime, «sebbene spesso piccole e povere o che vivono nella dispersione, è presente il Cristo, per virtù del quale si raccoglie la chiesa una, santa, cattolica e apostolica», ognuna di esse realizza «la chiesa di Dio». Così, ogni assemblea domenicale è il “sacramento” fondamentale (presente) della morte (passato), della risurrezione (passato) e della venuta nella gloria (avvenire) del Signore. L’eucaristia, che celebra esplicitamente questa memoria nella sua triplice dimensione temporale, è stata da sempre il centro dell’assemblea domenicale.
Il Parlamento Europeo ha dato vita a una iniziativa per salvaguardare la domenica come giorno di riposo settimanale all'interno della legislazione degli Stati membri e dell'Unione Europea. Secondo il cardinale di Barcellona, si tratta di una mozione che andrebbe appoggiata…
I membri di una famiglia hanno bisogno di tempo sufficiente da trascorrere insieme per crescere nell'amore e nell'aiuto reciproco, ha sottolineato il cardinale Martínez Sistach, che considera la domenica “un importante giorno di riposo, allegria e solidarietà”.
Rabbini a sostegno del Papa
Più di cento rabbini delle varie denominazioni firmeranno un messaggio che verrà pubblicato su una pagina del quotidiano israeliano “Haaretz” per dare il benvenuto a Benedetto XVI in Terra Santa e promuovere il dialogo tra ebrei e cristiani.
E' un'iniziativa promossa dal rabbino Jack Bemporad, direttore del Center for Interreligious Understanding del New Jersey (Stati Uniti) e membro della International Foundation for Interreligious and Intercultural Education. Bemporad insegna inoltre presso l'Università Pontificia San Tommaso di Roma, nota anche come “Angelicum”.
Il messaggio dei rabbini è intitolato “United in our age” e si ispira alla Nostra Aetate, la dichiarazione del Concilio Vaticano II pubblicata il 28 ottobre 1965 e che ha costituito una svolta nelle relazioni tra ebrei e cattolici.
La santificazione della Domenica
P. Emmanuele Feuerstein FSO
Alcuni pensieri riguardo la domenica. Accanto ai sacramenti la domenica è il segno esteriore che rende visibile un cristiano. Oggi la domenica cristiana viene minacciata da diverse parti. Sentiamo che per una società che ha la tendenza a diventare incredula, la domenica è un segno di contraddizione. Spero che questi pensieri possano aiutarci a santificare questo giorno e ci rendano capaci di salvaguardarlo…
“Il giorno di domenica in cui si celebra il Mistero pasquale, per la tradizione apostolica, deve essere osservato in tutta la Chiesa come il primordiale giorno festivo di precetto” (Can. 1246 § 1), così ci dice il Codice del Diritto Canonico. Essendo l’Eucaristia il vero cuore della domenica, si comprende perché, fin dai primi secoli, i Pastori non abbiano cessato di ricordare ai loro fedeli la necessità di partecipare all’assemblea liturgica. “Lasciate tutto nel giorno del Signore”…
Per alcuni secoli i cristiani vissero la domenica solo come giorno di culto, senza potervi annettere anche il significato specifico del riposo sabbatico. Solo nel IVo secolo la legge civile dell’Impero Romano riconobbe il ritmo settimanale, facendo in modo che nel “giorno del sole” i giudici, le popolazioni delle città e le corporazioni dei vari mestieri cessassero di lavorare… La storia ci insegna che la domenica solo a poco a poco e con grande fatica è divenuta il giorno che conosciamo oggi, cioè il giorno del culto divino, della famiglia, del riposo etc. Sarebbe quindi un errore vedere nella legislazione rispettosa del ritmo settimanale una semplice circostanza storica senza valore per la Chiesa e che essa potrebbe abbandonare. I Concili non hanno cessato di conservare, anche dopo la fine dell’Impero, le disposizioni relative al riposo festivo acquistate con fatiche e dolori… L’Eucaristia domenicale fonda e conferma tutto l’agire cristiano. Per questo i fedeli sono tenuti a partecipare all’Eucaristia nei giorni di precetto, a meno che siano giustificati da un serio motivo (per esempio: la malattia, la cura dei lattanti; o ne siano dispensati dal loro parroco). Coloro che deliberatamente non ottemperano a questo obbligo commettono un peccato grave (cf. CCC 2181). Così ci dice il Catechismo della Chiesa cattolica… “Nel rispetto della libertà religiosa e del bene comune di tutti, i cristiani devono adoperarsi per far riconoscere dalle leggi le domeniche e i giorni di festa della Chiesa come giorni festivi… I cristiani dunque devono adoperarsi per far riconoscere la domenica anche dalle leggi… Per continuare http://www.opera-fso.org/italiano/?p=125
Papa: più spazio alla libertà religiosa
Benedetto XVI ha ringraziato i governi e le istituzioni nazionali che la difendono. Ma non basta: deve trovare applicazione e rispetto a tutti i livelli e in tutti i campi.
La "cartina" della diplomazia vaticana
11/01/2011
Sono 178 gli Stati che attualmente intrattengono piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede. A questi vanno aggiunti l'Unione Europea e il Sovrano Militare Ordine di Malta, oltre a una missione diplomatica a carattere speciale: l’Ufficio dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp). Per quanto riguarda le organizzazioni internazionali, la Santa Sede è presente all'Onu in qualità di «Stato osservatore»; è inoltre membro di sette organizzazioni agenzie del sistema Onu, osservatore in altre otto e membro o osservatore in cinque organizzazioni regionali.
Tra i Paesi che non hanno formali relazioni diplomatiche con la Santa Sede c'è la Repubblica Popolare Cinese, da quando, nel 1951, il nunzio apostolico abbandonò la Cina per trasferirsi a Taiwan. Un avvicinamento è invece attualmente in corso con il Vietnam. Nel secondo incontro del Gruppo congiunto di lavoro Vietnam-Santa Sede, che ha avuto luogo in Vaticano dal 23 al 24 giugno 2010 al fine di approfondire le relazioni tra i due Stati come pure i legami tra la Santa Sede e la Chiesa cattolica locale, è stata decisa come primo passo, la nomina da parte del Papa di un rappresentante non-residente della Santa Sede presso il Vietnam. La nomina, non ancora decisa, dovrebbe avvenire «in tempi brevi», ha spiegato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi.
Nel 2010 in tre Paesi africani (Ciad, Malawi e Gabon)si è stabilizzata la presenza della rappresentanza diplomatica della Santa Sede, con la presenza di incaricati d'affari. Tra gli accordi, cioè una sorta di Concordati firmati nell'anno appena concluso, va registrato quello siglato a Sarajevo con la Bosnia-Erzegovina circa l'assistenza religiosa a cattolici, membri delle Forze armate della Bosnia ed Erzegovina.
Alberto Bobbio
Insieme nella domenica
L'appello lanciato da Bruxelles ai cittadini e alle istituzioni Ue
Più di 70 organizzazioni, fra cui Chiese, sindacati e organizzazioni della società civile, si sono riunite, il 24 marzo, in seno al Parlamento europeo per la Prima Conferenza Europea sulla Protezione delle Domeniche libere dal lavoro. Alla Conferenza si è lanciato un appello in cui si richiama il Parlamento, la Commissione e tutti i cittadini europei ad unirsi per una generale mobilitazione in difesa della Domenica. Questo il testo dell'appello.
In occasione della Prima Conferenza Europea sulla Protezione delle Domeniche libere dal lavoro, che si è tenuta presso il Parlamento Europeo a Bruxelles il 24 marzo 2010:
Noi firmatari crediamo che, per principio, tutti I cittadini dell'Unione europea abbiano il diritto a una domenica libera dal lavoro. Ovviamente, questo non esclude delle eccezioni necessarie a fornire i servizi essenziali, ne pregiudica l'importante ruolo sociale dei partner nella negoziazione di accordi collettivi.
La protezione di una domenica libera dal lavoro è di importanza primaria per la salute dei lavoratori (1), per la riconciliazione della vita lavorativa e di quella famigliare (2) e della vita della società civile nel suo complesso. Questo giorno di riposo condiviso serve a rafforzare la coesione sociale nelle nostre società (3), una coesione severamente minacciata dall'attuale crisi economica. Pertanto esortiamo i Capi di Stato e I Governi dei 27 Stati membri, che si riuniscono per il Summit di Primavera, di resistere fermamente alle crescenti pressioni per la liberalizzazione delle leggi che prevedono una domenica libera dal lavoro e di impegnarsi a salvaguardare e promuovere la domenica libera dal lavoro come pilastro del Modello Sociale Europeo, entro le leggi delle rispettive nazioni.
Esortiamo la Commissione Europea a rafforzare efficacemente il Modello Sociale Europeo così a lungo voluto da milioni di cittadini in tutta Europa. In modo particolare esortiamo la Commissione Europea ad assicurare che la legislazione UE e le regole di mercato interne garantiscano la centralità delle domeniche libere dal lavoro nella vita dei lavoratori e della società nel suo complesso e di garantire che non venga messa in pratica nessun'altra forma di pressione sul principio della Domenica libera dal lavoro.
Esortiamo i Membri del Parlamento europeo ad assicurare che le legislazione UE rilevanti rispettino e promuovano la protezione delle Domeniche come giorni settimanali di riposo per tutti i cittadini UE.
Infine, esortiamo i cittadini europei a firmare una futura Iniziativa dei Cittadini che si esprima in favore della protezione delle Domeniche libere dal lavoro.
Confidiamo che la Prima Conferenza europea sulla protezione delle Domeniche libere dal lavoro si dimostrerà essere il punto di partenza per una rete di cooperazione permanente tra gli organizzatori e i partner di sostegno della conferenza. Ci aspettiamo che tale cooperazione spiani la strada per la creazione della prima Alleanza Europea per le Domeniche Libere.
(1). Studi scientifici dimostrano che una Domenica libera dal lavoro è più importante per la salute e il benessere di qualunque altro giorno libero dal lavoro durante la settimana. Il lavoro domenicale pone un'enorme pressione sui lavoratori e le loro famiglie. Incoraggia lo stress e porta a malattie e assenteismo.
(2). Durante le Domeniche, i genitori e i bambini sono in grado di passare del tempo insieme. Le scuole sono chiuse. In base alla direttiva Ue sulla protezione dei giovani al lavoro, la Domenica è già riconosciuta come il giorno di riposo settimanale per bambini e adolescenti della Ue.
(3). Poiché permette ai cittadini di partecipare alla vita sociale e associativa, di ottenere una ricreazione culturale e spirituale, e di svolgere attività volontarie, la Domenica libera dal lavoro rafforza la coesione sociale delle nostre società.
DOMENICA IN EUROPA
Un giorno da proteggere
Per la salute dei lavoratori, per il bene della famiglia e della società
Si è svolta a Bruxelles nel pomeriggio del 24 marzo 2010 la prima conferenza europea per la "Protezione della domenica libera dal lavoro". 72 le organizzazioni, tra Chiese, associazioni della società civile e sindacati da tutta Europa, che hanno collaborato nell'organizzare l'iniziativa di Thomas Mann, europarlamentare tedesco (Epp/Cdu), vice-presidente della commissione parlamentare per gli affari sociali. Hanno dato il loro appoggio all'iniziativa anche numerosi eurodeputati, appartenenti a tutti gli schieramenti e paesi europei.
La salute dei lavoratori. "La protezione della domenica non lavorativa è di grande importanza per la salute dei lavoratori, per la conciliabilità tra lavoro e vita familiare e per la società civile nel suo insieme": così ha aperto i lavori l'eurodeputato Thomas Mann di fronte a circa 350 persone, dopo aver dato lettura dell'appello indirizzato ai capi di stato e di governo. "La conferenza di oggi e l'appello firmato da tutte le organizzazioni che hanno promosso l'iniziativa - ha affermato - sono la pietra d'angolo della creazione di un'Alleanza europea per la domenica libera". Nella mattinata la Commissione europea aveva riaperto il processo di consultazione in cui i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro sono chiamati nelle prossime 6 settimane ad esprimersi sulle opzioni per un riesame delle regole Ue in materia di orario di lavoro, in vista della revisione della direttiva del 2003, ormai scaduta. Intervenendo alla conferenza sulla protezione della domenica, Laszlo Andor, commissario Ue responsabile per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, ha rilevato che, "riguardo al tempo del riposo previsto nella normativa, oggi sono i Paesi a definire quale debba essere il giorno settimanale del riposo, secondo il principio della sussidiarietà: in 16 casi la domenica è tutelata". Il commissario ha quindi esortato i partecipanti alla conferenza a far pervenire alla Commissione le proposte per la difesa della domenica.
Garantire il rispetto dei diritti. "È necessario che ci sia un giorno comune di riposo per permettere a un comportamento sociale di sincronizzarsi", ha affermato Friedhelm Nachreiner (Germania, docente di psicologia applicata). "Studi del 2000 e del 2005 hanno dimostrato che se la domenica è lavorativa, il rischio d'incidenti in orario di lavoro aumenta fino al 30%, come pure vi sono conseguenze sulla salute (insonnia, problemi cardiaci). Benché non siano chiarite le cause di questa correlazione, resta il dato di fatto". Per altro verso, ha precisato Ulrich Dalibor (Federazione europea dei sindacati - Uni Europa), "l'aumento degli orari di lavoro nel settore del commercio non ha generato aumento di ricchezza per i lavoratori, mentre li ha deprivati del tempo libero". Il vescovo austriaco Ludwig Schwarz (Linz) ha fatto un accorato appello: "Non dedichiamo tutto il tempo al consumo e al commercio. Tutelare la domenica significa anche garantire il rispetto dei diritti umani e il rispetto della dimensione spirituale e religiosa della persona". Ed ha richiamato "il terzo comandamento", "regola sociale, oltre che religiosa".
Alleanze per la domenica libera. In diversi Paesi - Austria, Germania, Gran Bretagna, Slovacchia - sono nate le "Alleanze per la domenica libera", iniziative popolari volte a contrastare leggi e lobby economiche che minacciano la domenica. Michael Trend, del Regno Unito, ha raccontato l'esperienza della campagna 'Keep Sunday Special', nata nel 1986. Nel 1994 una legge è riuscita a far passare l'apertura domenicale di 6 ore dei negozi; ora è in corso una raccolta di firme per impedire che venga ulteriormente estesa. "La nostra campagna si fonda su 5 principi", ha spiegato Trend: "Proteggere le relazioni (la mia libertà di comperare non può violare la tua libertà); difendere il piccolo commercio locale; rispettare i credenti; difendere le comunità dalla frammentazione; riposare".
Apprezzare i beni immateriali. Tra i parlamentari che hanno preso la parola, la portoghese Ilda Figueiredo (Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica) ha affermato che "l'Europa sta bene quando la famiglia sta bene. E la famiglia sta bene se può passare del tempo insieme. Tutelare la domenica significa dare la possibilità ai genitori di stare con i propri figli". Mentre l'olandese Peter Van Dalen (Conservatori e Riformisti europei, vicepresidente della Commissione per i trasporti e il turismo) ha richiamato alla necessità di "unire gli sforzi", in relazione ad altre direttive elaborate a livello Ue, come quella che prevede il divieto del traffico pesante la domenica. Interessante l'esperienza di un partecipante slovacco, che ha raccontato: "Quando, dopo il 1989, le imprese occidentali sono arrivate e hanno cominciato a sfruttare i nostri lavoratori, la domenica festiva ha cessato di esistere per noi". Egli ha lanciato un accorato appello affinché si definisca al più presto un coordinamento europeo di tutte le iniziative nazionali a difesa della domenica e un programma concreto su come procedere in questo impegno di lobby. "Dobbiamo invertire il processo di 'materializzazione' della persona e cambiare i fondamenti della nostra civiltà che crede nella crescita materiale indefinita", ha sintetizzato l'eurodeputato Vittorio Prodi, concludendo i lavori dopo un ampio dibattito tra i partecipanti. "Occorre iniziare - ha aggiunto Prodi - ad apprezzare i beni immateriali: le relazioni, la conoscenza… recuperando una visione di qualità e di sostenibilità della vita". http://www.db.agenziasir.it/sir/dati/2010-03/25-5596/eur23.rtf
La Bibbia e le testimonianze di Ellen White ci avvertono che la profezia si sta adempiendo. La Domenica obbligatoria onorerà il papato perché questo giorno è figlio del papato e produrrà una feroce persecuzione per tutti quelli che si distanzieranno dai dogma papali come la Domenica per osservare il Sabato del quarto Comandamento (Esodo 20: 8-11) per restare fedeli a Dio.
"Il movimento domenicale sta avanzando nell'oscurità. I leader nascondono il vero problema, e molti che si uniscono al movimento non vedono verso dove tende la corrente occulta... Stanno lavorando alla cieca. Non vedono che se un governo protestante sacrifica i principi che l'hanno fatto una nazione libera ed indipendente, e mediante leggi incorpora nella Costituzione principi che propagassero le falsità e gli inganni papali, affonderanno negli orrori di Roma papale dell'Età Oscura" RH Extra, 11 Diciembre, 1888.
“Che i figli di Dio, osservatori dei Comandamenti, non permangano ora in silenzio come se dovessero conformarsi con la situazione. Quello che ci aspetta è una guerra continua nella quale rischiamo di essere imprigionati, di perdere le proprietà e anche la vita per difendere la Legge di Dio, la quale si sta invalidando con le leggi degli uomini” 7CBA 986, 1889.
"Il protestantesimo estenderà la mano con cameratismo al potere cattolico romano. Quindi si decreterà una legge contro il giorno di riposo della creazione di Dio, il Sabato, e sarà allora che Dio farà la 'sua opera strana'... la sua strana operazione sulla terra" 7CBA 922, 1886.
Elena White dice in proposito "Come l’assedio di Gerusalemme da parte degli eserciti romani è il segnale perché gli ebrei cristiani fuggono da Gerusalemme, così la presa di posizione della nostra nazione (Stati Uniti) con il decreto (legge domenicale) che imponga il giorno di riposo Papale sarà per noi un avvertimento. Allora sarà tempo di abbandonare le grandi città e prepararci ad abbandonare anche i centri minori per trasferirci in luoghi appartati in mezzo ai monti” - E.G.White, Testimonies for the Church, vol.5, p.465. “
La domenica ha perso il suo valore in una società che marcia verso il paganesimo
Come già segnalato altre volte, nelle sale cinematografiche circola un filmaccio che irride alla Passione di Cristo, una autentica polpetta avvelenata.
Ne discutiamo con Monsignor Giacomo Babini Vescovo Emerito di Grosseto: "io non vado al cine, ma in Tv ho visto alcuni spezzoni e all'inizio non capivo che cosa fosse, poi ho inteso che era un film" Il contenuto veramente é riluttante: "che cosa vuole, ormai l'orientamento é questo. Avessero denigrato ebrei, arabi, gay, sarebbero insorti in nome del rispetto, ma sulla vita di Cristo é permesso dire tutto, anche cosa blasfeme, un atto incivile e idiota, la legge dovrebbe intervenire. Ma come potrà mai farlo in un continente che arriva persino a voler togliere il crocifisso dalle aule"?. Il contenuto é blasfemo: "certo che é blasfemo e velenoso, una porcheria. Non capisco perché non si reagisca, ma ormai i cattolici sono pigri, permettono di tutto, lasciano fare nel nome di principi come la tolleranza, ...
... il dialogo, la fratellanza. Valori giusti, sacrosanti: ma almeno rispettino i nostri simboli,invece nulla".
Ma si scandalizzano se due gay vengono picchiati per strada, atto illegale e censurabile: "la violenza é un reato e si condannino gli
aggressori. Ma oggi si arriva ad essere severi con i padroni dei cani che devono portare il sacchetto per per i bisogni delle bestioline, e allora costoro, etero e gay e chi parla di libertà di effondersi carinerie in pubblico, defechino per la pubblica piazza, si ubriachino e facciano quello che vogliono".
Il Papa ha lanciato un grido di allarme sulla domenica che perde valore: "ha ragione, una tendenza in atto da molto tempo, da quaranta anni in qua, da dopo molti eventi civili e religiosi. Penso che sia frutto della modernità, della progressiva apostasia e perdita di fede, di una mentalità che da sanamente cattolica anche nella tradizione, cede il passo al paganesimo. Ora non si dice quasi più buona domenica, eppure é il giorno del Signore, ma buon fine settimana, a dimostrazione che quasi ci vergogniamo della nostra fede e di professarla in pubblico. Dobbiamo al contrario esserne orgogliosi".
Molti la domenica lavorano: "una volta persino i contadini riposavano ad eccezione di chi doveva mietere il grano, che comunque andava a messa alle cinque del mattino. Oggi si alzano alle due del pomeriggio, fanno colazione e pensano già al lavoro del giorno seguente. Cristo non esiste. Ovviamente ci sono eccezioni e per esempio la domenica io celebro messa in due chiesette che sono piene. Dipende anche da come si educa il popolo. Se i parroci si fanno sentire, se danno buone indicazioni, arrivano i buoni frutti, altrimenti questi sono i risultati del modernismo e della debolezza. Lavorare la domenica, inoltre, é una cosa che va contro il primo comandamento, il più importante, ma anche il più ignorato".
Commercio, c’è l’accordo sulla riforma
La domenica negozi sempre chiusi
di Nadia Palazzolo
martedì 25 gennaio 2011
Dopo l’improvviso stop della scorsa settimana, quando l’approvazione sembrava solo una formalità, è stato raggiunto l’accordo all’Ars sul disegno di legge che riforma il settore del commercio.
Il ddl , che porta la firma dell’assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi, ha ricevuto l’ok della III commissione stamani al termine dell’audizione dello stesso Venturi.
Il testo prevede come “regola ordinaria” la chiusura domenicale e festiva, non affidando questa scelta esclusivamente all’esercente.
“Al fine di tutelare il diritto al riposo, alla salute e al godimento dei diritti civili e religiosi degli operatori del settore – si legge nel ddl – è obbligatoria la chiusura nelle seguenti giornate: 1° gennaio, Pasqua di Resurrezione del Signore, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 1° novembre, 8 e 25 dicembre nonché per altre 32 domeniche e/o giornate festive”. Per continuare... http://www.livesicilia.it/2011/01/25/commercio-ce-laccordo-sulla-riforma-la-domenica-negozi-sempre-chiusi/
Uiltucs: in Piazza per un confronto sulla nuova legge sul commercio
Scritto da Redazione
Sabato 20 Novembre 2010 14:30
Come promesso, Pasquale Guarracino ricorda al Presidente della Regione, Michele Iorio, al Primo Cittadino di Campobasso, Luigi Di Bartolomeo, al Presidente della Commissione Commercio, Alessandro Pascale l'appuntamento di domenica 21 novembre 2010, ore 10.30, in Piazza Prefettura a Campobasso per aprire, finalmente, un confronto sulla nuova legge sul commercio.Sono chiamati ad intervenire, inoltre, tutti i politici che hanno partecipato alla stesura ed all'approvazione della nuova legge regionale sul commercio e, naturalmente, coloro che hanno votato in senso contrario al testo di legge così come presentato in Consiglio Regionale: l'intento è quello di raccogliere sia i pareri favorevoli, che quelli contrari sull'argomento, per poter dar luogo ad un dibattito completo e coerente. L'obiettivo è quello di comprendere quali siano i vantaggi per la popolazione molisana, di fronte alle aperture selvagge durante le festività: i politici molisani sembrano avere dimenticato il grande numero di lavoratori impiegati nella media – grande distribuzione che per 35 festività l'anno saranno costretti ad andare a lavorare, invece che dedicarsi alla famiglia ed al meritato riposo.Era davvero necessario, per sopperire ai bisogni dei consumatori molisani, garantire una così vasta possibilità di accesso ai locali commerciali nei giorni festivi?Oppure era sufficiente garantire le aperture in giornate”strategiche”, da concordare anno per anno?La politica ha preso una posizione netta, del tutto distante dalle opinioni espresse dalle Organizzazioni Sindacali e dalle Associazioni di categoria: l'aspetto più grave della vicenda, comunque, lo si ravvisa nell'aver del tutto ignorato le opinioni di coloro che, durante le festività, dovranno lavorare, e, quindi, di tutti i dipendenti delle aziende medio – grandi, che sono direttamente coinvolti dalle nuove normative.Non era il caso, forse, di confrontarsi con loro?In ogni caso, domenica 21 novembre p.v., la UILTuCS Molise spera di avere delle risposte, dinanzi a tutti i lavoratori che vorranno e dovranno intervenire.Ed un appello è rivolto anche al Vescovo della Diocesi di Campobasso, Giancarlo Maria Bregantini, da sempre sensibile alle esigenze della cittadinanza, perchè intervenga nel dibattito, a sostegno dei tanti lavoratori che si vedranno privati del riposo proprio durante le festività.
http://www.informamolise.com/ultime-notizie/48091-uiltucs-in-piazza-per-un-confronto-sulla-nuova-legge-sul-commercio-
La Chiesa cattolica italiana e' ''concorde'' nel sostenere la necessita' di ''riformare'' la legge sulla cittadinanza per gli stranieri che vivono in Italia o per i loro figli
'Una sola famiglia umana'. Si celebra domenica la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato
L’Italia investe troppo poco nell’integrazione degli immigrati, affidandosi quasi solo al volontariato. E il sistema dei decreti flussi fatica a regolare il rapporto tra domanda e offerta di lavoro per stranieri.
Temi anche questi in primo piano da oggi a domenica, Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, per la Chiesa universale. “Una sola famiglia umana” sono i sei miliardi di abitanti della Terra, oggi sempre più mobili, scriveva Benedetto XVI ad ottobre nel messaggio diffuso in vista della ricorrenza. Questo il tema della giornata 2011, edizione numero quarantasei.
La Chiesa italiana la celebrerà in particolare a Genova, dove una messa sarà presieduta dal card. Bagnasco, presidente CEI. Presentazione oggi a Roma delle iniziative in programma. La fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana, nell’occasione, rilancia la proposta di una nuova legge sulla cittadinanza, per la quale bastino all’immigrato 5 anni e non più 10, e denuncia il recente crollo, a causa dei respingimenti, delle domande di asilo presentate in Italia, dove manca ancora una legge organica in materia.
11 gennaio 2011
http://www.mosaico.tv2000.it/pls/tv2000/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_paginat?id_pagina=2204&target=0
11-01-2011
IMMIGRATI: CEI, SERVE LEGGE PER CITTADINANZA PIU' RAPIDA E SEMPLICE...'
'Una sola famiglia umana'' e' il tema scelto da Benedetto XVI per la prossima Giornata mondiale delle Migrazioni, ''anche nelle diversita' e nel rispetto delle legittime differenze''. Lo ha sottolineato, questa mattina, mons. Bruno Schettino, presidente della Commissione per le Migrazioni della Cei, aprendo la conferenza stampa per la presentazione della Giornata in programma domenica 16 gennaio. ''Il Concilio Vaticano II ricorda come tutti i popoli formano una sola comunita''', ha spiegato il presule, e ''tutti fanno parte di una sola famiglia, migranti e popolazioni locali che li accolgono e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra, la cui destinazione e' universale, come insegna la dottrina sociale della Chiesa''. Qui, ha aggiunto, trovano ''fondamento la solidarieta' e la condivisione'' perche' ''la fraternita' umana e' l'esperienza di una relazione che accomuna di un legame profondo con l'altro, differente da me, basato sul semplice fatto di essere uomini''.
''Gli Stati hanno diritto a regolare i flussi migratori, sempre nel rispetto della dignita' di ogni persona umana. Gli immigrati hanno il dovere di integrarsi nel Paese di accoglienza - ha concluso mons. Schettino -, rispettandone le leggi e l'identita' nazionale. La Chiesa consegna ai poveri il messaggio di Cristo ed unisce nell'unita' il genere umano'' http://www.asca.it/focus-IMMIGRATI__CEI__SERVE_LEGGE_PER_CITTADINANZA_PIU__RAPIDA_ESEMPLICE-3401.html
Benedetto XVI dice " Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, per la Chiesa universale. “Una sola famiglia umana” sono i sei miliardi di abitanti della Terra"
In queste parole, se riflettiamo, è racchiuso il programma del papato circa l'umanità. La "chiesa universale" è la Chiesa Cattolica. La famiglia umana, è riferita a tutta l'umanità (sei miliardi di persone). Il papa si propone come leader spirituale dell'umanità indipendentemente dall'appartenenza religiosa o della razza. Contemporaneamente prosegue negli Stati Uniti il percorso sulla riforma dell'immigrazione che tutela gli immigrati, in cambio essi devono osservare le Leggi e l'Identità Nazionale. La Legge sulla immigrazione negli Stati Uniti, secondo fonti attendibili, racchiuderà una legge Domenicale obbligatoria. Vedremo quello che succederà!
Usa: Obama, e' tempo di una riforma dell'immigrazione
11/05/2011 09:12
Usa/ Obama in Texas per promuovere riforma immigrazione
Tema fondamentale in vista di elezioni 2012
New York, 10 mag. (TMNews) - Barack Obama è oggi a El Paso, Texas, per promuovere una riforma completa dell'immigrazione, uno dei temi su cui il presidente degli Stati Uniti ha fatto leva durante la (veda) campagna elettorale del 2008. La visita odierna al Chamizal National Monument, sul confine col Messico, viene dopo una serie di incontri ed eventi a favore della riforma delle leggi migratorie degli Stati Uniti tra Obama e alcune personalità di spicco della comunità ispanica.
Visti i tempi di recessione economica e gli altri problemi che l'amministrazione si trova a fronteggiare, il momento per una riforma dell'immigrazione non è dei più propizi. I repubblicani che controllano la Camera dei Rappresentanti accusano il presidente di volersi aggraziare l'elettorato ispanico in vista delle elezioni del 2012. Secondo loro, la riforma creerebbe un "sentiero" burocratico che faciliterebbe l'ottenimento della cittadinanza per i circa 11 milioni di clandestini presenti negli Stati Uniti.
La Casa Bianca rimanda le accuse al mittente. "Si tratta di elevare il dibattito e di sentire altre voci interessate alla faccenda", ha spiegato un dirigente dell'amministrazione al sito Politico aggiungendo, "il presidente sta cercando di condurre un dibattito civile perché l'immigrazione è un punto cardine perché gli Stati Uniti possano affrontare con successo le sfide future".
Prima del discorso al Chamizal National Monument, Obama visiterà la dogana del Bridge of the Americas Port of Entry -una delle più importanti per volume di traffico degli Stati Uniti. http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2011/05_maggio/10/usa_obama_in_texas_per_promuovere_riforma_immigrazione,29552747.html
Abraham Lincoln
"Vedo una nube molto scura all'orizzonte degli Stati Uniti, e che la nuvola nera sta venendo da Roma".
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