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ecumenismo di papa francesco

 

ToddRecentemente ho scoperto su alcuni siti americani una grande quantità di materiale su John Todd, uno dei “pentiti” ad esser uscito dalla setta degli illuminati per convertirisi al Cristianesimo; uno dei pochi ad essere riuscito a rilasciare diverse dichiarazioni prima che morisse. Dal carcere- dove si trovava per un’accusa di stupro e dove mori dopo pochi anni- ha dichiarato:
“Ogni Presidente dal Woodrow Wilson è stato un membro degli Illuminati. I politici prendono i loro ordini da streghe che riportano a Rothschild. Phillipe de Rothschild è stato il grande capo fino alla sua morte nel 1988. Circa 130 ragazze adolescenti vengono sacrificate in rituali satanici in un solo anno; la polizia classifica questi come comuni “stupri culminati in omicidio”. I film “The Dunwich Horror” (1970) e “Star Wars” (1977) sono stati ispirati dalla stregoneria.”

Todd dipinge gli Illuminati come una vasta, altamente organizzata e potente cospirazione occulta che tiene l’umanità in una morsa satanica. Inoltre afferma che non tutti gli illuminati di oggi sono ebrei, ma i leader incontrastati sono gli ebrei cabalisti/sabbatisti Rothschild e i Rockefeller che prendono ordini solo dai Rothschild. (l’ordine era nato ufficialmente nel 1717 per abbattere il Cristianesimo ed era composto esclusivamente da ebrei NdA)... Fonte: http://antimassoneria.altervista.org/politica-sesso-e-magia-cosi-i-figli-delle-tenebre-assoggettano-il-mondo/

 

Albert Pike (considerato il papa della massoneria) gia’ nel 1871 nella lettera a Giuseppe Mazzini (massone 33°pure lui) presso la biblioteca del British Museum di Londra: prefigurava: “Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile
che mostrera’ chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria. Allora ovunque i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari, questi distruttori della civilta’, e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere l’adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!”.

        

Sopra la croce di Gesù non era scritto solo INRI. Ecco il vero significato dell’iscrizione ebraica

29 gennaio 2016 By Daniele Di Luciano

Non solo INRI, Gesù Nazareno re dei Giudei…

di Daniele Di Luciano

In Esodo 20,2 Dio rivela il suo nome a Mosè:

Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto

La parola tradotta con “il Signore” è il famoso Tetragramma che gli ebrei non possono neanche pronunciare: “YHWH“, vocalizzato in diversi modi tra i quali “Yahweh“. Le quattro lettere ebraiche che lo compongono sono queste: “יהוה“, yod-he-waw-he. Ricordiamo che l’ebraico si legge da destra verso sinistra.

Nel Vangelo di Giovanni, capitolo 19 versetti 16-22, leggiamo:

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: «Il re dei Giudei», ma: «Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei»». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

Nonostante il brano in questione sia famosissimo, la scena che si è svolta davanti a Gesù crocifisso dev’essere stata un po’ diversa da come ce la siamo sempre immaginata. Giovanni, forse, ha provato a sottolinearlo ma il lettore, non conoscendo la lingua ebraica, è impossibilitato a comprendere.

L’iscrizione di cui parla Giovanni è la famosa sigla “INRI“, raffigurata ancora oggi sopra Gesù crocifisso. L’acronimo, che sta per il latino “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“, significa appunto “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei“.

Ma Giovanni specifica che l’iscrizione era anche in ebraico. Non solo: in un momento così importante l’evangelista sembra soffermarsi su dei particolari apparentemente di poco conto:

  1. il fatto che molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città,
  2. i capi dei sacerdoti che si rivolgono a Pilato per far modificare l’iscrizione,
  3. Pilato che si rifiuta di cambiarla.

Ponzio Pilato, che era romano, probabilmente non capiva che, senza volerlo, aveva creato un po’ d’imbarazzo – se vogliamo definirlo così – agli ebrei che osservavano Gesù crocifisso con quell’iscrizione sopra la testa.

Henri Tisot, esperto di ebraico, si è rivolto a diversi rabbini per chiedere quale fosse l’esatta traduzione ebraica dell’iscrizione fatta compilare da Pilato. Ne parla nel suo libro “Eva, la donna” nelle pagine da 216 a 220.

Ha scoperto che è grammaticalmente obbligatorio, in ebraico, scrivere “Gesù il Nazareno e re dei Giudei“. Con le lettere ebraiche otteniamo “ישוע הנוצרי ומלך היהודים“. Ricordiamo la lettura da destra verso sinistra.

Queste lettere equivalgono alle nostre “Yshu Hnotsri Wmlk Hyhudim” vocalizzate “Yeshua Hanotsari Wemelek Hayehudim“.

Quindi, come per il latino si ottiene l’acronimo “INRI“, per l’ebraico si ottiene “יהוה“, “YHWH“.

Ecco spiegata l’attenzione che Giovanni riserva per la situazione che si svolge sotto Gesù crocifisso. In quel momento gli ebrei vedevano l’uomo che avevano messo a morte, che aveva affermato di essere il Figlio di Dio, con il nome di Dio, il Tetragramma impronunciabile, inciso sopra la testa.

Non poteva andar bene che YHWH fosse scritto lì, visibile a tutti, e provarono a convincere Pilato a cambiare l’incisione. Ecco che la frase del procuratore romano “Quel che ho scritto, ho scritto” acquista un senso molto più profondo.

Sembra incredibile? Pensate che Gesù aveva profetizzato esattamente questo momento. In Giovanni 8,28 troviamo scritto:

Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono

Per “innalzare” Gesù intende la crocifissione. “Io Sono” allude proprio al nome che Dio ha rivelato a Mosè in Esodo 3,14:

Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: «Io-Sono mi ha mandato a voi»

INRI





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domenica 29 novembre 2015


Un colonnello israeliano sia stato “catturato con i pantaloni calati”. Intendo dire è stato catturato assieme a un branco di terroristi cosiddetti dello SI o Stato islamico o SIIL o DAASH a seconda le preferenze, da soldati dell’esercito iracheno. Interrogato dall’intelligence irachena, apparentemente ha detto molto sul ruolo delle IDF di Netanyahu nel sostenere lo SIIL. A fine ottobre un’agenzia di stampa iraniana, citando un alto ufficiale dei servizi segreti iracheni, riferiva la cattura di un colonnello dell’esercito israeliano del battaglione Golani, Yusi Oulen Shahak, collegato allo SIIL operante in Iraq nel fronte di Salahudin. In una dichiarazione semi-ufficiale a Fars News Agency un comandante dell’esercito iracheno ha dichiarato: “La sicurezza e le forze popolari hanno preso prigioniero un colonnello israeliano“, aggiungendo che il colonnello delle IDF “aveva partecipato ad operazioni terroristiche del gruppo taqfirita dello SIIL“, e il colonnello era stato arrestato asisieme a numerosi terroristi dello SIIL, fornendo dettagli: “Il nome del colonnello israeliano è Yusi Oulen Shahak ed è indicato colonnello della brigata Golani… codice di sicurezza e militare Re34356578765az231434“.


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